bimbo 3 anni introverso a scuola: da approfondire o incompetenza scuola?
Buonasera,
vorrei avere un consiglio su quale atteggiamento adottare nei confronti di mio figlio, un bimbo di 3 anni e due mesi, che da settembre ha cominciato la scuola dell’infanzia e che sta attraversando una fase di cambiamento.
Ha frequentato dall’età di 11 mesi il nido senza grossi problemi sebbene mi venisse segnalato qualche volta che non amava partecipare alle attività di manualità tipo colorare e che spesso si isolava.
Quando al primo anno di nido, lui aveva più o meno 17/18 mesi, mi venne detto da una delle sue educatrici che aveva comportamenti “strani” tipo correre per guardarsi le lucette delle scarpe riflesse nel muro, ho attivato subito lo psicologo della scuola ed una psicoterapeuta per capirci qualcosa in più, ma si è risolto con delle “scuse” da parte della scuola.
Certo non è mai stato particolarmente sfacciato ma essenzialmente timido ma nel complesso un bimbo vivace, allegro intelligente e precoce su alcuni aspetti tipo leggere le lettere dell’alfabeto, contare in italiano ed inglese fino a 10 ad appena 19/20 mesi.
E’ Stato però ritardatario nel camminare (15 mesi) e nel parlare.
La situazione è precipitata più o meno ad una ventina di giorni dall’inizio della scuola dell’infanzia, che si trova nello stesso istituto dove si trovava anche il nido da lui frequentato.
All’inizio l’inserimento è andato benino, mi sembrava entusiasta, mi riportava qualcosa di quello che ascoltava in classe ma l’unica criticità che mi è stata riportata dalla sua maestra era la non totale autonomia nell’andare in bagno motivo per cui – visto che loro lo obbligavano a fare tutto da solo accompagnato da un bimbo più grande (è in una classe eterogenea 3/4/5 anni) - si sporcava spesso.
Ad un certo punto il piccolo comincia a cambiare e con mio marito diventa emblematica l’esperienza di una domenica in famiglia, quando arrivati i nonni materni da fuori, lui si mostra introverso, quasi apparendo “spento”.
Qualche giorno prima mi aveva parlato di una “cacca sotto” e di una sgridata di una maestra che lo aveva molto scosso. Io non avevo dato molto peso alla cosa, ma sta di fatto che da quei giorni mio figlio ha subito un cambiamento.
La maestra ha cominciato ad evidenziare il suo isolarsi e per un periodo si sono moltiplicati gli episodi di incontinenza.
Da quel momento il bimbo ha cominciato a mostrarsi “spento” anche in altre occasioni , tipo feste di compleanno in cui vi è qualche collegamento con la scuola. Al di fuori si comporta normalmente, gioca con gli amichetti al parchetto.
Le maestre dicono di impegnarsi ma nei fatti fanno poco non avendo nemmeno attivato lo psicologo della scuola limitandosi a fare spallucce e dirmi “signora non sta cambiando niente, non migliora, veda lei che consigli riesce a raccogliere dagli esperti” (premetto che sono in una scuola privata).
Come dovrei comportarmi? Mi trovo dinanzi ad una situazione da approfondire con un professionista o dinanzi ad una incompetenza da parte della scuola?
Vi ringrazio
vorrei avere un consiglio su quale atteggiamento adottare nei confronti di mio figlio, un bimbo di 3 anni e due mesi, che da settembre ha cominciato la scuola dell’infanzia e che sta attraversando una fase di cambiamento.
Ha frequentato dall’età di 11 mesi il nido senza grossi problemi sebbene mi venisse segnalato qualche volta che non amava partecipare alle attività di manualità tipo colorare e che spesso si isolava.
Quando al primo anno di nido, lui aveva più o meno 17/18 mesi, mi venne detto da una delle sue educatrici che aveva comportamenti “strani” tipo correre per guardarsi le lucette delle scarpe riflesse nel muro, ho attivato subito lo psicologo della scuola ed una psicoterapeuta per capirci qualcosa in più, ma si è risolto con delle “scuse” da parte della scuola.
Certo non è mai stato particolarmente sfacciato ma essenzialmente timido ma nel complesso un bimbo vivace, allegro intelligente e precoce su alcuni aspetti tipo leggere le lettere dell’alfabeto, contare in italiano ed inglese fino a 10 ad appena 19/20 mesi.
E’ Stato però ritardatario nel camminare (15 mesi) e nel parlare.
La situazione è precipitata più o meno ad una ventina di giorni dall’inizio della scuola dell’infanzia, che si trova nello stesso istituto dove si trovava anche il nido da lui frequentato.
All’inizio l’inserimento è andato benino, mi sembrava entusiasta, mi riportava qualcosa di quello che ascoltava in classe ma l’unica criticità che mi è stata riportata dalla sua maestra era la non totale autonomia nell’andare in bagno motivo per cui – visto che loro lo obbligavano a fare tutto da solo accompagnato da un bimbo più grande (è in una classe eterogenea 3/4/5 anni) - si sporcava spesso.
