Gestire fissazioni e manie di controllo in un anziano
non so come comportarmi con mia nonna. ha 84 anni e è in cura con daparox per disturbi di ansia e depressione. ha delle manie di voler controllare tutti e tutto deve andare come dice lei se no le scatta qualcosa. è fissata con i miei figli.. ogni 2 o 3 giorni li deve vedere per forza e si fissa anche giornate intere finche non ha ottenuto quelo che vuole. ho dovuto mettere dei paletti perche quando inizialmente siamo venuti ad abitare qui vicino a lei tutto il giorno andava e veniva da casa sua a casa nostra alle volte invitando anche amici o parenti mai visti per far vedere i bambini. adesso prima di venire almeno mi chiama o mi manda il messaggio e in tuto questo l unico suo pensiero è quando puo venire a vedere i bambini. lo fa con un insistenza tale che non è normale a mio avviso e mi nausea.. la vivo come una violenza. se non rispondo al messaggio subito ,dopo un po mi chiama poi chiama mio marito finche qualcuno non le risponde e il suo primo pensiero va sempre a quando le faccio vedere i bambini come se io le proibissi di vederli e fossi io l ostacolo tra lei e i bambini. allora poi mi controlla dala finestra se le luci sono accese o spente.. se le finestre sono aperte.. se c é la macchina.. a volte la trovo dietro la tenda della cucina a guardare in casa.. per capire se siamo in casa o no o se dormiamo ecc non contenta trova le scuse di venire a portare il brodo se le dico che i bambini sono malati o semplicemente che non è il momento. tante volte è talmente piu forte di lei che si presenta lo stesso alla porta e quasi mi scavalca per vedere sti bambini. a mia figlia la piu grande poi non piace molto star con lei perche la costringe a giocare a quello che vuole lei e come vuole lei.. se poi capita che lei passa dentro e mia figlia non la saluta e non la guarda per i motivi che puo avere un bambino di 3 anni (gioco con la bambola.. leggr una storia.. è arrabbiata.. é appena sveglia e non ha voglia) allora lei si indispettisce con la bambina (finge di piangere per far sentire in colpa mia figlia.. esempio)
mai una volta che chieda a me come sto.. se sono stanca.. eppure ls nipote sarei io fino a prova contraria. forse perche da quando le ho dato dei limiti è indispettita.... perche io sono l ostacolo per arrivareai bambini?
poi alle volte fa le battutine.. perche le è stato detto che non deve fare la bisnonna e non la mamma o la suocera o la nonna.
ne ho parlato cn mio padre che ha provato a parlarci ottenendo solo che si è indispettita di piu e peggiorato il suo sarcasmi e le ripicche.. mia zia invece non contraddice mia nonna mai la difende sempre (mia zia non ha avuto figli) e giustifica ogni suo comportsmento bizzarro con altruismo. quando ho provato a parlargliene mi don sentits dire che non porto rispetto alla nonna... cosa fevo fare per sedate le sue fissazioni
mai una volta che chieda a me come sto.. se sono stanca.. eppure ls nipote sarei io fino a prova contraria. forse perche da quando le ho dato dei limiti è indispettita.... perche io sono l ostacolo per arrivareai bambini?
poi alle volte fa le battutine.. perche le è stato detto che non deve fare la bisnonna e non la mamma o la suocera o la nonna.
ne ho parlato cn mio padre che ha provato a parlarci ottenendo solo che si è indispettita di piu e peggiorato il suo sarcasmi e le ripicche.. mia zia invece non contraddice mia nonna mai la difende sempre (mia zia non ha avuto figli) e giustifica ogni suo comportsmento bizzarro con altruismo. quando ho provato a parlargliene mi don sentits dire che non porto rispetto alla nonna... cosa fevo fare per sedate le sue fissazioni
[#1]
Gentile utente,
Chiede:
"...cosa posso fare per sedare le sue fissazioni .. ".
Risposta: non penso sia possibile...!
