Ansia, irrequietezza dopo morte di mia madre e problemi con mio padre
Buonasera. Il 24 di giugno è venuta a mancare mia madre di 56 anni a causa di un attacco cardiaco improvviso. Non aveva mai sofferto di cuore, era una persona salutare, quindi nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Quella notte eravamo a casa io e mio padre, ma nonostante i nostri sforzi e l'arrivo tempestivo dell'ambulanza non c'è stato niente da fare. I momenti successivi sono stati davvero duri per me e mio padre, ma nonostante tutto penso di avere reagito discretamente bene. Mio padre invece è andato da uno psichiatra-psicologo e sta facendo una cura anche di farmaci. Negli ultimi periodo sembrava davvero essersi ripreso davvero bene. E da qui ho incominciato ad avere i miei sospetti. Infatti ho saputo poco successivamente che questa nostra vicina gli mandava messaggi, cuoricini e resto. Penso che lui se ne sei davvero infatuato. Gliel'ho fatto presente e ha negato in tutti i modi dicendo che è un'amicizia e basta. Non credendoci a fondo mi è capitato di leggere sul suo tablet messaggi, con scritto Ciao amore, mi innamoro sempre di più di te e altre cose simili. Io da quando ho saputo queste cose sono spesso agitato, irrequieto, fatico a prendere sonno e una sorta di nodo alla gola. Io capisco che lui si dovrà rifare una vita, anche tra un anno, ma credo che dopo soli pochi mesi sia un pò troppo presto. Grazie intanto e chiedo venia per eventuali errori ortografici.
[#1]
Gentile figlio,
dopo una vita insieme, pochi mesi dopo la morte sembrano .. davvero pochi per innamorarsi di nuovo;
ma questo viene percepito soprattutto da chi guarda dall'esterno, da "fuori".
Per chi è "dentro" nella propria vita invece
l'infatuazione (innamoramento?)
può rappresentare un aggrapparsi alla vita,
una nuova opportunità
e molte altre cose che magari la persona stessa nemmeno sa.
Questa premessa per dire che
sono molto comprensibili
il Suo dolore e sconcerto per
la percezione dell'assenza di Sua madre,
la carenza forse della comunicazione che aveva con lei,
e altro che solo Lei sa.
Ma al contempo Suo padre si sta riprendendo la propria vita, al di là del lutto.
Cosa può fare per non imbrigliarlo?
dopo una vita insieme, pochi mesi dopo la morte sembrano .. davvero pochi per innamorarsi di nuovo;
ma questo viene percepito soprattutto da chi guarda dall'esterno, da "fuori".
Per chi è "dentro" nella propria vita invece
l'infatuazione (innamoramento?)
può rappresentare un aggrapparsi alla vita,
una nuova opportunità
e molte altre cose che magari la persona stessa nemmeno sa.
Questa premessa per dire che
sono molto comprensibili
il Suo dolore e sconcerto per
la percezione dell'assenza di Sua madre,
la carenza forse della comunicazione che aveva con lei,
e altro che solo Lei sa.
Ma al contempo Suo padre si sta riprendendo la propria vita, al di là del lutto.
Cosa può fare per non imbrigliarlo?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Caro utente, i suoi errori temo non siano solo ortografici, ma psicologici. Capisco il dolore e il trauma che la scomparsa improvvisa di una madre ancora giovane le ha provocato, ma la prego di considerare che dolore e trauma ci sono stati anche per suo padre. La differenza è che lei ha perso la madre, suo padre ha perso la moglie. Per un meccanismo che non è possibile spiegare in poche righe, ma che è ben noto a chi ha studiato psicologia e neuroscienze, la persona che perde il partner si aggrappa anche in fasi precocissime a figure di sostituzione, e il flash dell'innamoramento, simile ad una droga, sostituisce la cupa atmosfera mentale del lutto. Può durare giorni o settimane; spesso scompare così com'è comparso. E' il prodotto del nostro funzionamento cerebrale, dei nostri meccanismi di difesa, che suo padre ha correttamente cercato di mettere in atto anche andando subito da un terapeuta. Non giudichi questo "innamoramento" come un torto fatto a sua madre, ma come un sistema di sopravvivenza, e "giochi" con suo padre, anziché porsi nei suoi confronti come un censore, come un nemico. Pensi piuttosto a recuperare anche lei, con meccanismi inevitabilmente differenti, la tragedia del lutto. Ci scriva ancora, se vuole. Con le più sentite condoglianze.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.8k visite dal 03/12/2017.
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