La psicoterapia sta procedendo bene?

Buongiorno,
ho 25 anni e da tre combatto con un malessere enorme:mal di testa costante,muscoli tesi,nausea fissa che mi fa rimettere realmente e un peso angosciante al petto che mi affatica il respiro.Non ho stimoli e interessi e sono arrivata ad atti di autolesionismo.
Ho vissuto sempre in un ambiente chiuso e iperprotettivo che ha deciso la mia vita. Per la mia estrema fragilità mi sono letteralmente annullata per obbedire ai miei genitori.Per anni mi hanno inculcato di dover solo studiare per poi potermi inserire in un posto fisso.Era vietato coltivare amicizie, al massimo conoscenze,con la minaccia di non dovermi fidare di nessuno al di fuori di loro.Qualsiasi forma di svago era un disonore e mi chiusi nei videogiochi.Ero ossessionata e terrorizzata dallo studio per la pressione esterna,nonostante il buon rendimento alle medie e al classico.Piangevo sempre, anche per i continui litigi pesanti tra i miei genitori che mi accusavano di rovinare loro la vita per la costante infelicità.Mia sorella invece diceva di odiare la vita e mi ignorava respingendomi.In età universitaria, per sfuggire dall'ennesima imposizione, mi segnai per disperazione in un istituto privato di arti visive, non potendo fare un anno di pausa per capire chi fossi.Finito quel percorso implosi e iniziò il mio malessere.Mi mandarono una volta da uno psichiatra che mi segnò Fluoxeren 20 mg.Da lì ho tentato tanto, sempre sola. Ho provato diversi lavori per conoscere il mondo e la mia strada, mentre la mia famiglia mi frenava accusandomi di essere diabolica e volerli portare alla tomba con il mio comportamento.Confrontandomi finalmente con l'esterno, ho acquisito consapevolezza di non essere un problema.Così mi sono fatta passare di nascosto da una cara amica il contatto del mio attuale psicoterapeuta.La mia famiglia è arrivata a togliermi la parola per questo.L'estate scorsa ho interrotto Fluoxeren e ho iniziato Lyrica 75 mg per la forte fibromalgia.Ora la mia unica speranza è la psicoterapia, iniziata due mesi fa. Mio padre sta per inserirmi a giorni in un posto fisso importante dove dovrò fare a vita quello che ho "studiato" in quell'istituto privato con difficoltà e che mi ha portato a depressione e attacchi di panico.Lavorare per sempre su questo mi porta solo a volerla fare finita.Ho scoperto con fatica di avere una predisposizione soffocata per il settore sanitario/terapeutico. Ma non ho più tempo per capire il MIO percorso, finalmente aiutata. Oggi sto male fisicamente e psicologicamente. Il mio psicoterapeuta sa tutto e mi ha confermato che ho un problema reale e non sono pazza. M fido per la sua accogliente umanità e professionalità. Si sbilancia ancora poco e dice che ci vorrà tempo. Vorrei integrare con farmaci ma mi dice di aspettare. Ma non riesco, sto impazzendo senza alcuna direttiva da seguire, nonostante gli incontri bisettimanali. Ho provato inutilmente rimedi omeopatici e naturali (Datif PC e SedaNam)Come mi muovo?La psicoterapia sta procedendo correttamente?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

avete cominciato a lavorare insieme da soli due mesi e noi non possiamo sapere se "la psicoterapia sta procedendo correttamente" o meno, perchè non abbiamo alcun elemento per dirlo.
Ciò che conta è che lei si trovi bene con il nostro collega che ha iniziato ad occuparsi del suo caso e che stia riponendo fiducia in lui e in quello che avete iniziato.

Le suggerisco di dirgli che ha sentito la necessità di scrivere qui per ricevere rassicurazioni, in modo tale che possiate affrontare de visu la questione e che la terapia ne possa trarre beneficio.
Rivolgersi a terzi all'insaputa del suo terapeuta è non solo inutile, ma anche controproducente, ed è invece necessario che lei esprima in seduta quello che sta pensando e provando.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Dottoressa Massaro la ringrazio per la cortese risposta e per le sue considerazioni.

In realtà ripongo estrema fiducia, sia professionale e sia umana, nel mio psicoterapeuta e non era assolutamente mia intenzione "tradirlo". Direi più che altro che non mi fido di me e delle mie valutazioni, essendo in uno stato mentale e fisico molto difficile. Sento il bisogno di un aiuto farmacologico e di "capire" la tipologia di percorso che sto effettuando ed essendo sola non sapevo con chi confrontarmi per avere ulteriori informazioni e considerazioni esterne a riguardo.

Buona serata