O la nonna - di fondo - è stata sempre così:
controllante, egocentrica, ossessiva, ecc. ed ora è solo peggiorata,
oppure lo è diventata con l'avanzare dell'età.
Tenga conto che anche alcune patologie degenerative (demenze) iniziano talvolta in questo modo,
con il conseguente nervosismo dei famigliari che inizialmente non capiscono.
Intendo dire che occorre avere un occhio benevolo verso la nonna, considerata l'età e la necessità che ha di farmaci per l'ansia (ossia soffre di una patologia);
Credo inutile parlarle o farle parlare,
giacchè si peggiora solo la situazione facendole credere vittime della cattiveria altrui.
D'altra parte per Lei è necessario mettere paletti ben fermi,
per tutelare sè, i Suoi bambini e la Sua famiglia,
affinche la Vostra vita non sia "invasa" dai bisogni dalla nonna.
Con fermezza ma senza rabbia.
Anche verso la zia, che non essendo diventata "madre" è ancora "figlia" dalla anziana.
Lei già sta tentando questo difficile equilibrio.
Da modificare invece - ritengo - è il Suo stato di irritazione,
che Le porta via serenità ed energia
meglio spendibili per la Sua vita, per i Suoi figli e Suo marito.
Sui rapporti coi nonni può leggere
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5395-genitori-nonni-guerra-o-pace.html
pur con le opportune differenze, tenendo conto che la signora è bis-nonna.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
intanto la ringrazio per la sua risposta precisa.
le confermo che è sempre stata così, anche nei confronti dei suoi figli, infatti sia mio padre che mia zia ne hanno subito le conseguenze a livello emotivo e psicologico.
trovo delle difficoltà a mettere dei paletti ben fermi con la nonna perchè si innesca un meccanismo che non so come affrontare.
le spiego: mia zia ha una sorta di venerazione per sua mamma che è intoccabile. La deve gestire lei in tutto e per tutto, perchè solo lei è capace di farlo, non permette a nessuno di mettersi tra lei e sua mamma, nemmeno a mio padre.
[mio padre è come stato declassato a figlio di livello inferiore perchè traslocando un po' più lontano da casa di mia nonna quando io e mia sorella eravamo bambine ha 'osato' allontanare il suo nucleo famigliare dai suoi meccanismi di ipercontrollo, questo problema di invasione e di fissazione coi bambini infatti si era già similmente presentato durante la mia infanzia con mia madre]
in tutta la sua vita mia zia non si è mai spostata piu di 20 metri lontano da sua mamma, ha sempre vissuto nell appartamento a fianco al suo, anche ora che ha raggiunto i 50 anni e si è appena sposata.
Questa parentesi l'ho aperta per farle capire il rapporto morboso che esiste tra le due che mi serve per spiegarle dove riscontro difficoltà nel mettere i miei paletti.
Quando ho cercato di dare dei limiti alla nonna, la nonna faceva come se non sentisse, se non capisse, o se ne inventava una più del diavolo per giungere al suo scopo fregandosene altamente.
Veniva lo stesso a suonarmi alla porta quando le pareva e senza nemmeno interpellarmi, si rivolgeva solo a mia figlia e la invogliava a fare il giro sull'ascensore (la bambina ne andava matta, e lei lo sapeva), per poi in realtà volersela portare a casa sua a giocare da sola [sottolineo da sola perche se andavo anche io non andava bene] con lei (come se fosse mia figlia in realtà il giocattolo). giustificava il tutto con "così la mamma respira un po' poverina", lasciando passare a mia figlia il messaggio che lei per me era un peso (era da poco nato suo fratello per di più). Si rivolgeva solo alla bambina perchè sapeva che io avevo messo un paletto che inizialmente esisteva per ovvie ragioni di buon senso [non credo sia consono lasciare una ultra ottantenne da sola con una bambina di appena 2 anni], e in seguito era stato rafforzato per le modalità con cui cercava di sorpassare il limite che le avevo dato facendo leva sulle mie emozioni con i sentimenti di mia figlia e strumentalizzandola per raggiungere il suo scopo e riprendere il controllo della situazione. [e la domanda che mi faccio è: può un'eventuale demenza senile essere così calcolatrice?] Quindi dopo vari episodi mi son decisa a lasciar piangere la bambina e a dire un bel NO a entrambe. Da li però mi son ripromessa che mia figlia non avrebbe più pianto per una circostanza del genere.
