L’Università mi sta uccidendo...
Salve,
Ho 19 anni e da quando avevo 15 anni sto male.
Non passa un singolo giorno della mia vita in cui io non desideri la morte per dare un sollievo a me stessa e alla mia famiglia.
Ho sempre e soltanto dato problemi. A tutti.
Adesso, da quando ho deciso di iscrivermi all’Università Nella mia vita sono frequenti attacchi di ansia, nausea e anche attacchi di panico.
Vivo a due ore dalla città universitaria in cui mi sono iscritta e ho affittato una stanza.
Vivo quella stanza e quella città come un vero e proprio incubo. Nonostante io stia lì soltanto per 3 giorni.
Questa settimana non sono andata a seguire le lezioni perché penso di non farcela.
Penso di non essere portata.
Non è questa la strada che voglio.
Sono triste e sono delusa.
Non ho la forza per intraprendere questo percorso.
Sto troppo male e non posso permettermi di vivere in un’altra città stando anche peggio.
I miei genitori sono stanchi di sentirmi piangere ventiquattro ore su ventiquattro.
Io non voglio andare avanti.
Non è questo quello che voglio.
I miei genitori continuano a dirmi che per me sarà una grande umiliazione dire alla gente che non vado più all’università e che sicuramente finirò per fare un lavoro triste e sottopagato.
Vista la mia delicata situazione psicologica ho soltanto una persona dalla mia parte: mio padre.
Ha capito il mio forte Malessere.
Mentre invece, mia madre è delusa per il fatto che io stia abbandonando oltre che per il fatto che lascerò la casa (di cui dovranno pagare l’intero affitto fino all’anno prossimo nonostante non abbia firmato alcun contratto).
Non voglio più vivere.
Sono stanca.
Piango per ogni minima cosa, passo la vita a strapparmi i capelli, le pellicine delle labbra e a procurarmi dolore.
Da ieri mi sono rivolta per la prima volta ad una psicologa che, al momento, mi ha consigliato di non recarmi presso la città universitaria in cui mi sono iscritta.
Solo che io, sto male perché penso che prima o poi dovrò tornarci anche se io non voglio.
Mi ha consigliato di non abbandonare.
Ma io voglio guarire. Non mi importa dei libri, delle materie, dell’Università.
Vorrei tanto sorridere, smettere di piangere sempre e soprattutto evitare questa sofferenza.
Che male c’è se una persona decide di non andare più all’Università?
Inoltre, penso che sia necessario l’intervento di alcuni farmaci che stabilizzino l’umore anche se la dottoressa pensa che sia un po’ presto.
Cosa dovrei fare? Anche oggi sono nella mi stanza, al buio, a piangere per la mia (triste) vita.
Ho 19 anni e da quando avevo 15 anni sto male.
Non passa un singolo giorno della mia vita in cui io non desideri la morte per dare un sollievo a me stessa e alla mia famiglia.
Ho sempre e soltanto dato problemi. A tutti.
Adesso, da quando ho deciso di iscrivermi all’Università Nella mia vita sono frequenti attacchi di ansia, nausea e anche attacchi di panico.
Vivo a due ore dalla città universitaria in cui mi sono iscritta e ho affittato una stanza.
Vivo quella stanza e quella città come un vero e proprio incubo. Nonostante io stia lì soltanto per 3 giorni.
Questa settimana non sono andata a seguire le lezioni perché penso di non farcela.
Penso di non essere portata.
Non è questa la strada che voglio.
Sono triste e sono delusa.
Non ho la forza per intraprendere questo percorso.
Sto troppo male e non posso permettermi di vivere in un’altra città stando anche peggio.
I miei genitori sono stanchi di sentirmi piangere ventiquattro ore su ventiquattro.
Io non voglio andare avanti.
Non è questo quello che voglio.
I miei genitori continuano a dirmi che per me sarà una grande umiliazione dire alla gente che non vado più all’università e che sicuramente finirò per fare un lavoro triste e sottopagato.
Vista la mia delicata situazione psicologica ho soltanto una persona dalla mia parte: mio padre.
Ha capito il mio forte Malessere.
Mentre invece, mia madre è delusa per il fatto che io stia abbandonando oltre che per il fatto che lascerò la casa (di cui dovranno pagare l’intero affitto fino all’anno prossimo nonostante non abbia firmato alcun contratto).
Non voglio più vivere.
Sono stanca.
Piango per ogni minima cosa, passo la vita a strapparmi i capelli, le pellicine delle labbra e a procurarmi dolore.
Da ieri mi sono rivolta per la prima volta ad una psicologa che, al momento, mi ha consigliato di non recarmi presso la città universitaria in cui mi sono iscritta.
Solo che io, sto male perché penso che prima o poi dovrò tornarci anche se io non voglio.
Mi ha consigliato di non abbandonare.
Ma io voglio guarire. Non mi importa dei libri, delle materie, dell’Università.
Vorrei tanto sorridere, smettere di piangere sempre e soprattutto evitare questa sofferenza.
Che male c’è se una persona decide di non andare più all’Università?
Inoltre, penso che sia necessario l’intervento di alcuni farmaci che stabilizzino l’umore anche se la dottoressa pensa che sia un po’ presto.
Cosa dovrei fare? Anche oggi sono nella mi stanza, al buio, a piangere per la mia (triste) vita.
[#1]
Gentile ragazza,
ho risposto proprio io al consulto di un mese fa su argomento analogo
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/591585-depressione-e-stato-di-ansia-cosa-fare.html
a cui Lei non ha dato seguito.
Aprendo ora un altro consulto non migliora la Sua situazione.
D'altra parte Lei è già in carico ad una Collega, ora.
E' a lei che vanno poste queste domande, considerato che La conosce di persona.
Riguardo ai farmaci,
certamente Lei può chiedere al Suo medico di base l'impegnativa per una visita psichiatrica inerente tale aspetto.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentilissima dottoressa,
Sto cercando di porre questi quesiti alla mia dottoressa ma non è ancora facile.
Non mi sento ancora pienamente in grado di affidarmi alla mia dottoressa.
Vorrei guarire ma è difficile. Sto troppo male.
Ma lei che cosa mi consiglia di fare?
Sto cominciando la terapia.
Ma sono troppo giù.
Ho troppa paura.
Non ho voglia di tornare nella mia cittá universitaria.
Ma dovrò farlo.
Sto cercando di porre questi quesiti alla mia dottoressa ma non è ancora facile.
Non mi sento ancora pienamente in grado di affidarmi alla mia dottoressa.
Vorrei guarire ma è difficile. Sto troppo male.
Ma lei che cosa mi consiglia di fare?
Sto cominciando la terapia.
Ma sono troppo giù.
Ho troppa paura.
Non ho voglia di tornare nella mia cittá universitaria.
Ma dovrò farlo.
[#3]
Le consiglio di coltivare la fiducia nella sua Psy,
affinchè essa cresca.
E' lei che La segue di persona,
che La conosce,
che conoscerà i Suoi punti deboli senza giudicarLa,
e i suoi punti di forza aiutandoLa a utilizzarli.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 10.5k visite dal 24/11/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.