Trasferirmi, ma non voglio
Gentili dottori,
sono un ragazzo di 32 anni e lavoro in Partita IVA come sviluppatore web. Ho iniziato questa attività da poco, perciò anche se ho fortunatamente una costante crescita non ho ancora una certa autonomia monetaria.
La mia ragazza è laureata ma fa dei lavori saltuari. Di recente le è arrivata una telefonata da un'agenzia di Milano (noi abitiamo nel sud italia) per uno stage retribuito per il quale, alla fine, ci potrebbe esser un'assunzione. Non parliamo di stipendi esagerati, ma quanto basta per vivere (già per metter su famiglia non basterebbe) ed inoltre io potrei portarmi dietro il mio di lavoro (o cercarne uno sul posto).
Il problema è che sostanzialmente NON VOGLIO. Tengo tantissimo alla mia terra, alla mia famiglia, i miei genitori ed i miei nonni hanno fatto tantissimo per garantire una sempre più tranquillità per le generazioni successive (abbiamo terreno, immobili), i miei genitori inoltre hanno sempre supportato le mie scelte ed aiutato in tutto e per tutto, ho una certa riconoscenza nei loro confronti.
Nel corso del tempo ci sono state varie problematiche in famiglia, nelle quali io ho avuto un ruolo molto importante, senza il quale non so come sarebbero andate a finire...
Non ho mai sofferto di attacchi di panico in vita mia, ma il pensiero di andare via mi attanaglia, perché è come se li tradissi, come se buttassi all'aria tutti i loro sacrifici che hanno fatto per supportare le mie idee e quel che volevo fare nella vita, che mi ha fatto diventare ciò che sono oggi, per poi "andarmene via". Ieri notte ci pensavo e mi sentivo una pressione al petto e mancanza d'aria. Ho anche cercato lavoro di mia spontanea volontà al di fuori della mia regione, quindi non è un fattore di attaccamento morboso, solo di rispetto e di responsabilità. Ma andare a vivere dall'altra parte dell'Italia è troppo, anche perché ho sempre odiato le metropoli.
Probabilmente questi pensieri sono accentuati dall'esperienza personale: ho un parente che vive lì e vedo la frequenza con cui va a trovare la sua famiglia, scaricando sostanzialmente tutte le responsabilità alla sorella ed è una cosa che io non potrei consentire né sopportare. Ho anche uno zio in America, si è sposato lì perché la fidanzata era di quelle parti, e quando la madre (mia nonna) stette male lui fece in tempo solo a vederla già nella bara... Tutte cose che io non mi perdonerei. Magari sto esagerando, ma sono cose che influiscono nel mio pensiero.
Ho condiviso i miei dubbi alla mia ragazza, senza imporle nulla, anzi ho anche cercato dei lavori lì per me, anche perché io non potrei mai tagliarle le ali né vorrei mai che un giorno mi venga rinfacciato nulla. Ma sono consapevole che lì potrei resistere 2, 3 giorni, al quarto giorno probabilmente esploderei.
Cosa dovrei fare?
Scusate per il lungo papiro e grazie anticipatamente.
sono un ragazzo di 32 anni e lavoro in Partita IVA come sviluppatore web. Ho iniziato questa attività da poco, perciò anche se ho fortunatamente una costante crescita non ho ancora una certa autonomia monetaria.
La mia ragazza è laureata ma fa dei lavori saltuari. Di recente le è arrivata una telefonata da un'agenzia di Milano (noi abitiamo nel sud italia) per uno stage retribuito per il quale, alla fine, ci potrebbe esser un'assunzione. Non parliamo di stipendi esagerati, ma quanto basta per vivere (già per metter su famiglia non basterebbe) ed inoltre io potrei portarmi dietro il mio di lavoro (o cercarne uno sul posto).
Il problema è che sostanzialmente NON VOGLIO. Tengo tantissimo alla mia terra, alla mia famiglia, i miei genitori ed i miei nonni hanno fatto tantissimo per garantire una sempre più tranquillità per le generazioni successive (abbiamo terreno, immobili), i miei genitori inoltre hanno sempre supportato le mie scelte ed aiutato in tutto e per tutto, ho una certa riconoscenza nei loro confronti.
Nel corso del tempo ci sono state varie problematiche in famiglia, nelle quali io ho avuto un ruolo molto importante, senza il quale non so come sarebbero andate a finire...