Da qui la nonna ha iniziato a fare battutine sarcastiche col preciso intento di far irritare la mia parte, o a fare i dispetti chiudendomi il garage a chiave quando sa che io solitamente lo lascio vicino per comodità, a fare le scenette di gelosia in rivalità con l'altra bis nonna, a chiamare e a messaggiare sia me che mio marito con insistenza finche non le rispondo e la autorizzo a venire a vedere i bambini, a controllare i nostri spostamenti e le nostre finestre di casa ancora più di prima, per cui poi la gestione della situazione era diventata insostenibile.
Ho esposto a mio padre i problemi che si stavano presentando e riconoscendoli ha provato ad intervenire parlando con sua mamma, ottenendo appunto quel vittimismo che accennava lei qui sopra. vittimismo e martirio che è sfociato nell'ira di mia zia con 'cosa avete fatto a mia mamma, guardate come l'avete ridotta', mia nonna da parte che piange dicendo che le è stato proibito di venire a casa mia e di vedere i suoi bambini.
mi sono sentita dire che faccio parte di una generazione che non ha più rispetto per i nonni, che la nonna tutto quello che fa lo fa perchè è molto altruista e lo fa con l'intento di aiutare gli altri....
cioè mi chiedo: ma è possibile che mia zia seriamente non riconosca il problema di fondo? o si racconta delle frottole da sola piuttosto che affrontare la situazione?
Come mi devo comportare per riuscire a mettere i Miei paletti per salvaguardare la Mia famiglia, senza creare malumori?
le confermo che è sempre stata così, anche nei confronti dei suoi figli, infatti sia mio padre che mia zia ne hanno subito le conseguenze a livello emotivo e psicologico.
trovo delle difficoltà a mettere dei paletti ben fermi con la nonna perchè si innesca un meccanismo che non so come affrontare.
le spiego: mia zia ha una sorta di venerazione per sua mamma che è intoccabile. La deve gestire lei in tutto e per tutto, perchè solo lei è capace di farlo, non permette a nessuno di mettersi tra lei e sua mamma, nemmeno a mio padre.
[mio padre è come stato declassato a figlio di livello inferiore perchè traslocando un po' più lontano da casa di mia nonna quando io e mia sorella eravamo bambine ha 'osato' allontanare il suo nucleo famigliare dai suoi meccanismi di ipercontrollo, questo problema di invasione e di fissazione coi bambini infatti si era già similmente presentato durante la mia infanzia con mia madre]
in tutta la sua vita mia zia non si è mai spostata piu di 20 metri lontano da sua mamma, ha sempre vissuto nell appartamento a fianco al suo, anche ora che ha raggiunto i 50 anni e si è appena sposata.
Questa parentesi l'ho aperta per farle capire il rapporto morboso che esiste tra le due che mi serve per spiegarle dove riscontro difficoltà nel mettere i miei paletti.
Quando ho cercato di dare dei limiti alla nonna, la nonna faceva come se non sentisse, se non capisse, o se ne inventava una più del diavolo per giungere al suo scopo fregandosene altamente.
