Difficoltà nello studio e non solo

Salve. Sono una studentessa di medicina di 26 anni. Da 4 anni ho problemi con lo studio e vorrei capire cosa fare per risolverli.
A scuola mi sono sempre impegnata ottenendo buoni risultati. Una volta entrata a medicina, cosa che desideravo tanto, dopo le prime materie, era il 2013, ho iniziato a trovare difficoltà nello studiare il primo esame più lungo, biologia. Dopo 2 anni in cui non riuscivo quasi più a studiare, in cui ho frequentato un corso per migliorare il metodo di studio che in realtà mi ha destabilizzata ancora di più, in cui ho smesso di frequentare l’università, ho perso la voglia di uscire e trascorrevo le mie giornate in casa su un letto a rimuginare, riesco comunque a sostenere biologia con un ottimo voto, ma mi riblocco su biochimica. I miei genitori non hanno mai saputo niente di tutto questo, l’unica a saperlo era la mia migliore amica e collega. L’anno scorso ci siamo trasferite in un ‘altra città. Da febbraio, dopo 3 mesi, ho sostenuto la prima parte di biochimica, senza però provare poi nessuna contentezza. Da allora fino ad oggi sono ancora sulla seconda parte. Negli anni il mio stato d’animo non è cambiato anzi, ormai ogni sera vorrei che il giorno successivo non arrivasse. Quando apro il libro lo faccio controvoglia e anche stando tutto il giorno seduta alla scrivania, riesco a fare ben poco, perché non riesco a concentrarmi, penso sempre che non ce la farò mai, che sono troppo indietro e che di questo passo non arriverò mai alla laurea. Non riesco a trovare più gioia o interesse per niente, mi sembra tutto piatto e nero e io mi sento sempre più sola e in gabbia. Mi sento molto triste e insoddisfatta, sempre più in colpa verso i miei, ormai sento di essere solo una persona inutile. Sempre più spesso scarico tutto questo peso mangiando compulsivamente. A questo subentra poi subito il senso di colpa, anche perché so che quel cibo farà peggiorare il mio aspetto fisico che non ho mai amato, avendo qualche chilo in più sui fianchi. Ho sempre avuto un carattere un po’ chiuso e mi sono sempre sentita come “diversa” dalle mie amiche sia per l’aspetto fisico sia per il fatto di non aver mai avuto un ragazzo. Mi sono sempre sentita fuori posto ed inadeguata, allora come ora mi sento in difficoltà quando sono in mezzo alla gente, soprattutto miei coetanei. Quindi diciamo che le cose con il tempo si sono acuite anche a causa degli insuccessi nello studio e ad una relazione, la prima per me, con un uomo sposato di cui mi sono innamorata. Io avevo 24 anni, lui 36. La storia è andata avanti tra vari tira e molla, io volevo sempre qualcosa di più che lui non mi dava e mi allontanavo, ma poi ritornavo. Da 8 mesi non lo vedo più, anche se lui mi ha contattato più volte e io in realtà non ho mai smesso di pensarci, nonostante sappia che non è l’uomo giusto.
Spero che qualcuno vorrà dedicarmi del tempo ed esprimere il suo parere a riguardo. Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

io credo ci sia una problematica ansiosa alla base di questo periodo difficile per Lei.

Rallentare sugli esami talvolta è la conseguenza di un perfezionismo (per ottenere un bel voto?) e di ruminazioni ossessive.

La stessa cosa potrebbe accadere per le relazioni sentimentali e l'idea che Lei ha del Suo corpo. Dai dati inseriti risulta che il Suo peso è nella norma, ma Lei attribuisce un peso notevole all'adipe sui fianchi e dice di non piacersi...

Forse anche questo potrebbe essere un problema di perfezionismo?

E il continuare a pensare ad un uomo già impegnato col quale non può avere un futuro non fa altro che alimentare la Sua inadeguatezza.

Perchè non si lascia aiutare da uno psicologo psicoterapeuta?

Ho visto il consulto postato in Psichiatria in cui già parla di problematiche ansiose in famiglia. Come sono state affrontate?
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Utente
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Gentile dottoressa,
La ringrazio per la risposta. Si, mia madre è ansiosa e prende ansiolitici, in passato ha sofferto anche di depressione (come altre persone della sua famiglia) trattandola con antidepressivi. Lei crede che una psicoterapia possa bastare?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Lei crede che una psicoterapia possa bastare?"

Prima di tutto occorre una diagnosi!
Da qui possiamo solo ipotizzare alcune problematiche.
Se l'ipotesi è corretta, una psicoterapia può risolvere il problema e restituirLe serenità nello studio e nelle relazioni.

Cordiali saluti,
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Utente
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Ho capito, la ringrazio tanto per la sua disponibilità.