Disturbo d'ansia e attacchi di panico
Salve, sono una ragazza di 24 anni ho iniziato ha frequentare un ragazzo 19nne perché non ho mai considerato l'età come un problema.. Ci troviamo da Dio, un mese sembrava fosse un anno, un'intesa mentale e fisica rara. Tutto va per il meglio poche discussioni (fondamentalmente non ne abbiamo avuto neanche il tempo) mi parla dei suo problemi passati con il padre che se ne andò di casa senza dare spiegazioni, di questo rapporto sofferto ma sempre rimanendo il superficie e dicendomi che c'erano tante cose che avrei saputo col tempo.. Cose che non ho avuto tempo di scoprire perché lui da un giorno, all'altro, considerando che il giorno prima mi fa salire anche a casa a prendere il caffè coi suoi familiari, prende la decisione inaspettata di chiudere questa neorelazione. I motivi: cose del passato che credeva di aver superato ma così dice non è. Io inizialmente non capisco o comunque non volevo capire, era andato tutto così bene però mi spiega che i problemi di cui mi aveva accennato ci sono ancora e che non me ne vuole far carico ripensando anche alla sua storia passata e a quante persone hanno sofferto per questi suoi disturbi, disturbi che mi coglievano alla sprovvista. Da lì ci vediamo spesso in giro e lo trovo perennemente ubriaco che mi fissa e sta male, l'ultimo episodio ieri sera che vedo con i miei occhi questa suo lato enfatizzato anche dall'alcol. Lui mi cerca, sta con me, è contraddittorio e discostante dice cose ma le nega subito dopo e ha attacchi di ansia, non respira, attacchi di ira e io passo la sera a tranquillizzarlo, o almeno ci provo. Vedo una persona che non ho mai conosciuto e vorrei poter fare qualcosa ma non mi mette nella posizione di poter fare nulla, so che è solo un mese e potrei farmene una ragione ma davvero stavo bene con lui, il lui conosciuto prima di tutto questo. Ma mi ha messo in una posizione di impotenza, non può aiutarlo nessuno se non se stesso e non vuole che io soffro perché lui non sta bene con sé stesso ma allo stesso tempo soffriamo entrambi a doverci guardare da lontano, non ci riusciamo.. E so che non devo essere io a consolarlo da una situazione che ha scelto lui però credetemi sembra gli sia stata imposta da un altro "lui".. Io non so proprio che fare parlarne ci riporta al punto di partenza e qualsiasi cosa faccio o fa lui la situazione non cambia.. Ha troppa paura di se stesso e l'ansia e le paranoie sono più forti di me..
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Gentile utente,
forse lui veramente deve fare i conti con difficoltà che periodicamente riemergono.
Certo Lei non lo può aiutare se non con l'ascolto.
Ma il vero aiuto proviene da un professionista, da uno psicologo psicoterapeuta che lo aiuti a districare dentro di sè dei nodi magari molto avviluppati e che chiedono aiuto all'alcol.
Se ci riesce, lo aiuti ad indirizzarsi verso una consulenza, per iniziare,
tenendo però conto che non si può aiutare che non vuole essere aiutato.
Saluti cordiali.
forse lui veramente deve fare i conti con difficoltà che periodicamente riemergono.
Certo Lei non lo può aiutare se non con l'ascolto.
Ma il vero aiuto proviene da un professionista, da uno psicologo psicoterapeuta che lo aiuti a districare dentro di sè dei nodi magari molto avviluppati e che chiedono aiuto all'alcol.
Se ci riesce, lo aiuti ad indirizzarsi verso una consulenza, per iniziare,
tenendo però conto che non si può aiutare che non vuole essere aiutato.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 24/12/2017.
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