Ansia e fissazione gravidanza
Buonasera, sono un ragazzo di 25 anni. Convivo con la mia fidanzata da un anno e mezzo e senza date prestabilite, qualche mese fa le ho chiesto di diventare mia moglie. Siccome data la nostra disponibilità economica, a lei piacerebbe diventare madre, prima ancora di diventare moglie,abbiamo stabilito di formalizzare la nostra convivenza, con una dichiarazione all'anagrafe, quasi equivalente ad un matrimonio, almeno per quanto riguarda i diritti e gli obblighi, in attesa del giorno delle nozze.
Ormai è un anno che io e lei abbiamo rapporti non protetti, ma soltanto da settembre abbiamo rapporti mirati. Mi rivolgo a voi di Medicitalia perché spero di trovare consigli utili per risolvere la questione che vi riporto di seguito.
La mia fidanzata, è un po' ansiosa di natura, motivo per cui è seguita da una vostra collega. A settembre si è messa per 10 giorni a fare i test di ovulazione, perché voleva essere sicura di essere fertile, ha migliorato la sua alimentazione e ha cominciato a cercare di controllare l'ansia. Il problema si è presentato qualche giorno fa quando, ha cominciato a rispondermi da agitata e le ho chiesto cosa succedesse. Lei mi ha detto che ha paura di non diventare mai madre, perché sono due mesi che abbiamo rapporti mirati e non è successo ancora niente. Io le ho anche detto che due mesi di rapporti mirati sono pochi, anche se c'è chi riesce al primo colpo e che finché si stressa in questo modo è logico che il bimbo non arrivi, deve stare tranquilla e non pensarci troppo.Lei in risposta mi ha detto che anche se muscoloso, sono pur sempre in sottopeso e, (causa sport), mangio a orari sballati, quindi ha paura che questo influisca. Premetto che sono un fumatore, ma fumo soltanto sigarette fatte a mano, non quelle industriali e non bevo alcool. Io l'ho rassicurata dicendole che per il mio caso, questo è il mio peso normale, sono così io di costituzione, ma non l'ho vista convinta. Ha troppa paura. Come potrei farla tranquillizzare seriamente e farle capire una volta per tutte come stanno le cose? Grazie
Ormai è un anno che io e lei abbiamo rapporti non protetti, ma soltanto da settembre abbiamo rapporti mirati. Mi rivolgo a voi di Medicitalia perché spero di trovare consigli utili per risolvere la questione che vi riporto di seguito.
La mia fidanzata, è un po' ansiosa di natura, motivo per cui è seguita da una vostra collega. A settembre si è messa per 10 giorni a fare i test di ovulazione, perché voleva essere sicura di essere fertile, ha migliorato la sua alimentazione e ha cominciato a cercare di controllare l'ansia. Il problema si è presentato qualche giorno fa quando, ha cominciato a rispondermi da agitata e le ho chiesto cosa succedesse. Lei mi ha detto che ha paura di non diventare mai madre, perché sono due mesi che abbiamo rapporti mirati e non è successo ancora niente. Io le ho anche detto che due mesi di rapporti mirati sono pochi, anche se c'è chi riesce al primo colpo e che finché si stressa in questo modo è logico che il bimbo non arrivi, deve stare tranquilla e non pensarci troppo.Lei in risposta mi ha detto che anche se muscoloso, sono pur sempre in sottopeso e, (causa sport), mangio a orari sballati, quindi ha paura che questo influisca. Premetto che sono un fumatore, ma fumo soltanto sigarette fatte a mano, non quelle industriali e non bevo alcool. Io l'ho rassicurata dicendole che per il mio caso, questo è il mio peso normale, sono così io di costituzione, ma non l'ho vista convinta. Ha troppa paura. Come potrei farla tranquillizzare seriamente e farle capire una volta per tutte come stanno le cose? Grazie
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Gentile Ragazzo,
secondo Lei perchè la ricerca di questo figlio sta assumendo i lineamenti di un pensiero un po' troppo pressante per la sua compagna?
Avete effettuato entrambi gli approfondiementi pre-concezionali consigliati a chi si mette alla ricerca di un bambino?
Potrebbe essere davvero utile per la sua ragazza affrontare l'argomento nelle sedute con la psicologa, sia per se stessa, sia per la 'salute' della vostra relazione: sa se quella che sta portando avanti è una psicoterapia?
Saluti cordiali.
secondo Lei perchè la ricerca di questo figlio sta assumendo i lineamenti di un pensiero un po' troppo pressante per la sua compagna?
Avete effettuato entrambi gli approfondiementi pre-concezionali consigliati a chi si mette alla ricerca di un bambino?
Potrebbe essere davvero utile per la sua ragazza affrontare l'argomento nelle sedute con la psicologa, sia per se stessa, sia per la 'salute' della vostra relazione: sa se quella che sta portando avanti è una psicoterapia?
