Relazione finita

Ciao. sto vivendo il trauma della separazione ad un mese dai miei 40anni, dopo circa 9anni di relazione di cui 4 di convivenza.
Sono dovuto tornare a vivere dai miei, perché il mio appartamento lo ho dato in affitto ad inizio estate, ed avevamo sistemato parte di casa di lei (dove di sotto abita il fratello zitello). I miei genitori (anziani) mi stanno accanto come possono, ma anche vedere ogni giorno il loro dolore e preoccupazione per la mia situazione mi appesantisce ulteriormente.
Sono stati anni difficili ma abbiamo sempre superato tutto. Difficile soprattutto il 2017. Le avvisaglie c’erano, ma ho sempre creduto che parlandone il volere stare insieme avrebbe prevalso. Il verdetto finale è che non mi ama più e vuole stare da sola (parole testuali). Aggiungo che io le ho detto che l’amavo solo ora, poiché ancora spaventato per la fine di un precedente rapporto mi sono sempre trattenuto. Eppure l'ho amata e la amo.
Tutto questo solo per rendere un po’ il quadro, perché so (anche se la convinzione va e viene) che non è da quello che prova lei che devo ripartire.
Sono passati solo pochi giorni e soprattutto mi perdo ad immaginare un futuro che mi pare essere svanito, questo nelle notti insonni e nei troppi tempi morti al lavoro, causa anche questa (il mio lavoro avvilente ed il suo di imprenditrice che la impegnava continuamente e me la restituiva priva di energie) di stress nel rapporto.
Con lei anche se è finita, dovrò rivedermi perché a casa sua ci sono ancora tante cose mie. E sto rimandando anche questo perché è l'ultimo legame che ho con lei.
Ora, nonostante i miei tanti interessi, non ho voglia di fare nulla. Ho preso qualche giorno al lavoro e me ne sto a letto con la scusa che mi devo riposare.
Inoltre sono abbastanza introverso, gli amici sono pochi e ognuno ha la sua vita, di conoscere altra gente (tantomeno ragazze) non ho occasione e non so come crearmele.
Sto valutando anche se rivolgermi ad uno psicoterapeuta, sperando possa servir ad accelerare la “guarigione”.
Grazie per aver messo a disposizione questo spazio. Confido di poter leggere qualche buon consiglio. Saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
La fine di un amore è un lutto senza tomba.

I consigli purtroppo non servono a molto, diventa indispensabile un supporto psicologico, luogo simbolico dove rileggere il passato, elaborarlo, fare pace con lui ed andare avanti.

Legga questa lettura potrebbe aiutarla.

https://www.valeriarandone.it/psicologia/fine-di-un-amore/

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie. Mi piace la frase "meglio una fine dolorosa che un dolore senza fine".
E riassume bene la situazione.
Ora però prevalgono le paure per il futuro, le incertezze anche pratiche (vivere ora con i miei non è una passeggiata).
Da cosa ripartire? Dove trovare la molla che può rimettermi in moto?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Da se stesso: è l’unico “luogo”possibile.
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Utente
Utente
Sì. Ma quali gesti, quali azioni, quali passaggi mentali mi possono aiutare? Ora sto ripulendo la soffitta dove mi sono ridotto a dormire. Ma oltre a sentirmi stanco fisicamente, mi sto sforzando a fare una cosa che non vorrei. Dovrei almeno andare in palestra, ma non me la sento. E lunedì dovrò tornare al lavoro, in un contesto che reputo parte delle cause della fine del rapporto...
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Utente
Utente
Buongiorno, sono sempre più convinto di voler superare questo momento, per me e per le persone che mi sono accanto.
Ho cercato psicologi in zona, ma non so quale scegliere. Uomo o donna? Quale specializzazione deve avere? Spero in una rapida risposta per poter fare questo importante passo. Grazie.
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Dr.ssa Eleonora Bergeretto Psicologo, Psicoterapeuta 3
Gentile Utente,
la scelta dello specialista - o della specialista - cui rivolgersi è molto personale. Per potersi affidare, aprire, conoscere più profondamente è necessario avere davanti una persona che faciliti questo processo. Tale facilitazione è strettamente legata all’affinità.

Ci sono numerose ricerche che mettono in risalto, a parità di preparazione e professionalità, l’importanza della relazione terapeutica piuttosto che del tipo di specializzazione dello psicoterapeuta al fine di una buona riuscita del percorso.

Come in qualsiasi altro incontro della vita, anche in questo caso quindi, ci saranno specialisti con i quali difficilmente si troverà bene e altri, al contrario, che la faranno sentire a suo agio.
Più che interrogarsi sulla specializzazione che deve avere lo psicoterapeuta cui si rivolgerà, provi a fare caso a come si trova con lui –o lei-.

Il mio consiglio è di provare. Può prendere un appuntamento conoscitivo con un paio di specialisti della sua zona prima di decidere.

Dr.ssa Eleonora Bergeretto
psicologa, psicoterapeuta
http://www.eleonorabergeretto.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
L’alleanza terapeutica, ossia la condizione indispensabile per attuare un cambianto, dipende da tantissimi fattori, che vanno ben oltre il sesso del clinico e la formazione

Capirà subito, già al primo colloquio, se è lui o lei la persona giusta che la terrá per mano durante il cammino della sua ricostruzione.

Legga anche questa lettura potrebbe aiutarla

https://www.valeriarandone.it/psicologia/essere-se-stessi/

Cari auguri per tutto
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Utente
Utente
Vi ringrazio per le cortesi e professionali risposte. Chiederò a breve un consiglio al mio medico di base che spero possa indirizzarmi per il meglio.
Sicuramente le letture che ho trovato su internet, in questi giorni mi hanno aiutato ad alleggerire almeno un po' il carico emotivo. Ci sono in proposito letture specifiche che posso consultare? Grazie.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Il mio blog su medicitalia, il mio sito personale e canale you tube, parla d’amore, di come gestire la fine di un amore, di affettività, genitorialita, coniugalità e sessualità.

Trova più di mille articoli in totale.

Buona lettura.
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Utente
Utente
Leggerò sicuramente con interesse. Grazie.