Dubbi sulla mia relazione

Sono un ragazzo di 19 anni che da un anno ha intrapreso una relazione con una ragazza più piccola di 2. È stato il mio primo amore, e la mia prima storia seria. Mi hanno sempre ritenuto strano in un certo senso, ho sempre sofferto d'ansia, era la prima ad amare le mie particolarità caratteriali e non potevo che ricambiare quando mi ha detto di amarmi. Abbiamo avuto alti grandiosi e bassi distruttivi, la maggior parte delle volte a causa mia, riconosco (non che lei non sbagliasse mai eh). Nonostante il nostro rapporto fosse idilliaco mi sono sempre dimostrato geloso e possessivo, al punto che se preferiva uscire con le sue amiche pensavo "Ma io non ho bisogno di vedere i miei amici. Allora vuol dire che non mi ama quanto me." Sono stato molto impulsivo a lasciare da parte la mia vita privata per darmi esclusivamente a noi. Comunque nonostante questa mia tendenza, mi sono sempre ravveduto e siamo sempre tornati più uniti di prima. Mi ha reso una persona migliore. Niente più ansia, mi sono aperto e tutto grazie al nostro rapporto miracoloso per me. D'un tratto è scattato qualcosa, dopo 9 mesi. Mi sono reso conto di poter anche fare a meno di lei, di non avere più quella passione che magari mi eccitava anche tenendoci per mano.Tuttavia un paio di ricerche mi hanno tranquillizzato: ho scoperto che la perdita della scintilla e dell'innamoramento è fisiologico e mi sono calmato. Da quel giorno però ogni sera tornava questa sensazione di angoscia, immotivata almeno sul piano logico. Come se la mattina fossi una persona e la sera un'altra. Prima l'amavo alla follia, come niente fosse. Poi l'angoscia di non provare nulla. Infine queste ossessioni sono continuate e anzi, si sono espanse nella durata fino a raggiungere la "fascia oraria" in cui usciamo. Da qui la fobia di vederla. Noto i suoi difetti, i suoi comportamenti un po' infantili, mi accorgo che per me non è più la più bella del mondo e tutto questo mi provoca ansia. Entrare nel mondo universitario non mi ha aiutato. Sento che stare con lei mentre penso a queste cose è ingiusto e glien'ho parlato. L'ho distrutta. E sono stato molto male a causa dei miei dubbi su una certezza quale era il mio amore per lei, ma sentivo di fare la cosa giusta. Dopo un periodo di pausa ci siamo riavvicinati, ma il problema non svaniva, riempiendo le mie giornate di se e di ma. Mi sono convinto che fosse una cosa passeggera e cercavo di fingere che andasse tutto bene, ma lei se n'è accorta. Mi ha detto che così non è più felice e ci siamo lasciati circa 2 giorni fa. Ora mi manca e se tornassi da lei con tutta la carica emozionale che ho ora sono certo che torneremmo insieme. Ma ho paura che mi assalgano quei dubbi. Ho bisogno di capire se siano solo ossessioni, e se questa è mancanza di lei o mancanza di abitudine. Ho anche dato colpa al fatto che le nostre uscite fossero sempre le stesse, ma questo giustificherebbe la noia, non l'ansia di dover stare con lei. Cosa si prova a perdere l'amore? Pensate sia il mio caso?
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
Gentile ragazzo,
da ciò che racconta sembra che lei abbia sperimentato per la prima volta una relazione di coppia. le relazioni di coppia possono finire, specialmente se si tratta delle prime esperienze.
Probabilmente in lei si era spenta la "scintilla" e ciò le faceva sentire come più "noiose" le giornate con la sua ragazza, alla quale lei voleva e forse vuole sicuramente bene, ma probabilmente non è più innamorato di lei.
Per stare assieme a lungo, si deve consentire all'innamoramento iniziale di trasformarsi un qualcosa di più profondo e duraturo, ma ciò può avvenire o meno. Ci sono storie dove la relazione non dura oltre l'innamoramento iniziale e storie dove invece, sin da subito, si sperimenta un'intesa che si basa anche su molte variabili che vanno al di là dell'innamoramento e dell'attrazione reciproca: progetti comuni, affinità intellettiva, valori condivisi, desideri, sogni, aspirazioni e progetti condivisi.
Ha tutta la vita per sperimentare e per conoscere. Ha fatto una bella esperienza, ed ha anche imparato che a volte alcuni dubbi è meglio affrontarli con amici, parenti o adulti di riferimento anziché riversarli subito sul partner, almeno fino a che non si riesce ad avere più chiarezza sui propri sentimenti.
Cari saluti.

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

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Utente
Utente
Certo ammetto che l'affacciarsi di nuove esperienze è una tentazione tangibile e che ho perso la magia di stare con lei in un certo senso. Ma sento un vuoto che cresce giorno dopo giorno e che si trova dove prima c'era lei. Ora non pretendo che debba durare per sempre, ma io mi sento legato a lei. Sarà l'idealizzazione della prima storia o sarà la solitudine, ma non accetto di dovermene separare. Ho intenzione di andarci piano e cercare di accettare i suoi difetti, di godermi quello che ho. Ho paura di sbagliare, ma non voglio perdere tutto questo senza lottare. Sono stato troppo felice per farmene una ragione. È una causa persa?
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
Gentile Ragazzo,
non possiamo sapere se sarà una "causa persa", ne noi e ne lei. Lo scoprirà. Le sarà di esperienza comunque vada, e se andrà nel verso di una storia d'amore che si avvierà a trasformarsi su basi nuove sarà bene per entrambi. Se così non dovesse essere, non se ne faccia un cruccio. Le cose purtroppo possono finire ed è meglio accorgersene prima e soffrire la perdita, piuttosto che tardi: in quel caso oltre a soffrire la perdita avrà anche vissuto un tempo che sarebbe potuto essere migliore.
Le auguro il meglio, cari saluti
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Utente
Utente
Dottore la ringrazio per la Sua cortese disponibilità e per la Sua utilissima considerazione. Sto cominciando a capire che potrei dover essere io stesso ad insaporire il rapporto e ad arricchire il nostro legame con valori ben diversi e più stabili di passioni e umori vari, fatti di rispetto e sostegno reciproco. Penso di poter imparare ancora molto da questa esperienza ed ho intenzione di proteggere questa cosa finché posso.
Cordiali saluti
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