Ad un certo punto il piccolo comincia a cambiare e con mio marito diventa emblematica l’esperienza di una domenica in famiglia, quando arrivati i nonni materni da fuori, lui si mostra introverso, quasi apparendo “spento”.
Qualche giorno prima mi aveva parlato di una “cacca sotto” e di una sgridata di una maestra che lo aveva molto scosso. Io non avevo dato molto peso alla cosa, ma sta di fatto che da quei giorni mio figlio ha subito un cambiamento.
La maestra ha cominciato ad evidenziare il suo isolarsi e per un periodo si sono moltiplicati gli episodi di incontinenza.
Da quel momento il bimbo ha cominciato a mostrarsi “spento” anche in altre occasioni , tipo feste di compleanno in cui vi è qualche collegamento con la scuola. Al di fuori si comporta normalmente, gioca con gli amichetti al parchetto.
Le maestre dicono di impegnarsi ma nei fatti fanno poco non avendo nemmeno attivato lo psicologo della scuola limitandosi a fare spallucce e dirmi “signora non sta cambiando niente, non migliora, veda lei che consigli riesce a raccogliere dagli esperti” (premetto che sono in una scuola privata).
Come dovrei comportarmi? Mi trovo dinanzi ad una situazione da approfondire con un professionista o dinanzi ad una incompetenza da parte della scuola?
Vi ringrazio
[#1]
Gentile signora,
non sappiamo che cosa sia accaduto a scuola e che cosa possa aver scosso il bimbo; se è stato magari rimproverato in modo aspro per essersi sporcato...
Tuttavia, il modo migliore per risolvere la questione è quello di monitorare senz'altro il comportamento del bambino, ma senza stargli eccessivamente addosso, senza sottolineare per forza che cosa fa o cosa manca, ma semplicemente incoraggiandolo e premiandolo quando fa proprio ciò che vogliamo.
Il premio equivale ad un "bravissimo!" ogni volta che il bimbo è socievole, ma tenga anche presente che:
- tutti noi impariamo ad essere socievoli con gli altri; ci sono adulti che non lo hanno mai appreso!
- essere introverso non è una malattia;
- più diamo importanza a questi comportamenti, più li alimentiamo!
Cordiali saluti,
non sappiamo che cosa sia accaduto a scuola e che cosa possa aver scosso il bimbo; se è stato magari rimproverato in modo aspro per essersi sporcato...
Tuttavia, il modo migliore per risolvere la questione è quello di monitorare senz'altro il comportamento del bambino, ma senza stargli eccessivamente addosso, senza sottolineare per forza che cosa fa o cosa manca, ma semplicemente incoraggiandolo e premiandolo quando fa proprio ciò che vogliamo.
Il premio equivale ad un "bravissimo!" ogni volta che il bimbo è socievole, ma tenga anche presente che:
- tutti noi impariamo ad essere socievoli con gli altri; ci sono adulti che non lo hanno mai appreso!
- essere introverso non è una malattia;
- più diamo importanza a questi comportamenti, più li alimentiamo!
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
La ringrazio dott.ssa per la celerità.
Per questo monitoraggio lei intende anche il coinvolgimento delle sue maestre o mi dovrei limitare a quello che vedo io?
Per la scuola io posso avere feedback solo da loro, ma come le dicevo non sono assolutamente collaborative.
So bene che essere timidi o introversi non è da considerarsi una malattia ma il fatto che le maestre con aria rassegnata me lo ripetano come un mantra con la stessa faccia con cui un medico comunicherebbe una malattia, mi fa sorgere il dubbio di cui le parlavo nella precedente comunicazione.
Secondo la sua esperienza dinanzi a casi del genere, di bambini "spenti" in classe, la scuola dovrebbe adottare un "protocollo" di gestione diverso o attendere che la situazione si sblocchi da sola non essendo tenuta ad intervenire? Grazie ancora e buona serata
Per questo monitoraggio lei intende anche il coinvolgimento delle sue maestre o mi dovrei limitare a quello che vedo io?
Per la scuola io posso avere feedback solo da loro, ma come le dicevo non sono assolutamente collaborative.
So bene che essere timidi o introversi non è da considerarsi una malattia ma il fatto che le maestre con aria rassegnata me lo ripetano come un mantra con la stessa faccia con cui un medico comunicherebbe una malattia, mi fa sorgere il dubbio di cui le parlavo nella precedente comunicazione.
Secondo la sua esperienza dinanzi a casi del genere, di bambini "spenti" in classe, la scuola dovrebbe adottare un "protocollo" di gestione diverso o attendere che la situazione si sblocchi da sola non essendo tenuta ad intervenire? Grazie ancora e buona serata
[#3]
Non saprei dirLe che cosa passa per la testa delle maestre, ma i bambini non sono tuti uguali nè devono diventarlo!
I bimbi "spenti" in classe entro certi limiti potrebbero essere coinvolti maggiormente, ma con una certa logica e con determinati obiettivi.
Cordiali saluti,
I bimbi "spenti" in classe entro certi limiti potrebbero essere coinvolti maggiormente, ma con una certa logica e con determinati obiettivi.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.1k visite dal 11/11/2017.
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