Ossessione fumo

Buonasera,

Scrivo per cercare di ricevere qualche opinione riguardante alla questione fumo sigarette e l'ossessione nella paura di ammalarsi come conseguenza.
Fumo in maniera moderata incominciando intorno ad i 20 anni d'età è attualmente ne ho 32.
Durante il corso del tempo ho provato smettere con vari tentativi che si sono rivelati fallimentari nel lungo periodo.
Nel mio periodo da fumatore che persiste tutt'ora credo inoltre di avere sviluppato questa "ossessione" che si ripresenta ciclicamente più marcata o meno in vari periodi.
L'ossessione mentale è la paura di potermi ammalare a conseguenza del fumare ,imagino il futuro e penso alla situazione in cui mi riscontreranno magari una grave malattia o la riscontreranno a una persona a me cara.

In particolare ho l'associazione mentale fumo-cancro-morte e il fatto che non arrivero alla vecchiaia.
Questo di solito capita con l'apprendimento di notizie più o meno negative.In particolare io ho una vera paura del cancro.Per esempio altre malattie non le pensò nemmmeno.

D'altra parte quando ho passato periodi di non fumo faccio l'associazione mentale non fumo-immortalità tanto da pensare poi che qualche sigaretta non può far male ecc...........................

Sostanzialmente può essere pericoloso questo stato psicologico più che il fumare in se?
Sento che questo problema a volte non mi fa vivere positivamente perché fumare sinceramente mi piace (ma potrebbe essere la mia dipendenza a parlare) però mi sento in colpa.
Sto estremizzando troppo il problema fumo? Sono troppo drastico?Potrei godermi quello che mi piace sentendomi non in colpa per le eventuali conseguenze.




Grazie per eventuali supporti.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,
è abbastanza verosimile che lei sia vulnerabile all’emozione dell’ansia che, in questo caso specifico, si manifesta sottoforma di rimuginio (ovvero la tendenza a pensare in modo negativo/catastrofico al futuro). È altresì vero che la maggior parte degli studi scientifici ci parlano del fumo come fattore di rischio per il cancro. Fattore di rischio vuol dire fattore probabilistico e non assoluto. Infatti: la maggior parte degli studi che correlano fumo a cancro sono studi associativi e non causali. Questo vuol dire che il fumo (attivo e/o passivo) è si associato all’insorgenza di carcinoma ma non in modo certo al 100%. Altrimenti non ci spieghieremmo come mai ci sono persone che fumano per 40anni e stanno bene e persone che hanno sviluppato un carcinoma polmonare senza aver mai toccato una sigaretta in vita loro. Questo ci fa pensare che esistano variabili che intervengono in questo processo associativo: stile di vita, alimentazione, attività fisica etc etc.
Lei stesso dice “altre malattie non le penso proprio”. Eppure io, in questo momento, proprio mentre le sto scrivendo il consulto, potrei avere un infarto a causa di una patologia congenita che non conosco e morire. Allora c’è da chiedersi: come mai lei è così ossessionato esclusivamente dal timore dei rischi che può determinare il fumo?

Leggendo il suo storico di consulti qui sul portale, è evidente la vulnerabilità all’ansia che quando raggiunge carattere di ingestibilità (come nel suo caso), è necessario -ai fini del suo benessere- che venga portata all’attenazione di un/una collega psicologo psicoterapeuta.

Le stesse indicazioni di rivolgersi ad un terapeuta le aveva ricevute già un anno fa.

Che ne dice di iniziare? Evitare di consultare un collega non serve a nulla se non ad esacerbare e mantenere le sue ansie.

Cordiali saluti.

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.