Veniva lo stesso a suonarmi alla porta quando le pareva e senza nemmeno interpellarmi, si rivolgeva solo a mia figlia e la invogliava a fare il giro sull'ascensore (la bambina ne andava matta, e lei lo sapeva), per poi in realtà volersela portare a casa sua a giocare da sola [sottolineo da sola perche se andavo anche io non andava bene] con lei (come se fosse mia figlia in realtà il giocattolo). giustificava il tutto con "così la mamma respira un po' poverina", lasciando passare a mia figlia il messaggio che lei per me era un peso (era da poco nato suo fratello per di più). Si rivolgeva solo alla bambina perchè sapeva che io avevo messo un paletto che inizialmente esisteva per ovvie ragioni di buon senso [non credo sia consono lasciare una ultra ottantenne da sola con una bambina di appena 2 anni], e in seguito era stato rafforzato per le modalità con cui cercava di sorpassare il limite che le avevo dato facendo leva sulle mie emozioni con i sentimenti di mia figlia e strumentalizzandola per raggiungere il suo scopo e riprendere il controllo della situazione. [e la domanda che mi faccio è: può un'eventuale demenza senile essere così calcolatrice?] Quindi dopo vari episodi mi son decisa a lasciar piangere la bambina e a dire un bel NO a entrambe. Da li però mi son ripromessa che mia figlia non avrebbe più pianto per una circostanza del genere.
Da qui la nonna ha iniziato a fare battutine sarcastiche col preciso intento di far irritare la mia parte, o a fare i dispetti chiudendomi il garage a chiave quando sa che io solitamente lo lascio vicino per comodità, a fare le scenette di gelosia in rivalità con l'altra bis nonna, a chiamare e a messaggiare sia me che mio marito con insistenza finche non le rispondo e la autorizzo a venire a vedere i bambini, a controllare i nostri spostamenti e le nostre finestre di casa ancora più di prima, per cui poi la gestione della situazione era diventata insostenibile.
Ho esposto a mio padre i problemi che si stavano presentando e riconoscendoli ha provato ad intervenire parlando con sua mamma, ottenendo appunto quel vittimismo che accennava lei qui sopra. vittimismo e martirio che è sfociato nell'ira di mia zia con 'cosa avete fatto a mia mamma, guardate come l'avete ridotta', mia nonna da parte che piange dicendo che le è stato proibito di venire a casa mia e di vedere i suoi bambini.
mi sono sentita dire che faccio parte di una generazione che non ha più rispetto per i nonni, che la nonna tutto quello che fa lo fa perchè è molto altruista e lo fa con l'intento di aiutare gli altri....
cioè mi chiedo: ma è possibile che mia zia seriamente non riconosca il problema di fondo? o si racconta delle frottole da sola piuttosto che affrontare la situazione?
Come mi devo comportare per riuscire a mettere i Miei paletti per salvaguardare la Mia famiglia, senza creare malumori?
[#3]
Gentile utente,
"senza creare malumori" è impossibile: Lei sta rifiutando una situazione di controllo cne dura da sempre - e dunque insita in quegli equilibri famigliari - e che si è scarcata su altri membri della Sua famiglia, consapevoli o meno.
Quello che possiamo fare qui sta nel darLe delle indicazioni, un orientamento, come già fatto in #1.
Se però da sola non ce la fa,
se la situazione mette a rischio la qualità della Sua vita,
è opportuno chiedere aiuto di persona ad uno/a psicologo psicoterapeuta esperto in dinamiche famigliari.
Lei si chiederà perchè farsi aiutare LEI se il problema è di altri;
risposta: per vivere meglio.
[#4]
Utente
Dottoressa la ringrazio infinitamente per i suoi preziosi consigli, la sua disponibilità, e credo davvero mi rivolgero a qualche specialista in dinamiche familiari, perchè effettivamente mi sta avvelenando le giornate questa situazione.
intanto la sua risposta mi è servita per rincuorarmi sul fatto che un problema c'è ed è reale, perchè a volte mi chiedevo se forse fossi io quella strana nel non voler partecipare a questo teatrino malato di marionette.
Buona serata,
cordiali saluti
intanto la sua risposta mi è servita per rincuorarmi sul fatto che un problema c'è ed è reale, perchè a volte mi chiedevo se forse fossi io quella strana nel non voler partecipare a questo teatrino malato di marionette.
Buona serata,
cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 15.2k visite dal 03/12/2017.
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