blocco compiti in classe
Sono il papà di un ragazzo di 15 anni (seconda superiore) e ho un problema: mio figlio ha risultati più che soddisfacenti a scuola (media dell’8), quando si ritrova davanti a un compito in classe SCRITTO, non so cosa gli accade, si blocca,crea una gran confusione e al momento della valutazione ha molto spesso insufficienze che gli pregiudicano il voto finale (media tra scritto e orale). Abbiamo commentato la questione e ne ho parlato anche i prof, ma non riusciamo a venire a capo della situazione… il colmo è che se gli chiedono oralmente le stesse cose del compito le sa perfettamente (infatti riesce ad alzare la media proprio con gli orali). Anche lui non sa motivare questa strana situazione che si ripete spesso durante le prove scritte di molte materie ed inoltre fa il doppio del lavoro a casa per esercitarsi sui compiti scritti (fa una marea di esercizi che risolve agevolmente). Vorrei aiutarlo, perché il ragazzo ormai si è demoralizzato sapendo che avrà sempre questo "handicap" e dice che non raggiungerà mai i risultati sperati...... quindi continua a ripetere che è inutile studiare a casa tante ore per non ricevere gratificazioni. Attendo un consiglio. Grazie!
[#1]
I "sempre" e i "mai" sono la piaga dei giovani, a maggior ragione degli adolescenti, i quali a motivo della brevità della loro esperienza assolutizzano una singola serie di difficoltà e la fanno diventare il Fallimento Totale e altri consimili catastrofismi. Venendo al caso di suo figlio, dati i risultati dell'orale più che buoni sorgerebbe spontanea la diagnosi di ansia da prestazione. Infatti nell'orale il ragazzo può guardare negli occhi l'insegnante e riceverne un feedback che gli permette di aggiustare il tiro, replicare, correggere, e intanto sentirsi rassicurato da uno sguardo incoraggiante, un assenso, un sorriso. Nello scritto, il foglio bianco, l'immutabilità raggelante della cosa fatta una volta per tutte lo spaventano. Niente di strano che nella sua mente sorgano insieme, in un miscuglio paralizzante, il bisogno di eccellere a tutti i costi e la paura di scrivere qualche stupidaggine che gli può far perdere la stima del professore, e così via lungo tutta la china dei pensieri automutilanti che paralizzano ogni capacità. Se nella scuola di suo figlio c'è uno psicologo, è bene sollecitare un colloquio per fargli fare degli esercizi idonei a sbloccare questa situazione. Se poi si trattasse di altra cosa, quali una disgrafia o una discalculia, ve ne sareste accorti ben prima dei quindici anni, e in ogni caso lo psicologo è lo specialista adatto ad affrontare la situazione, sempre coadiuvato da genitori e insegnanti che non spingano troppo sull'eccellenza dei risultati. A mio parere, in questa situazione suo figlio va già apprezzato e lodato perché va a scuola quando c'è compito scritto, lo esegue e lo consegna. Con molti auguri. Ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Ex utente
Grazie Dr.ssa
per il suo parere.
Contatteremo lo psicologo per un aiuto in tal senso soprattutto per migliorare l'autostima di mio figlio che è quasi pari a zero....lui è sempre inferiore a tutto e tutti, paura di fare delle scelte.
Come genitori vorremmo tanto aiutarlo ma qualsiasi cosa facciamo o diciamo per lui è sbagliata.
Speriamo nell'aiuto dello psicologo!
Grazie ancora e buone feste
per il suo parere.
Contatteremo lo psicologo per un aiuto in tal senso soprattutto per migliorare l'autostima di mio figlio che è quasi pari a zero....lui è sempre inferiore a tutto e tutti, paura di fare delle scelte.
Come genitori vorremmo tanto aiutarlo ma qualsiasi cosa facciamo o diciamo per lui è sbagliata.
Speriamo nell'aiuto dello psicologo!
Grazie ancora e buone feste
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11.2k visite dal 19/12/2017.
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