Indecisione tra due situazioni

Salve, vi sottopongo la mia situazione.
Mi sono separato da un anno e mezzo, dopo circa 16 anni di relazione di cui 7 di matrimonio. Ho due figli piccoli di 5 e 7 anni.
Il motivo della separazione è stato il fatto che mi sono innamorato di un'altra donna.
Ad onore del vero la separazione è stata per me un modo per prendere tempo, per provare a guardare le cose in maniera diversa, separando di trovare una soluzione a quello che mi sembrava un dilemma.
Dopo la separazione la mia relazione con l'altra persona è proceduta a singhiozzo, in buona parte a causa dei miei sensi di colpa e dell'attaccamento al nucleo familiare che non era comunque venuto meno.
In questo periodo ho interrotto per circa un anno il rapporto con l'altra persona e mi sono riavvicinato alla mia ex moglie, ma al momento di decidere se tornare insieme tergiverso e continuo a prendere tempo. Ora il rapporto con l'altra persona è ripreso, ma le mie difficoltà continuano.
Continuo a non decidere per paura di perdere, per lasciare le opzioni aperte sperando che qualche consapevolezza si faccia avanti, ma così non è e non riesco ad investire su nessun rapporto. Ho necessità di sbloccare la situazione ma non so come fare, perché non riesco ad accettare la rinuncia di qualcosa e rimango bloccato.
Nella mia ex moglie vedo la facilità di rapporto, mi sento a mio agio, mi piace quando siamo tutti e quattro, ma provo poca attrazione fisica, ed i rapporti sessuali non sono mai stati pienamente soddisfacenti. Stare con lei e con i bimbi mi fa però sentire bene, probabilmente anche giusto, ma mi piacciono le nostre dinamiche familiari.
Nell'altra persona ho trovato passionalità e stimolo, un'intimità nuova, ma il rapporto è complesso e difficile e non sono mai riuscito, se non a tratti, a viverlo liberamente.
Il pensiero di vivere la vita con i miei figli a metà (che è poi quello che sta accadendo) e di perdere quel piacere familiare che sento così mio mi tormenta, così come il pensiero di non vedere più l'altra persona e che lei si costruisca una vita lontano da me mi fa soffrire moltissimo, anche perché la vedrei come il risultato di una mia incapacità e non di un mio volere.
Questo stato mi crea un livello di ansia molto elevato, del quale non riesco a liberarmi e anche dormire è diventato difficile.
Paradossalmente la situazione in cui sto meglio è quella in cui sono solo perché mi permette di sentirmi meno in colpa e di non modificare gli equilibri attuali, ma non mi porta da nessuna parte e so essere momentanea.
Ho seguito diversi percorsi terapeutici ma senza grandi risultati. In questo momento però il bisogno è diventato forte e vi chiederei qualche spunto di riflessione e quindi un aiuto sulla base della vostra esperienza, per quanto capisca che online sia difficile avere un quadro chiaro e completo.
Grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Buongiorno,
Lo spunto, anzi più d’uno, di riflessione lo trova in questo mio scritto, da cui è tratto il mio ultimo libro.

Le suggerisco di leggere i commenti degli amanti, Amati, mogli, mariti, traditi e traditori che hanno partecipato al libro.

https://www.valeriarandone.it/tradimento/amare-un-uomo-sposato/

Detto ciò, credo che una psicoterapia sia l’unica soluzione.

La sua amate esiste perché esiste sua moglie, e sua moglie, con le dinamiche affettiose e non erotiche, rinforza la presenza della sua amante.

La scissione tra affettività ed erotismo, dovrebbe lasciare il posto all’integrazione tra queste sue istanze, altrimenti la sua qualità di vita verrà seriamente compromessa.

Ed anche quella di chi le vive a fianco.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Salve dott.sa,
grazie per la pronta risposta.
Il suo articolo però fa riferimento ad amori "altri", a relazioni con uomini sposati. Io vivo solo da un anno e mezzo e con l'altra persona ho avuto modo di vivere, anche se per poco tempo, una vita quotidiana, fatta di cene, di spesa, di passeggiate ... e in questa persona ho trovato sia affetto che passione.
Il problema è che comunque il legame con la mia ex moglie, e ancora di più con il mio nucleo familiare, non è venuto meno e anche se ho trovato affetto ed erotismo in una unica persona questo non mi ha permesso di stare comunque bene.
Anche vivere i miei figli in modo pieno è una componente del mio benessere. Fatico quando penso ad un futuro a metà per loro, nonostante sia la realtà che stanno vivendo e che, seppure con tutte le complicazioni del caso, sembrano avere assorbito in modo sereno.
La mia ex moglie nel tempo ha proposto più volte di provare ad avere una vita sessuale più attiva e più varia, ma in me manca il desiderio.
Forse più che all'integrazione di questi due aspetti sarebbe opportuno ragionare in termini di rinuncia di qualcosa? Per me è complicato capire quale rinuncia posso affrontare meglio nel tempo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Non cambia, perché lei, in realtà, non ha scelto.

Rimane in bilico tra un amore ed un altro.
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Utente
Utente
ha ragione che emotivamente dentro di me non c'è chiarezza, io ho provato a fare una scelta concreta sperando che portasse anche chiarezza emotiva, ma non so come fare a modificare quello che sento, perché sulle emozioni ed i sentimenti non posso intervenire razionalmente.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
“io ho provato a fare una scelta concreta sperando che portasse anche chiarezza emotiva, ”

Di solito si fa esattamente il contrario!
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Utente
Utente
ha ragione e capisco che non sia un comportamento "sano", però stavo molto male e non riuscivo a trovare alcuna soluzione emotiva, per cui avevo la necessità di cambiare qualcosa e l'unica cosa che in quel momento potevo cambiare era la mia vita.
Mi creda non è stata una scelta facile e mi è costata una sofferenza notevole, ma non potevo continuare in quel modo.
Purtroppo emotivamente non sono riuscito a fare un passo altrettanto grande.

Grazie per il suo tempo