Saluti cordiali.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Utente
La ringrazio per la tempestiva risposta. La mia fidanzata, è più giovane di me, ma ha comunque un istinto materno elevato. Non so l'origine di questa paura, probabilmente nemmeno lei la sa, ma quello che vedo è che a concepimento avvenuto e scoperta la gravidanza, le sue ansie in merito svabirebbero. Non abbiamo effettuato alcun controllo pre-concezionale, ci siamo solo assicurati di non avere malattie sessualmente trasmissibili prima di avere rapporti non protetti.Non credo che le sue sedute siano di psicoterapia e, onestamente, non credo che la mia compagna abbia il coraggio di parlare di questo argomento in seduta.Secondo Lei come potrei comportarmi in questa situazione che la mia fidanzata vede come un problema?
[#3]
Io nutro forti dubbi che il concepimento possa placare le ansie di una donna, ma anzi potrebbe essere l'inizio di una serie infinita di vissuti ansiosi (ad esempio, sulla salute propria e del nascituro, sul procedere più o meno regolare della gravidanza, sulle proprie capacità di neo-genitore....).
Dal momento che la situazione è vista come problematica dalla sua ragazza, perché mai non dovrebbe parlarne proprio con la persona che ha scelto per farsi aiutare a star meglio?
Perché Lei ritiene che non si tratti di un percorso psicoterapeutico? La psicologa a cui si è rivolta non è specializzata in psicoterapia?
Credo che sarebbe opportuno per la sua ragazza domandarsi ed approfondire cosa significhi avere un istinto materno "elevato", che significato rivesta per lei diventare madre ed avere un figlio, quali vuoti vorrebbe che andasse a colmare e quali aspettative desidererebbe andasse ad esaudire.
Un figlio non si fa per sé.
Chiamare una nuova persona ad abitare la nostra vita non è uno scherzo. Nè una cura.
Il mio suggerimento è quello di andare insieme al Consultorio Familiare della vostra Asl per parlare con calma con uno psicologo di questo vostro "progetto".
Cordialità.
Dal momento che la situazione è vista come problematica dalla sua ragazza, perché mai non dovrebbe parlarne proprio con la persona che ha scelto per farsi aiutare a star meglio?
Perché Lei ritiene che non si tratti di un percorso psicoterapeutico? La psicologa a cui si è rivolta non è specializzata in psicoterapia?
Credo che sarebbe opportuno per la sua ragazza domandarsi ed approfondire cosa significhi avere un istinto materno "elevato", che significato rivesta per lei diventare madre ed avere un figlio, quali vuoti vorrebbe che andasse a colmare e quali aspettative desidererebbe andasse ad esaudire.
Un figlio non si fa per sé.
Chiamare una nuova persona ad abitare la nostra vita non è uno scherzo. Nè una cura.
Il mio suggerimento è quello di andare insieme al Consultorio Familiare della vostra Asl per parlare con calma con uno psicologo di questo vostro "progetto".
Cordialità.
[#4]
Utente
La sua ansia è diventata quasi come un problema dopo che anche questo mese è stato nullo. Prima, bene o male riusciva a gestire in qualche modo questo disturbo, per questo secondo me, il concepimento la farebbe calmare, il concepimento indicherebbe che non ci sono problemi a procreare, sua principale preoccupazione .Sono cosciente che potrebbero insorgere altre preoccupazioni correlate al fatto di diventare genitori,ma sarebbero più leggere dal momento che abbiamo già esperienza con i bambini. La paura più forte per lei, a quanto pare, sembra essere il fatto di non riuscire a concepire. Ricordo quando mi disse che voleva rivolgersi ad una psicologa, così io la accompagnai a prendere l'appuntamento. Dal primo colloquio ho notato un miglioramento: se sente che sta per andare in ansia, ovunque sia si ferma e comincia a "lavorare" sulla respirazione. Lei ha sempre voluto risolvere tutti i problemi senza professionisti e questa sua scelta di rivolgersi ad una psicologa mi ha reso felice. Ieri sera parlando, la mia compagna mi ha detto che alla seduta parlerà della sua preoccupazione perché si è resa conto che non può risolvere tutti i problemi senza l'aiuto di uno psicologo, se ce n'è bisogno e da sola non riesce. Sta cominciando a comprendere di più, oggi non ha più parlato della paura di non riuscire a concepire e l'ho vista tranquilla, questo mi fa pensare che fosse solo un momento di sconforto, per la delusione, ma secondo me parlandone con la psicologa come dice Lei, dovrebbe riuscire a gestire anche questo problema nel caso il prossimo tentativo vada di nuovo male. Forse mi sono espresso male, sono io che vedendo il suo atteggiamento con i bambini, noto un elevato istinto materno, lei ha il desiderio di crescere in bambino e di essere una madre come quella che ha avuto lei (come anche io ho lo stesso suo pensiero). Prima di cominciare la ricerca, ci siamo chiesti perché lo volevamo e abbiamo capito che è arrivato il momento. Il suo desiderio di essere madre, non è per colmare qualche vuoto.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.9k visite dal 12/11/2017.
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Approfondimento su Ansia
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