Autoerotismo con film porno: perché la cosa mi disturba.

Gentilissimi Dottori,
sono un ragazzo di 28 anni e da qualche mese mi frequento con un ragazzo con il quale le cose stanno davvero andando molto bene, come mai avrei immaginato e come mai mi è successo prima. Davvero un tornado di emozioni, dalla prima all'ultima, ed in tutti gli ambiti della vita di tutti i giorni: siamo amici, amanti, complici.
Parlando di autoerotismo, lui mi ha detto, tra l'altro molto candidamente, che nel paio di volte in cui l'ha fatto da quando ci frequentiamo, è sempre successo che lo facesse guardando film porno. Lì per lì mi sono sentito un po' turbato, e vorrei capire il perché! So perfettamente che non vi è nulla di male nel farlo, so perfettamente che non è minimamente paragonabile né tantomeno assimilabile al concetto di tradimento, ma non posso esimermi dall'ammettere che l'idea di lui, che prova piacere, godimento ed erotismo alla vista di altri corpi, di altri ragazzi, mi abbia turbato, sebbene il tutto sia confinato a mera finzione. E vorrei capire il perché di questo mio sentimento!
Io stesso, durante l'autoerotismo, ho fatto speso uso di film porno, è innegabile e anche normale. Ma da quando mi frequento con lui, alla necessità di autoerotismo, non ho mai affiancato la visione di video porno, in quanto la mia sola immaginazione, rivolta nei suoi confronti, era più che sufficiente.
So altrettanto perfettamente che la sfera dell'autoerotismo costituisce un ambito estremamente privato della persona, dove pure le relazioni non possono andare a sconfinare, e non dovrebbero. Ma non posso ignorare il sentimento di disagio che mi sia scaturito.
Lui ha portato l'esempio, e credo assolutamente fuoriluogo, del concetto di voyerismo, che se in una prima battuta lo considerava assimilabile alla visione di porno, parlandone ha ammesso che effettivamente non lo farebbe in quanto "gli farebbe schifo!". Allora mi chiedo: cosa c'è di così diverso dal vedere porno attraverso uno schermo o di vedere una coppia che fa sesso, attraverso la finestra del palazzo di fronte? Posso affermare che lui stesso si è contraddetto in questa affermazione?

Nel riconoscere i grandi limiti di un consulto on-line, spero mi possiate fornire spunti di riflessione o di risoluzione di questi miei quesiti e sensazioni contrastanti, ed in parte negative che si sono insinuate.

Ringraziando anticipatamente, auguro buona serata!
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
forse maggiori spunti di riflessione potrebbe ottenerlo facendo questa lettura sull'argomento.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/40-quando-le-nostre-convinzioni-ci-fanno-ammalare.html
penso che il disagio possa nascere da qualche idea radicata che è in netto contrasto con il mondo circostane

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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