Disturbo ansioso depressivo
[#1]
Cara Loreaia,
con la denominazione di "disturbo ansioso-depressivo" o di "sindrome ansioso-depressiva", non presente fra i disturbi codificati dal DSM (il principale manuale di riferimento per le diagnosi psicopatologiche), si indica informalmente (e intuitivamente) un quadro clinico nel quale siano presenti sia sintomi ansiosi che sintomi riguardanti la sfera dell'umore.
Da cosa nasce la sua domanda?
con la denominazione di "disturbo ansioso-depressivo" o di "sindrome ansioso-depressiva", non presente fra i disturbi codificati dal DSM (il principale manuale di riferimento per le diagnosi psicopatologiche), si indica informalmente (e intuitivamente) un quadro clinico nel quale siano presenti sia sintomi ansiosi che sintomi riguardanti la sfera dell'umore.
Da cosa nasce la sua domanda?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
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Di per sè non si tratta di una diagnosi precisa e codificata, quindi non risponde a criteri ben definiti ed elencati in un manuale diagnostico come il DSM o il PDM e, come le dicevo, include la presenza di sintomi ansiosi e depressivi individuati in maniera generica.
Se quindi ha ricevuto una diagnosi del genere questo significa semplicemente che presenta una sintomatologia mista.
Non tutti utilizzano etichette o codifiche da manuale per effettuare le diagnosi e questa espressione è utilizzata al posto di etichette diagnostiche più precise, che spesso però non inquadrano la specificità dell'individuo (che di rado corrisponde pienamente a quanto indicato nei manuali, soprattutto se di stampo statistico).
In ogni caso l'"etichettatura" spesso serve solo a dare un nome al problema (specie se occorre una terapia farmacologica) ed è utile soprattutto a comunicare fra diversi professionisti che si occupino di un certo caso clinico, ma non è affatto necessaria e a volte può essere anzi controproducente per il paziente.
Se quindi ha ricevuto una diagnosi del genere questo significa semplicemente che presenta una sintomatologia mista.
Non tutti utilizzano etichette o codifiche da manuale per effettuare le diagnosi e questa espressione è utilizzata al posto di etichette diagnostiche più precise, che spesso però non inquadrano la specificità dell'individuo (che di rado corrisponde pienamente a quanto indicato nei manuali, soprattutto se di stampo statistico).
In ogni caso l'"etichettatura" spesso serve solo a dare un nome al problema (specie se occorre una terapia farmacologica) ed è utile soprattutto a comunicare fra diversi professionisti che si occupino di un certo caso clinico, ma non è affatto necessaria e a volte può essere anzi controproducente per il paziente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 17/11/2017.
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