Il problema che mi spinge
Salve, mi chiamo Francesca e ho 19 anni, sto da più di un anno con un ragazzo meraviglioso di 24 anni.
Il problema che mi spinge a scrivervi è la sua ipocondria, la sua paura infondata di poter avere attacchi di cuore causati dalle frequenti extrasistole.
Lui è consapevole della sua paura e vorrebbe trovare un modo per guarire, ma allo stesso tempo questa paura gli impedisce di affrontarla creando un circolo vizioso da cui è difficile uscire.
Vi chiedo cortesemente un consiglio su come poterlo aiutare, confortare, su come comportarmi quando l'ansia lo sovrasta.
Vi ringrazio per la disponibilità.
Francesca Zoetti
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Il problema che mi spinge a scrivervi è la sua ipocondria, la sua paura infondata di poter avere attacchi di cuore causati dalle frequenti extrasistole.
Lui è consapevole della sua paura e vorrebbe trovare un modo per guarire, ma allo stesso tempo questa paura gli impedisce di affrontarla creando un circolo vizioso da cui è difficile uscire.
Vi chiedo cortesemente un consiglio su come poterlo aiutare, confortare, su come comportarmi quando l'ansia lo sovrasta.
Vi ringrazio per la disponibilità.
Francesca Zoetti
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[#1]
Gentile Francesca,
per definire ipocondriaca, e dunque infondata, la propria paura,
lui ha effettuato le opportune visite cardiologiche?
Con quale diagnosi?
Se la diagnosi è "paura"
bisognerà curare quella,
che NON è il nulla,
ma una problematica che va diagnosticata meglio e difinita.
Ci sappia dire di più.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Salve. Ha fatto numerosi accertamenti. Holter(uno a 14 anni e uno circa un anno e mezzo fa, negativi ) eco 4( la prima a 14 anni rilevando una lieve ipvs simmetrica che gli hanno sempre detto che non è rilevante, poi a 15/16 anni, e e un altra o due nei anni successivi) prova da sforzo 2010(tutto nella norma) e centinaia di accessi al ps con altrettanti ecg negativi, ma lui sente in continuazione i vari fastidi e ne è terrorizzato...
[#3]
Lei può stimolarlo a che lui si rivolga allo specialista - psichiatra o psicologo psicoterapeuta - per far diagnosticare e poi curare la sua (ipotetica, per il momento) ipocondria, che lo fa certamente vivere male.
D'altra parte non si riesce ad aiutare chi non vuole essere aiutato psicologicamente, purtroppo ...
Saluti cordiali.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 829 visite dal 19/12/2017.
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