Dipendenza emotiva in famiglia
Buonasera,
avrei bisogno di un parere su una questione che mi crea forti preoccupazioni.
Ho 41 anni e vivo con i miei genitori. Per tutta la vita non sono riuscita a pensare a me stessa, ai miei bisogni, desideri e necessità. Fin da piccola sono stata molto vicino a mia madre, appoggiandola emotivamente in tutte le problematiche presenti in casa, sia a livello economico che emozionale, dovuto ai problemi creati in casa da mio padre sia a livello economico che di clima emotivo.
Fin da quando ero piccola ho sempre visto lui molto aggressivo verbalmente, offensivo in famiglia e crescendo mi ci sono sempre scagliata contro per difenderla e per "rimetterlo al suo posto".
Sono cresciuta con molta rabbia e poca sicurezza in me stessa, schiacciata dalla paura e dalle continue tensioni e problemi.
Ho passato anni a vivere in casa senza parlare con mio padre (tutt'ora) e a sentire le lamentele di mia madre, assorbendo tutta la sua infelicità.
Ho vissuto della sua frustrazione per un matrimonio infelice, i problemi economici, e la vita è diventata per me grigia...Non ho pensato a me, ai miei bisogni e desideri che quasi non sentivo neanche di avere...come se non avessi percezione di me, della mia individualità. Mi sono annullata.
Ora però sto riprendendo in mano la mia vita, voglio recuperare il tempo perduto e sto pensando alla mia realizzazione personale ed affettiva.
Sa che andrò a vivere con il mio compagno dall'altra parte dell'Italia, ma chiaramente vorrebbe che io vivessi in un posto più vicino, per non staccarmi troppo.
Io so che questo grande cambiamento di vita è essenziale per me...sia per poter vivere la mia storia d'amore, che per staccarmi in modo forte come sento la necessità di fare. Mi serve un grande cambiamento, per tagliare veramente il cordone ombelicale.
Tuttavia mi sento angosciata all'idea di lasciarla in casa con mio padre...Vivrebbe con quest'uomo che non sopporta, con le discussioni o il silenzio...non avrebbe il mio appoggio...l'età avanza e mi fa male pensarla a vivere così...È come se non potessi più monitorare, aiutare...sorreggerla e difenderla.
È vero che al piano di sotto abita mio fratello con la compagna, però la figura di aiuto e riferimento sono stata sempre io...
Mi sento rinascere ma sento anche sempre forte questa responsabilità...e provo molta pena e preoccupazione.
Come affrontare la cosa?
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi.
avrei bisogno di un parere su una questione che mi crea forti preoccupazioni.
Ho 41 anni e vivo con i miei genitori. Per tutta la vita non sono riuscita a pensare a me stessa, ai miei bisogni, desideri e necessità. Fin da piccola sono stata molto vicino a mia madre, appoggiandola emotivamente in tutte le problematiche presenti in casa, sia a livello economico che emozionale, dovuto ai problemi creati in casa da mio padre sia a livello economico che di clima emotivo.
Fin da quando ero piccola ho sempre visto lui molto aggressivo verbalmente, offensivo in famiglia e crescendo mi ci sono sempre scagliata contro per difenderla e per "rimetterlo al suo posto".
Sono cresciuta con molta rabbia e poca sicurezza in me stessa, schiacciata dalla paura e dalle continue tensioni e problemi.
Ho passato anni a vivere in casa senza parlare con mio padre (tutt'ora) e a sentire le lamentele di mia madre, assorbendo tutta la sua infelicità.
Ho vissuto della sua frustrazione per un matrimonio infelice, i problemi economici, e la vita è diventata per me grigia...Non ho pensato a me, ai miei bisogni e desideri che quasi non sentivo neanche di avere...come se non avessi percezione di me, della mia individualità. Mi sono annullata.
Ora però sto riprendendo in mano la mia vita, voglio recuperare il tempo perduto e sto pensando alla mia realizzazione personale ed affettiva.
Sa che andrò a vivere con il mio compagno dall'altra parte dell'Italia, ma chiaramente vorrebbe che io vivessi in un posto più vicino, per non staccarmi troppo.
Io so che questo grande cambiamento di vita è essenziale per me...sia per poter vivere la mia storia d'amore, che per staccarmi in modo forte come sento la necessità di fare. Mi serve un grande cambiamento, per tagliare veramente il cordone ombelicale.
Tuttavia mi sento angosciata all'idea di lasciarla in casa con mio padre...Vivrebbe con quest'uomo che non sopporta, con le discussioni o il silenzio...non avrebbe il mio appoggio...l'età avanza e mi fa male pensarla a vivere così...È come se non potessi più monitorare, aiutare...sorreggerla e difenderla.
È vero che al piano di sotto abita mio fratello con la compagna, però la figura di aiuto e riferimento sono stata sempre io...
Mi sento rinascere ma sento anche sempre forte questa responsabilità...e provo molta pena e preoccupazione.
Come affrontare la cosa?
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi.
[#1]
Gentile utente,
"..Tuttavia mi sento angosciata all'idea di lasciarla in casa con mio padre..."
Ha trascorso una vita a fare da madre alla propria madre;
comprendo che ora si possa sentire "..angosciata all'idea di lasciarla in casa con mio padre..."
Tuttavia non si può fare i figli a vita,
pena il sacrificio della propria vita;
ma a Lei la vita ha offerto un'altra possibilità,
e ha ha deciso in modo differente
come disse quell'antico libro di saggezza: "..Lascerai Tuo padre e Tua madre...".
Che Lei provi preoccupazione è naturale.
Però, mi creda, loro troveranno il proprio equilibrio,
senza poter più contare sulla Sua stampella,
che magari - Lei inconsapevole - può anche aver aggravato (o perpetuato) i loro conflitti.
Sia serena nel "rinascere"!
Saluti cordiali.
"..Tuttavia mi sento angosciata all'idea di lasciarla in casa con mio padre..."
Ha trascorso una vita a fare da madre alla propria madre;
comprendo che ora si possa sentire "..angosciata all'idea di lasciarla in casa con mio padre..."
Tuttavia non si può fare i figli a vita,
pena il sacrificio della propria vita;
ma a Lei la vita ha offerto un'altra possibilità,
e ha ha deciso in modo differente
come disse quell'antico libro di saggezza: "..Lascerai Tuo padre e Tua madre...".
Che Lei provi preoccupazione è naturale.
Però, mi creda, loro troveranno il proprio equilibrio,
senza poter più contare sulla Sua stampella,
che magari - Lei inconsapevole - può anche aver aggravato (o perpetuato) i loro conflitti.
Sia serena nel "rinascere"!
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.6k visite dal 17/12/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Dipendenza affettiva
Come superare la dipendenza affettiva? Perché e come si instaura e cosa fare per superare una relazione non equilibrata che provoca sofferenza.