Difficoltà a riprendermi dopo una rottura
Buonasera, sono un ragazzo di 25 anni, ero fidanzato da 2 anni con una ragazza che conoscevo da 11, è sempre stata la mia migliore amica, confidente e in seguito la mia ragazza; da poco più di un anno avevamo una relazione a distanza in quanto studiava in un'altra città, in seguito è partita in erasmus all'estero e, allo scadere dei 5 mesi dell'erasmus, si è trattenuta all'estero per un tirocinio di 3 mesi; l'ho sempre supportata in queste scelte in quanto si stava costruendo il suo futuro, anche se questo comportava di vederci molto meno, insomma era il mio orgoglio e la mia motivazione a fare meglio per stare con lei.
Quando era in Italia la quasi totalità delle volte veniva lei in quanto qui c'è anche la sua famiglia, mentre quando era f sono anduoriato io una volta a maggio, nel periodo successivo non ci siamo visti in quanto lei da luglio ha cominciato a lavorare per il tirocinio e io ero in preda degli ultimi esami all'università , in ogni caso ci saremmo visti a settembre per la mia laurea.
Capisco che la distanza fa il suo corso e che sentirsi solo telematicamente non è il massimo, e nell'ultimo periodo tra la laurea e gli impegni le conversazioni tra di noi non erano delle più intense.
Dopo essere tornata in Italia a distanza di qualche giorno mi ha lasciato, dicendomi che non provava più le stesse cose e facendole confessare che li aveva conosciuto un'altra persona ma senza darmi troppe spegazioni e senza aver mai dato sentori in precedenza, anzi nei giorni precedenti si comportava normalmente, successivamente l'ho vista sporadicamente, fino a quando ad ottobre non è ripartita all'estero e non l'ho più sentita.
Dopo questo preambolo che ritenevo necessario passiamo a me: nonostante siano passati quasi 3 mesi da tutto ciò ogni giorno che passa è peggiore del precedente, ho perso la voglia di fare, ho crisi di pianto giornaliere soprattutto la mattina e la sera o, come oggi, per tutto il giorno; vorrei sapere come sta, sentirla, ma mi impedisco di farlo per ovvi motivi anche perché credo che questo stato d'animo sia univoco da parte mia, la sogno durante la notte e mi sveglio di soprassalto passando notti in bianco, quando esco non sono di compagnia. Non riesco a rispondermi se è successo per colpa mia, che nell'ultimo periodo non ero molto presente e perchè non sono riuscito ad andarla a trovare più volte nonostante me lo avesse chiesto, se è giusto che mi colpevolizzi tanto, se mai avrò modo di rivederla e di risentirla, se mai sarà recuperabile la situazione tra di noi anche se so che è solo una fantasia e mi sento anche stupido a stare così e a pensare queste cose; mi manca e mi piace pensare che magari un giorno potremmo reincontrarci, è il mio pensiero più frequente durante il giorno, mi sento vuoto nonostante la mia vita non sia cambiata molto vivendo a distanza, ma anche quella chiamata o quei messaggi quando finivamo le faccende mi rendevano felice in attesa di rivederla, ora invece è tanto se riesco a trattenere le lacrime.
Quando era in Italia la quasi totalità delle volte veniva lei in quanto qui c'è anche la sua famiglia, mentre quando era f sono anduoriato io una volta a maggio, nel periodo successivo non ci siamo visti in quanto lei da luglio ha cominciato a lavorare per il tirocinio e io ero in preda degli ultimi esami all'università , in ogni caso ci saremmo visti a settembre per la mia laurea.
Capisco che la distanza fa il suo corso e che sentirsi solo telematicamente non è il massimo, e nell'ultimo periodo tra la laurea e gli impegni le conversazioni tra di noi non erano delle più intense.
Dopo essere tornata in Italia a distanza di qualche giorno mi ha lasciato, dicendomi che non provava più le stesse cose e facendole confessare che li aveva conosciuto un'altra persona ma senza darmi troppe spegazioni e senza aver mai dato sentori in precedenza, anzi nei giorni precedenti si comportava normalmente, successivamente l'ho vista sporadicamente, fino a quando ad ottobre non è ripartita all'estero e non l'ho più sentita.
Dopo questo preambolo che ritenevo necessario passiamo a me: nonostante siano passati quasi 3 mesi da tutto ciò ogni giorno che passa è peggiore del precedente, ho perso la voglia di fare, ho crisi di pianto giornaliere soprattutto la mattina e la sera o, come oggi, per tutto il giorno; vorrei sapere come sta, sentirla, ma mi impedisco di farlo per ovvi motivi anche perché credo che questo stato d'animo sia univoco da parte mia, la sogno durante la notte e mi sveglio di soprassalto passando notti in bianco, quando esco non sono di compagnia. Non riesco a rispondermi se è successo per colpa mia, che nell'ultimo periodo non ero molto presente e perchè non sono riuscito ad andarla a trovare più volte nonostante me lo avesse chiesto, se è giusto che mi colpevolizzi tanto, se mai avrò modo di rivederla e di risentirla, se mai sarà recuperabile la situazione tra di noi anche se so che è solo una fantasia e mi sento anche stupido a stare così e a pensare queste cose; mi manca e mi piace pensare che magari un giorno potremmo reincontrarci, è il mio pensiero più frequente durante il giorno, mi sento vuoto nonostante la mia vita non sia cambiata molto vivendo a distanza, ma anche quella chiamata o quei messaggi quando finivamo le faccende mi rendevano felice in attesa di rivederla, ora invece è tanto se riesco a trattenere le lacrime.
