Sindrome peter pan e disturbo ossessivo
Salve dottore, ho già fatto vari consulti ma io ho questo problema, 3 anni fa ho eseguito una psicoterapia durata 3 anni sono andato principalmente in cura perché avevo problemi relazionali con la mia ex e pensieri cioè paura di potermi suicidare oppure far male qualcuno la paura avviene per puro caso che chiudo lanparta di casa e mia madre mi fa mi vorresti uccidere perché abbiamo litigato per questo chiudi la porta? Da questa frase incubi incredibile finché inizio la psicoterapia dopo di che mi dice che sono affetto dalla sindrome di Peter Pan che ho problemi nella crescita e di amare il prossimo ecc, mentre proseguivo la terapia nel frattempo la mia ex mi lascia perché ho pensieri ossessivi sulla relazione se era giusta o no e finisce anche questo dopo tre anni la psicologa interrompe dicendo che io ho raggiunto gli obbiettivi, adesso mi ritrovo fidanzato da due anni con la mia attuale ragazza la relazione appena si è fatta seria sono riapparsi i dubbi rovinando me è anche un po’ questa relazione non so come abbia fatto ma dopo due anni la relazione è ancora viva io con tanta sofferenza interna al punto che raggiungo livello di stress elevati sto andando avanti ma non riesco a vivermi tutto questo, ci sono giorni che provo emozioni e sto benissimo e giorni che ho solo dubbi sto male io e va tutto male i miei dubbi oltre a causare disagio a me lo causa anche nella relazione perché mi sento in colpa ho provato a parlarne con la mia fidanzata ma nn posso più perché lei crede che il mio problema sia lei è quindi ci litigo, io non so più cosa fare ho pensieri ho tanti dubbi se è la donna giusta per me se questo è vero amore eee quindi penso anche alle storie precedenti dove ero sicuro di amare come mi sentivo e non mi sentivo così sofferente, poi vedo se trovo difetti fisici e come se prendessi tutte paranoie sulla relazione guardò le altre ragazze per vedere se sono più belle della mia donna ecc e tutta questa mia sofferenza viene attribuita alla relazione e quindi i miei dubbi si rinforzano e come un circolo vizioso senza uscita poi nei periodi più di tranquillità funziona tutto in modo normale e mi sento felice io sinceramente non so neanche se questo possa essere un disturbo ma questi miei pensieri non lo fanno vivere questa relazione e in più mi creano ansia e sintomi fisici invalidanti, L unica mia salvezza sembra quella di lasciarla e andare via per non soffrire più, ma è come se fossi costretto come se il mio corpo la mia mente mi costringe a lasciarmi per vivere sereno. Grazie per questo piccolo sfogo.
[#1]
Buongiorno,
Prima di eisponderLe sono andata a guardare lo storico dei suoi consulti, davvero tantissimi.
Se crede di non avere risolto con la sua terapia di tre anni, prosegua e valuti di consultare anche uno psichiatra con cui impostare una terapia combinata:
Farmacoterapia e psicoterapia
Prima di eisponderLe sono andata a guardare lo storico dei suoi consulti, davvero tantissimi.
Se crede di non avere risolto con la sua terapia di tre anni, prosegua e valuti di consultare anche uno psichiatra con cui impostare una terapia combinata:
Farmacoterapia e psicoterapia
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile utente,
accogliamo questo che Lei definisce "piccolo sfogo" senza domande.
La Sua vicenda personale dura nel tempo
e La colpisce in modo più acuto quando la relazione si fa stretta.
Come Lei osserva, "..la relazione appena si è fatta seria sono riapparsi i dubbi..", dove "..L'unica mia salvezza sembra quella di lasciarla e andare via per non soffrire più.. "
Ma in realtà la Sua "salvezza" è curarsi:
farmaci e psicoterapia abbinati producono un risultato efficace.
Saluti cordiali.
accogliamo questo che Lei definisce "piccolo sfogo" senza domande.
La Sua vicenda personale dura nel tempo
e La colpisce in modo più acuto quando la relazione si fa stretta.
Come Lei osserva, "..la relazione appena si è fatta seria sono riapparsi i dubbi..", dove "..L'unica mia salvezza sembra quella di lasciarla e andare via per non soffrire più.. "
Ma in realtà la Sua "salvezza" è curarsi:
farmaci e psicoterapia abbinati producono un risultato efficace.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Utente
Dottoressa ma curarmi da cosa? Io conosco il problema ogni relazione che io inizio e perché mi innamoro perché c è in attrazione perché in quel momento io ci sto bene lo fa piacere poi c è qualcosa che blocca la crescita dell innamoramento è da lì inizio a trovare problemi difetti ecc, questi sintomi relazionali sono comparsi dopo la chiusura di una storia con una ragazza più grande di 7 anni dove io mi innamorai tantissimo sapevo che quella era una relazione da parte della donna non fissa ma da parte mia volevo L esatto contrario dopo 4 mesi fu interrotta e io ho sofferto tantissimo e da lì non riesco più ad aprire il cuore come dovrei e ho questi disturbi e i disturbi i pensieri si basano proprio nel confrontare le mie attuali relazioni con quella che io ritenevo perfetta il circolo vizioso sembra questo, il punto è proprio questo è che io non riesco a interrompere questo pur conoscendolo, io non voglio più interrompere una relazione o vivere male perché il mio corpo deve stare in ansia/ allerta con le relazioni sentimentali, tuttto questo mio disagio interno mi fa essere triste di basso umore e i dubbi nella relazione mi fanno essere infelice con la mia donna perché mi sento in colpa mi sento di non amare come dovrei oppure di amare in modo non continuò e non faccio altro che instaurare insicurezze nella mia partner mettendo tutto in crisi e declino, sinceramente effettuare in altra psicoterapia per me è una sconfitta da non poter accettare io voglio farcela con le mie forze. Grazie per le risposte
[#4]
"Curarmi da cosa?"
da quello che ha segnalato nel titolo come disturbo ossessivo (autodiagnosi?)
e che descrive così:
"poi c è qualcosa che blocca la crescita dell innamoramento è da lì inizio a trovare problemi difetti.."
e per il quale non è sufficiente dire che "Io conosco il problema".
Il problema è cambiare, non "sapere".
Se poi per Lei "effettuare un altra psicoterapia per me è una sconfitta da non poter accettare"
provi a "farcela con le mie forze".
Se vede che l'esito è sempre quello,
che si ripete sempre simile,
decida Lei.
Saluti cordiali.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.6k visite dal 01/12/2017.
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