Crisi
Salve, chiedo un aiuto in quanto ultimamente sto passando un periodo che mi porta molta ansia e pensieri confusionari e ossessivi.
Io ed il mio fidanzato siamo insieme ormai da quasi due anni, abbiamo una relazione che reputerei solida, nonostante spesso contraddistinta da litigi e insicurezze.
Io lo amo molto e lui è la cosa più bella mi potesse capitare.
Personalmente sono già in cura da anni presso una psicologa, ho sofferto di depressione e in generale sono una persona molto insicura, paranoica e sfiduciosa. Ho poca autostima e ho paura dell’abbandono.
Questi lati di me mi hanno portata a tormentare il mio fidanzato insinuando tradimenti (di cui non ho mai avuto prove, tanto meno indizi) e ad assumere atteggiamenti di controllo e ossessione.
Tutto ciò ci ha portati a due mesi fa: lui mi ha chiesto un periodo in cui stare lontani perché era stressato e non ce la faceva più a sentirmi accusarlo e insinuare che fosse una persona diversa da quella che è. Il litigio è stato furibondo e sono usciti fuori due anni di rancori trattenuti.
Questa cosa è stata un fulmine a ciel sereno e non ha fatto che aumentare le mie insicurezze.
Per un mese io sono stata abbastanza ingestibile e la distanza non ha aiutato poi molto. È arrivato al punto di lasciarmi ed io l’ho convinto di non farlo e che avrei cambiato il mio atteggiamento.
Adesso sono venti giorni che siamo tornati a frequentarci regolarmente, si è scusato di avermi maltrattata (perché lo ha fatto) e mi ha detto che poteva aiutarmi ad avere più fiducia smettendo di dire bugie sceme (solite, banali di chi ha paura di una brutta reazione nell’altro) o di omettere fatti.
Insomma, siamo arrivati ad un punto d’accordo che sta bene ad entrambi.
Lui è dolcissimo, ma ha iniziato ad essere insicuro chiedendosi se forse io non abbia un altro, siccome ho smesso di scrivergli come facevo prima o di chiamarlo spesso.
E questa cosa ha fatto rinascere in me l’ansia di un tradimento, che lui abbia la coda di paglia.
Parlandone abbiamo chiarito che nessuno ha tradito nessuno e che ci amiamo tanto.
La crisi è passata e possiamo solo far meglio avendo capito i nostri errori.
La mia domanda ora è questa: perché ho l’ansia?
Quando non lo vedo sto male. Mi sento in ansia. Non riesco a scrivergli non perché non voglio ma perché preferisco non farlo. Perché ho paura.
Ho paura di soffrire ancora? Di poter essere lasciata alla prossima crisi? Oppure ho paura che questo nostro benessere sia effimero e che prima o poi io mi senta di nuovo spaesata e confusa?
Prima della pausa io ero convinta che tra noi le cose andassero bene, quando lui ha aperto il vaso di pandora tirando fuori tutto mi sono sentita morire perché non sospettavo. Sono stata cieca.
E se fosse una bugia anche questo benessere?
Come posso fidarmi e vivere bene la relazione essendo felice di essere amata e di non essere mai stata tradita?
Le crisi si superano e si va avanti.
Perché ho sempre paura?
Non ce la faccio più. Cosa devo fare?
Io ed il mio fidanzato siamo insieme ormai da quasi due anni, abbiamo una relazione che reputerei solida, nonostante spesso contraddistinta da litigi e insicurezze.
Io lo amo molto e lui è la cosa più bella mi potesse capitare.
Personalmente sono già in cura da anni presso una psicologa, ho sofferto di depressione e in generale sono una persona molto insicura, paranoica e sfiduciosa. Ho poca autostima e ho paura dell’abbandono.
Questi lati di me mi hanno portata a tormentare il mio fidanzato insinuando tradimenti (di cui non ho mai avuto prove, tanto meno indizi) e ad assumere atteggiamenti di controllo e ossessione.
Tutto ciò ci ha portati a due mesi fa: lui mi ha chiesto un periodo in cui stare lontani perché era stressato e non ce la faceva più a sentirmi accusarlo e insinuare che fosse una persona diversa da quella che è. Il litigio è stato furibondo e sono usciti fuori due anni di rancori trattenuti.
Questa cosa è stata un fulmine a ciel sereno e non ha fatto che aumentare le mie insicurezze.
Per un mese io sono stata abbastanza ingestibile e la distanza non ha aiutato poi molto. È arrivato al punto di lasciarmi ed io l’ho convinto di non farlo e che avrei cambiato il mio atteggiamento.
Adesso sono venti giorni che siamo tornati a frequentarci regolarmente, si è scusato di avermi maltrattata (perché lo ha fatto) e mi ha detto che poteva aiutarmi ad avere più fiducia smettendo di dire bugie sceme (solite, banali di chi ha paura di una brutta reazione nell’altro) o di omettere fatti.