[#1]
Gentile ragazzo,
non mi sembra normale il suo stato a tre mesi dall'essere stato lasciato per cui mi viene qualche dubbio sulla modalità con cui è stato lasciato.
Penso che questo sia un punto preliminare da chiarire con uno psicologo psicoterapeuta per motivi per i quali la rimando ad un mio articolo sulle storie sentimentali che può trovare sul mio sito professionale.
Una volta chiarito questo punto lo psicologo a mio avviso potrà poi valutare se ci siano, e quali, dei fattori che le rendono la situazione così critica.
Tenga presente che oggi è possibile avere delle consulenze anche on line e che una persona esterna qualificata è quasi sempre indispensabile per chiarire i problemi a se stessi.
cordiali saluti
non mi sembra normale il suo stato a tre mesi dall'essere stato lasciato per cui mi viene qualche dubbio sulla modalità con cui è stato lasciato.
Penso che questo sia un punto preliminare da chiarire con uno psicologo psicoterapeuta per motivi per i quali la rimando ad un mio articolo sulle storie sentimentali che può trovare sul mio sito professionale.
Una volta chiarito questo punto lo psicologo a mio avviso potrà poi valutare se ci siano, e quali, dei fattori che le rendono la situazione così critica.
Tenga presente che oggi è possibile avere delle consulenze anche on line e che una persona esterna qualificata è quasi sempre indispensabile per chiarire i problemi a se stessi.
cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#2]
Utente
Buongiorno Dottoressa, in quanto alle "modalità con cui sono stato lasciato" non ho ben chiaro a cosa si riferisce nello specifico; riguardo al suo articolo ho letto quello riguardante le "storie sentimentali non chiuse" in cui mi ci rivedo un po', tuttavia non mi sembra il caso di riaffrontare l'argomento con la mia ex.
Al consulto di uno psicologo ci avevo pensato, volevo solo una conferma che il mio stato non sia normale; sono consapevole che ho una vita e altri progetti da portare avanti ma al momento mi sento impedito e invalidato, razionalmente anche più di quanto la situazione lo necessiti, purtroppo ho cercato di affrontare la cosa da solo e ora ne subisco le conseguenze; magari, come suggeriva lei, avrei dovuto chiedere più spiegazioni prima ma ora è tardi. Sono davvero volenteroso di stare meglio e persino aver scritto qui la situazione, in minima parte, mi è servito.
Se ha qualche altro consiglio da dispensarmi riguardante un'opportuna terapia o modo di affrontare la cosa Le sarei molto grato.
Al consulto di uno psicologo ci avevo pensato, volevo solo una conferma che il mio stato non sia normale; sono consapevole che ho una vita e altri progetti da portare avanti ma al momento mi sento impedito e invalidato, razionalmente anche più di quanto la situazione lo necessiti, purtroppo ho cercato di affrontare la cosa da solo e ora ne subisco le conseguenze; magari, come suggeriva lei, avrei dovuto chiedere più spiegazioni prima ma ora è tardi. Sono davvero volenteroso di stare meglio e persino aver scritto qui la situazione, in minima parte, mi è servito.
Se ha qualche altro consiglio da dispensarmi riguardante un'opportuna terapia o modo di affrontare la cosa Le sarei molto grato.
[#3]
Caro utente, la sua sofferenza va avanti da settimane e mesi perché le domande che pone a se stesso sono: "è successo per colpa mia?, "ero poco presente?" e simili. Si sente in colpa e probabilmente questo è accompagnato da una stima di sé piuttosto bassa.
I rapporti si costruiscono in due e si portano avanti in due. Possono poi terminare perché una sola delle due persone non prova più sentimenti. Lei avrà le sue colpe e avrà commesso i suoi errori, così come anche la sua ex ragazza.
Se ha la possibilità e la motivazione, si rivolga ad uno psicologo che sicuramente l'aiuterà ad affrontare questo momento.
I rapporti si costruiscono in due e si portano avanti in due. Possono poi terminare perché una sola delle due persone non prova più sentimenti. Lei avrà le sue colpe e avrà commesso i suoi errori, così come anche la sua ex ragazza.
Se ha la possibilità e la motivazione, si rivolga ad uno psicologo che sicuramente l'aiuterà ad affrontare questo momento.
Dr. Antonio Di Carlo, Psicologo Clinico e della Salute
Riceve a Pescara su appuntamento.
https://antoniodicarlopsicologo.wordpress.com/
[#4]
Penso che un ulteriore approfondimento andrebbe fatto in ambito clinico.
Altri approfondimenti infatti potrebbero essere inutili o addirittura controproducenti in questa sede.
Come il collega le consiglio pertanto di consultare uno psicologo psicoterapeuta entro un rapporto professionale.
Oggi è possibile ottenere questo anche con consulenze e terapie on line.
cordiali saluti
Altri approfondimenti infatti potrebbero essere inutili o addirittura controproducenti in questa sede.
Come il collega le consiglio pertanto di consultare uno psicologo psicoterapeuta entro un rapporto professionale.
Oggi è possibile ottenere questo anche con consulenze e terapie on line.
cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.9k visite dal 12/12/2017.
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