Le mie amicizie finiscono sempre
Gentili dottori,
Vi scrivo in quanto vivo una situazione che si presenta da sempre e adesso sta diventando davvero insostenibile.
Il titolo del consulto riassume già il mio problema. Nel corso della mia vita sono finite amicizie che duravano anche da 10 anni. O per motivi banali e non vi è stata alcuna volontà dell'altra persona di riprendere seriamente i rapporti, o persone che sono sparite senza motivo o perché hanno trovato altre persone con le quali uscire.
Sin da bambina venivo spesso esclusa dagli altri miei coetanei sebbene cercassi di approcciarmi con loro oppure mi chiamavano per giocare solo se non avevano qualcun altro a disposizione.
Premetto che non soffro la solitudine, anzi, ma sinceramente mi piacerebbe anche vivere con serenità i rapporti interpersonali come gli altri e non essere considerata sempre la ruota di scorta.
Per fortuna ho un lavoro (anche se precario) che mi piace e nel quale sono apprezzata da superiori e colleghi il quale mi porta a concentrarmi e quindi a non pensare a ciò che spesso mi affligge.
In passato ero troppo timida e accomodante. Ora sono diventata più assertiva rispetto al passato, ma purtroppo nei rapporti sociali è cambiato poco e niente.
Non capisco veramente dove sbaglio..
Quale può essere il mio problema?
Vi scrivo in quanto vivo una situazione che si presenta da sempre e adesso sta diventando davvero insostenibile.
Il titolo del consulto riassume già il mio problema. Nel corso della mia vita sono finite amicizie che duravano anche da 10 anni. O per motivi banali e non vi è stata alcuna volontà dell'altra persona di riprendere seriamente i rapporti, o persone che sono sparite senza motivo o perché hanno trovato altre persone con le quali uscire.
Sin da bambina venivo spesso esclusa dagli altri miei coetanei sebbene cercassi di approcciarmi con loro oppure mi chiamavano per giocare solo se non avevano qualcun altro a disposizione.
Premetto che non soffro la solitudine, anzi, ma sinceramente mi piacerebbe anche vivere con serenità i rapporti interpersonali come gli altri e non essere considerata sempre la ruota di scorta.
Per fortuna ho un lavoro (anche se precario) che mi piace e nel quale sono apprezzata da superiori e colleghi il quale mi porta a concentrarmi e quindi a non pensare a ciò che spesso mi affligge.
In passato ero troppo timida e accomodante. Ora sono diventata più assertiva rispetto al passato, ma purtroppo nei rapporti sociali è cambiato poco e niente.
Non capisco veramente dove sbaglio..
Quale può essere il mio problema?
[#1]
Gentile utente, nella sua stringata lettera Lei ci parla troppo poco della sua storia, non sappiamo niente di Lei , della sua famiglia , dei suoi interessi.. anche a fare amicizie si impara via via, e si impara a mantenerle le amicizie, il prerequisito è un autentico interesse per . l'altro , il che ci spinge non ad essere accomodanti, non è detto che la gente aspiri ad avere intorno a sè persone succubi, ma ad essere empatici , presenti , ci rende capaci di condividere i sentimenti e le vicende altrui , ma anche a saper parlare di noi , con semplicità e verità, senza troppo difendersi a priori.. Provi , la prossima volta che conosce una persona interessante che sente simile a sè , con uno sguardo sul mondo condivisibile, ad essere vera e spontanea, araccontarsi e ad avere interesse per le risposte che riceve..Penso che potrebbe avere delle buone sorprese.. Coraggio , si può fare..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Utente
Dr.ssa Fregonese: grazie e mi scusi se le rispondo in ritardo.
La mia famiglia è piuttosto semplice. I miei genitori sono persone che hanno dedicato la vita al lavoro, al punto di non avere altri interessi. Anche loro in passato avevano diversi amici che poi hanno perso nel corso degli anni. Ora non hanno nessuno e dicono che gli va bene così.
Anche noi, come famiglia, non siamo mai andati a fare una gita fuori porta così per il gusto di staccare di spina. O perché devono lavorare o perché troppo stanchi e quindi alla fine non si fa mai nulla.
Ho una sorella con la quale vado molto d'accordo e che per certi versi è totalmente diversa da me come carattere.
Siamo una famiglia unita, ma spesso lo stile di vita piatto che conduciamo mi mette di cattivo umore.
Per quanto mi riguarda, mi piacciono la musica e il cinema, anche se ho poco tempo da dedicargli perché spesso non ho nessuno con cui condividere questi interessi o mi mancano gli stimoli.
-"Provi la prossima volta che conosce una persona interessante che sente simile a sè, con uno sguardo sul mondo condivisibile, ad essere vera e spontanea, a raccontarsi e ad avere interesse per le risposte che riceve".-
Il problema è questo: spesso non riesco ad essere spontanea con gli altri e non so che dire. Mi capita anche che, parlando con qualcuno, non senta proprio "trasporto" verso l'altro. Per dirlo con una metafora, è come se mi rivolgessi all'altro attraverso una barriera.
Io vorrei avere un rapporto normale con gli altri, ma sentire reciprocità per me è difficilissimo.
La mia famiglia è piuttosto semplice. I miei genitori sono persone che hanno dedicato la vita al lavoro, al punto di non avere altri interessi. Anche loro in passato avevano diversi amici che poi hanno perso nel corso degli anni. Ora non hanno nessuno e dicono che gli va bene così.
Anche noi, come famiglia, non siamo mai andati a fare una gita fuori porta così per il gusto di staccare di spina. O perché devono lavorare o perché troppo stanchi e quindi alla fine non si fa mai nulla.
Ho una sorella con la quale vado molto d'accordo e che per certi versi è totalmente diversa da me come carattere.
Siamo una famiglia unita, ma spesso lo stile di vita piatto che conduciamo mi mette di cattivo umore.
Per quanto mi riguarda, mi piacciono la musica e il cinema, anche se ho poco tempo da dedicargli perché spesso non ho nessuno con cui condividere questi interessi o mi mancano gli stimoli.
-"Provi la prossima volta che conosce una persona interessante che sente simile a sè, con uno sguardo sul mondo condivisibile, ad essere vera e spontanea, a raccontarsi e ad avere interesse per le risposte che riceve".-
Il problema è questo: spesso non riesco ad essere spontanea con gli altri e non so che dire. Mi capita anche che, parlando con qualcuno, non senta proprio "trasporto" verso l'altro. Per dirlo con una metafora, è come se mi rivolgessi all'altro attraverso una barriera.
Io vorrei avere un rapporto normale con gli altri, ma sentire reciprocità per me è difficilissimo.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.5k visite dal 15/12/2017.
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