Un anno che sono
Buonasera dottori,
sono uno studente universitario e vi scrivo nella speranza di ricevere un vostro consiglio.
È da un anno che sono in terapia, a causa di vari problemi. Negli ultimi mesi però, ho avvertito sempre più l'esigenza di chiudermi in me stesso, erigere un muro tra me e lo specialista, in quanto percepivo una sorta di fastidio nel raccontargli di me( non che lui non mi sia stato d'aiuto, anzi). Fastidio che provo con chiunque, a tal punto che cerco di allontanarmi dagli altri, poiché sento l'esigenza di stare da solo, con me stesso. Quindi, ho deciso di parlarne in terapia, prendendo la decisione di interrompere proprio a causa di quanto detto prima. Il mio psicologo non è d'accordo, sostiene di vedere in me ancora sofferenza, ma ciononostante ha detto che accetta questa mia decisione, con la disponibilità da parte sua a incontrarmi qualora ne avessi bisogno. Mi sembra di tornare indietro di un anno, quando non riuscivo nemmeno a pronunciare una sillaba davanti allo psicologo. Non capisco questo mio comportamento, sono molto confuso.
Spero possiate aprirmi un po' la mente.
Grazie
sono uno studente universitario e vi scrivo nella speranza di ricevere un vostro consiglio.
È da un anno che sono in terapia, a causa di vari problemi. Negli ultimi mesi però, ho avvertito sempre più l'esigenza di chiudermi in me stesso, erigere un muro tra me e lo specialista, in quanto percepivo una sorta di fastidio nel raccontargli di me( non che lui non mi sia stato d'aiuto, anzi). Fastidio che provo con chiunque, a tal punto che cerco di allontanarmi dagli altri, poiché sento l'esigenza di stare da solo, con me stesso. Quindi, ho deciso di parlarne in terapia, prendendo la decisione di interrompere proprio a causa di quanto detto prima. Il mio psicologo non è d'accordo, sostiene di vedere in me ancora sofferenza, ma ciononostante ha detto che accetta questa mia decisione, con la disponibilità da parte sua a incontrarmi qualora ne avessi bisogno. Mi sembra di tornare indietro di un anno, quando non riuscivo nemmeno a pronunciare una sillaba davanti allo psicologo. Non capisco questo mio comportamento, sono molto confuso.
Spero possiate aprirmi un po' la mente.
Grazie
[#1]
Come mai hai preso la decisione di interrompere la terapia, se ti senti ancora confuso?
Non credi che questa possa essere l'occasione per fare luce su questa tua tendenza ad isolarti ?
A me pare che -con tutti i limiti della distanza- sia prematuro lasciare ora la terapia, tant'è che è stato sottolineato anche dal curante, che tuttavia non può trattenerti.
Cordiali saluti,
Non credi che questa possa essere l'occasione per fare luce su questa tua tendenza ad isolarti ?
A me pare che -con tutti i limiti della distanza- sia prematuro lasciare ora la terapia, tant'è che è stato sottolineato anche dal curante, che tuttavia non può trattenerti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 829 visite dal 18/11/2017.
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