Non ho mai sofferto di attacchi di panico in vita mia, ma il pensiero di andare via mi attanaglia, perché è come se li tradissi, come se buttassi all'aria tutti i loro sacrifici che hanno fatto per supportare le mie idee e quel che volevo fare nella vita, che mi ha fatto diventare ciò che sono oggi, per poi "andarmene via". Ieri notte ci pensavo e mi sentivo una pressione al petto e mancanza d'aria. Ho anche cercato lavoro di mia spontanea volontà al di fuori della mia regione, quindi non è un fattore di attaccamento morboso, solo di rispetto e di responsabilità. Ma andare a vivere dall'altra parte dell'Italia è troppo, anche perché ho sempre odiato le metropoli.
Probabilmente questi pensieri sono accentuati dall'esperienza personale: ho un parente che vive lì e vedo la frequenza con cui va a trovare la sua famiglia, scaricando sostanzialmente tutte le responsabilità alla sorella ed è una cosa che io non potrei consentire né sopportare. Ho anche uno zio in America, si è sposato lì perché la fidanzata era di quelle parti, e quando la madre (mia nonna) stette male lui fece in tempo solo a vederla già nella bara... Tutte cose che io non mi perdonerei. Magari sto esagerando, ma sono cose che influiscono nel mio pensiero.
Ho condiviso i miei dubbi alla mia ragazza, senza imporle nulla, anzi ho anche cercato dei lavori lì per me, anche perché io non potrei mai tagliarle le ali né vorrei mai che un giorno mi venga rinfacciato nulla. Ma sono consapevole che lì potrei resistere 2, 3 giorni, al quarto giorno probabilmente esploderei.
Cosa dovrei fare?
Scusate per il lungo papiro e grazie anticipatamente.
[#1]
Gentile Utente,
Sono le nostre idee a spingerci nelle scelte che facciamo e a guidarci lungo determinate direzioni. Anche i valori come ad esempio l ' attaccamento alla famiglia ci spinge a fare scelte di un certo tipo. Ma questo non toglie che non avremo mai la certezza su alcune questioni. Una persona può vivere nella stessa città dei genitori e non essere presente alla loro morte per mille impedimenti.
Soprattutto è interessante l idea del tradimento : se ti allontani tradirai i tuoi che hanno preventivamente pensato a te e accumulato un certo patrimonio.
Lo capisco come figlia, ma dove è la tua libertà di scegliere, di disporre di quanto i tuoi ti mettono a disposizione e di costruire la tua vita?
Sia chiaro non è una critica ma solo uno spunto di riflessione in quanto le tue idee sono carine, se vogliamo anche romantiche, ma prova a ragionare anche sui dati di realtà e sulle opportunità che una metropoli potrebbe offrirti ....oppure no. Insomma i pro e i contro della decisione senza fretta e pregiudizi.
Cordiali saluti
Sono le nostre idee a spingerci nelle scelte che facciamo e a guidarci lungo determinate direzioni. Anche i valori come ad esempio l ' attaccamento alla famiglia ci spinge a fare scelte di un certo tipo. Ma questo non toglie che non avremo mai la certezza su alcune questioni. Una persona può vivere nella stessa città dei genitori e non essere presente alla loro morte per mille impedimenti.
Soprattutto è interessante l idea del tradimento : se ti allontani tradirai i tuoi che hanno preventivamente pensato a te e accumulato un certo patrimonio.
Lo capisco come figlia, ma dove è la tua libertà di scegliere, di disporre di quanto i tuoi ti mettono a disposizione e di costruire la tua vita?
Sia chiaro non è una critica ma solo uno spunto di riflessione in quanto le tue idee sono carine, se vogliamo anche romantiche, ma prova a ragionare anche sui dati di realtà e sulle opportunità che una metropoli potrebbe offrirti ....oppure no. Insomma i pro e i contro della decisione senza fretta e pregiudizi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Carissimo, concordo con la Collega dottoressa Pileci, bisogna pensarci e bene..tuttavia è la motivazione che muove il mondo, a mio parere... e in te, per ora, tanta motivazione non vedo.. Potrebbe intanto andare la tua ragazza, così vede come si trova, se regge alla grande città ed ai suoi ritmi , capisce , da vicino e con principio di realtà, se l'assunzione è assai probabile o se si tratta di un'illusione ..ed ambedue avreste modo di verificare quanto solido è il vostro legame.. Perchè quello che temo è che appunto le prevedibili difficoltà possano mettervi in crisi, perchè vissute con spirito diverso..magari per la ragazza il distacco dal luogo natio è meno tragico e vissuto come un immergersi nella vita ed in un futuro ricco di sfide e di promesse..
Restiamo in ascolto con molti auguri..
Restiamo in ascolto con molti auguri..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.6k visite dal 21/11/2017.
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