Insomma, siamo arrivati ad un punto d’accordo che sta bene ad entrambi.
Lui è dolcissimo, ma ha iniziato ad essere insicuro chiedendosi se forse io non abbia un altro, siccome ho smesso di scrivergli come facevo prima o di chiamarlo spesso.
E questa cosa ha fatto rinascere in me l’ansia di un tradimento, che lui abbia la coda di paglia.
Parlandone abbiamo chiarito che nessuno ha tradito nessuno e che ci amiamo tanto.
La crisi è passata e possiamo solo far meglio avendo capito i nostri errori.
La mia domanda ora è questa: perché ho l’ansia?
Quando non lo vedo sto male. Mi sento in ansia. Non riesco a scrivergli non perché non voglio ma perché preferisco non farlo. Perché ho paura.
Ho paura di soffrire ancora? Di poter essere lasciata alla prossima crisi? Oppure ho paura che questo nostro benessere sia effimero e che prima o poi io mi senta di nuovo spaesata e confusa?
Prima della pausa io ero convinta che tra noi le cose andassero bene, quando lui ha aperto il vaso di pandora tirando fuori tutto mi sono sentita morire perché non sospettavo. Sono stata cieca.
E se fosse una bugia anche questo benessere?
Come posso fidarmi e vivere bene la relazione essendo felice di essere amata e di non essere mai stata tradita?
Le crisi si superano e si va avanti.
Perché ho sempre paura?
Non ce la faccio più. Cosa devo fare?
[#1]
Carissima , se dopo anni d psicoterapia Lei si sente ancora insicura, piena di paura di essere tradita , abbandonata, temo che ci siano degli aspetti del suo passato che non sono stati abbastanza chiariti.. ne parli con la sua terapeuta.. mi permetto di chiederle notizie della sua storia , della sua infanzia.. noi siamo la nostra storia.. chiedere rassicurazioni al suo amore non è sufficiente a tranquillizzarla, ad un certo punto bisogna anche avere una tranquilla fiducia in noi stessi e nelle nostre qualità oltre che nella lealtà del partner, altrimenti la vita diventa un inferno.. Le ho dato degli input, ma è con la Collega che la segue che Lei deve chiarire e analizzare i suoi sentimenti ed i suoi timori.. Cerchi anche di investire sulla sua vita di donna giovane che studia o lavora e si rende conto che anche la preparazione, il lavoro ed il denaro che possiamo guadagnarci da sole , sono fonte di sicurezza e ci illuminano di una luce migliore.. Restiamo in ascolto, ci riscriva ..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Utente
Buonasera, grazie della repentina risposta.
La mia storia è un po’ una storia difficile come molte altre. Nell’infanzia ho perso in modo brusco e triste due figure paterne, la prima biologica e la seconda che definivo “papà”.
Il bullismo, rapporti negativi ed altre cose mi hanno fatta crescere con consapevolezze di me sbagliate. Derealizzazione e depersonalizzazione, episodi di allucinazioni uditive (tre), autolesionismo e disturbi alimentari. Sono stata in cura farmacologica per la depressione, ora sto solo continuando il percorso psicologico. Ci sono troppe cose su cui lavorare e mi sembra di non finire mai.
La mia storia è un po’ una storia difficile come molte altre. Nell’infanzia ho perso in modo brusco e triste due figure paterne, la prima biologica e la seconda che definivo “papà”.
Il bullismo, rapporti negativi ed altre cose mi hanno fatta crescere con consapevolezze di me sbagliate. Derealizzazione e depersonalizzazione, episodi di allucinazioni uditive (tre), autolesionismo e disturbi alimentari. Sono stata in cura farmacologica per la depressione, ora sto solo continuando il percorso psicologico. Ci sono troppe cose su cui lavorare e mi sembra di non finire mai.
[#3]
Cerchi di pensare che ha già fatto molti passi avanti, anche aver scritto a noi, significa aver cercato un altro aggancio , un'altra mano che aiuta.. Faccia ogni giorno qualcosa di positivo per sè , qualcosa che la renda fiera e contenta di sè stessa, che aiuti la bambina ,credo spesso infelice, che è stata , a sorridere..
Ci parli dei suoi progetti , delle cose che le piacciono, che possono essere tante e diverse, dal colore delle nuvole , all'ultimo film che ha visto, ai luoghi che vorrebbe conoscere.. Ci vuole spesso un colpo d'ala nella nostra vita e nella nostra speranza..
Buon Natale, intanto.. un Natale diverso , speriamo..
Ci parli dei suoi progetti , delle cose che le piacciono, che possono essere tante e diverse, dal colore delle nuvole , all'ultimo film che ha visto, ai luoghi che vorrebbe conoscere.. Ci vuole spesso un colpo d'ala nella nostra vita e nella nostra speranza..
Buon Natale, intanto.. un Natale diverso , speriamo..
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.3k visite dal 15/12/2017.
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