29 anni che per vari motivi sono stata molto spesso in ospedale sia per me che per mia madre
Salve sono una ragazza di 29 anni che per vari motivi sono stata molto spesso in ospedale sia per me che per mia madre! Dal mese di settembre sono stata ricoverata due volte per calcoli renali e la seconda volta mi hanno anche operata in tutto l'arco della permanenza in ospedale piangevo sempre avevo paura di tante cose! Oggi sono stata dinuovo in ospedale per dei dolori intercostali! E ovviamente dinuovo pianti e agitazione non riesco a reagire mi butto subito giù e penso sempre cose brutte! Come posso fare per superare queste paure! In tutto questo non riesco a spostarmi molto da casa perché ho paura di stare male mentre se ci fosse con me mia madre andrei dappertutto! Secondo me perché riesce a trasmettermi sicurezza! Ho paura di star male e non reagisco mai!
[#1]
Gentile ragazza,
Considerando che siamo online e non possiamo che ipotizzare, è probabile che l’ansia che sta sperimentando adesso, rappresenta una conseguenza delle sgradevoli vicissitudini che ci ha descritto (calcolosi renale, interventi chirurgici, sua mamma in ospedale). La stessa ansia è una emozione che ci porta ad “immaginare” scenari futuri catastrofici in modo, però, priva di fondamento. Ed è altrettanto vero che persone estremamente ansiose, non di rado, “utilizzino” familiari, amici etc...come fattori protettivi per poter “uscire” dal proprio posto sicuro: “se ci fosse con me mia madre andrei dappertutto! Secondo me perché riesce a trasmettermi sicurezza!“.
È altresì vero quello che scrive: “ non riesco a spostarmi molto da casa perché ho paura di stare male”. Questo timore di poter star male quando si è in posti dove non si può esercitare il controllo che si desidererebbe, è abbastanza tipico delle sindromi ansiose.
Tuttavia, cosa succede? Che non esponendosi a ciò che si teme:
- si rimane “intrappolati” nel proprio guscio. Non si è liberi e sereni. C’è il rischio che subentri una profonda tristezza;
- si mantiene il circolo vizioso ansioso.
Quindi, quello che occorre fare è contattare un/una collega psicologo psicoterapeuta che la possa aiutare nel far decrementare l’intensita e la frequenza della sua sintomatologia ansiosa “rompendo”, in primis, il circolo vizioso ansioso in cui si trova.
Cordiali saluti
Considerando che siamo online e non possiamo che ipotizzare, è probabile che l’ansia che sta sperimentando adesso, rappresenta una conseguenza delle sgradevoli vicissitudini che ci ha descritto (calcolosi renale, interventi chirurgici, sua mamma in ospedale). La stessa ansia è una emozione che ci porta ad “immaginare” scenari futuri catastrofici in modo, però, priva di fondamento. Ed è altrettanto vero che persone estremamente ansiose, non di rado, “utilizzino” familiari, amici etc...come fattori protettivi per poter “uscire” dal proprio posto sicuro: “se ci fosse con me mia madre andrei dappertutto! Secondo me perché riesce a trasmettermi sicurezza!“.
È altresì vero quello che scrive: “ non riesco a spostarmi molto da casa perché ho paura di stare male”. Questo timore di poter star male quando si è in posti dove non si può esercitare il controllo che si desidererebbe, è abbastanza tipico delle sindromi ansiose.
Tuttavia, cosa succede? Che non esponendosi a ciò che si teme:
- si rimane “intrappolati” nel proprio guscio. Non si è liberi e sereni. C’è il rischio che subentri una profonda tristezza;
- si mantiene il circolo vizioso ansioso.
Quindi, quello che occorre fare è contattare un/una collega psicologo psicoterapeuta che la possa aiutare nel far decrementare l’intensita e la frequenza della sua sintomatologia ansiosa “rompendo”, in primis, il circolo vizioso ansioso in cui si trova.
Cordiali saluti
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 945 visite dal 11/12/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.