Sono insensibile e indifferente
buongiorno, sta mattina mi sveglio pensieroso ripensando ad un fatto accaduto di recente, in un parco con degli amici a tarda notte vedemmo due pochi di buono con armi da taglio con l'intento di darsele..
i miei amici impanicati, io sangue freddo ed assisto in lontananza, mentre gli altri si allontanano per chiamare la polizia.
in generale la visione di quello che per la maggior parte delle persone può essere disturbante, come immagini raccapriccianti o qualsiasi cosa possa in generale creare uno stato d'animo d'ansia o paura, a me lascia indifferente.
da poco tempo è venuto a mancare mia zia, con la quale avevo un buon rapporto.. la notizia non mi ha scioccato, ho pensato porca miseria mi dispiace, ma poco dopo come se non avessi preso coscenza di cosa fosse successo, tanto che mi comportavo normalmente mentre mia mamma era molto presa cosi come il resto dei famigliari.
in sostanza qualsiasi cosa che normalmente dovrebbe turbare una persona, a me fa poco effetto, quasi indifferenza.
sangue freddo.
non so, si scherza tra amici, la frase classica " beato tu che non hai paura di niente " .
qui non è paura, l'impressione è di non provare emozioni particolari in presenza di determinati eventi sopra descritti.
non ho avuto particolari traumi psicologici, per cui non so se è una caratteristica mia o nasconda un problema psicologico/patologico.
la mia unica debolezza psichica è l'ipocondria.
grazie
i miei amici impanicati, io sangue freddo ed assisto in lontananza, mentre gli altri si allontanano per chiamare la polizia.
in generale la visione di quello che per la maggior parte delle persone può essere disturbante, come immagini raccapriccianti o qualsiasi cosa possa in generale creare uno stato d'animo d'ansia o paura, a me lascia indifferente.
da poco tempo è venuto a mancare mia zia, con la quale avevo un buon rapporto.. la notizia non mi ha scioccato, ho pensato porca miseria mi dispiace, ma poco dopo come se non avessi preso coscenza di cosa fosse successo, tanto che mi comportavo normalmente mentre mia mamma era molto presa cosi come il resto dei famigliari.
in sostanza qualsiasi cosa che normalmente dovrebbe turbare una persona, a me fa poco effetto, quasi indifferenza.
sangue freddo.
non so, si scherza tra amici, la frase classica " beato tu che non hai paura di niente " .
qui non è paura, l'impressione è di non provare emozioni particolari in presenza di determinati eventi sopra descritti.
non ho avuto particolari traumi psicologici, per cui non so se è una caratteristica mia o nasconda un problema psicologico/patologico.
la mia unica debolezza psichica è l'ipocondria.
grazie
[#1]
Caro Utente,
premesso che da qui non possiamo ipotizzare la presenza di uno specifico disturbo, mancando la conoscenza completa della situazione, quello che lei riferisce è un disagio che nasce dal confronto con gli altri, cioè con le reazioni che altri hanno e che lei invece sembra non manifestare, ma che pensa "dovrebbe" sviluppare come loro.
Questo in teoria potrebbe indicare sia la presenza di un disturbo, sia la sua tendenza ad un maggiore distacco rispetto agli altri nei confronti degli eventi esterni (non a caso ci dice di essere ipocondriaco, quindi concentrato essenzialmente su di sè e sul suo benessere/malessere), come anche la tendenza a difendersi da ciò che potrebbe disturbarla reprimendo le emozioni e "corazzandosi" psicologicamente per non sentirsi turbato da nulla.
Consideri inoltre che questo fenomeno:
"in generale la visione di quello che per la maggior parte delle persone può essere disturbante, come immagini raccapriccianti o qualsiasi cosa possa in generale creare uno stato d'animo d'ansia o paura, a me lascia indifferente"
potrebbe anche dipendere da un'eccessiva abitudine/esposizione e quindi assuefazione a scene violente alle quali potrebbe aver assistito troppe volte attraverso film, videogiochi e così via.
Per molti suoi coetanei la situazione è questa: provano indifferenza di fronte a scene che hanno visto troppe volte nella finzione e che quindi non suscitano più emozioni spontanee perchè questi ragazzi non riescono più a cogliere la differenza fra fiction e realtà, e non so se possa essere così anche per lei.
Riguardo al lutto familiare che ha subito, non è poi secondario il fatto che se non era particolarmente legato alla zia che è venuta a mancare (per quanto andaste d'accordo) è normale che non si sia disperato, ma solo dispiaciuto. Se invece eravate molto legati il discorso cambia, ma è anche possibile che il lutto si manifesti tempo dopo rispetto alla perdita.
Se è preoccupato per la situazione le suggerisco di sottoporsi ad una valutazione condotta di persona da un mio collega, perchè da qui non è possibile andare oltre rispetto alle ipotesi che ho formulato.
Un caro saluto,
premesso che da qui non possiamo ipotizzare la presenza di uno specifico disturbo, mancando la conoscenza completa della situazione, quello che lei riferisce è un disagio che nasce dal confronto con gli altri, cioè con le reazioni che altri hanno e che lei invece sembra non manifestare, ma che pensa "dovrebbe" sviluppare come loro.
Questo in teoria potrebbe indicare sia la presenza di un disturbo, sia la sua tendenza ad un maggiore distacco rispetto agli altri nei confronti degli eventi esterni (non a caso ci dice di essere ipocondriaco, quindi concentrato essenzialmente su di sè e sul suo benessere/malessere), come anche la tendenza a difendersi da ciò che potrebbe disturbarla reprimendo le emozioni e "corazzandosi" psicologicamente per non sentirsi turbato da nulla.
Consideri inoltre che questo fenomeno:
"in generale la visione di quello che per la maggior parte delle persone può essere disturbante, come immagini raccapriccianti o qualsiasi cosa possa in generale creare uno stato d'animo d'ansia o paura, a me lascia indifferente"
potrebbe anche dipendere da un'eccessiva abitudine/esposizione e quindi assuefazione a scene violente alle quali potrebbe aver assistito troppe volte attraverso film, videogiochi e così via.
Per molti suoi coetanei la situazione è questa: provano indifferenza di fronte a scene che hanno visto troppe volte nella finzione e che quindi non suscitano più emozioni spontanee perchè questi ragazzi non riescono più a cogliere la differenza fra fiction e realtà, e non so se possa essere così anche per lei.
Riguardo al lutto familiare che ha subito, non è poi secondario il fatto che se non era particolarmente legato alla zia che è venuta a mancare (per quanto andaste d'accordo) è normale che non si sia disperato, ma solo dispiaciuto. Se invece eravate molto legati il discorso cambia, ma è anche possibile che il lutto si manifesti tempo dopo rispetto alla perdita.
Se è preoccupato per la situazione le suggerisco di sottoporsi ad una valutazione condotta di persona da un mio collega, perchè da qui non è possibile andare oltre rispetto alle ipotesi che ho formulato.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Ex utente
buonasera, effettivamente nei momenti che sono preso dall'ipocondria, sono fisicamente presente ma mentalmente esistono solo i miei pensieri riguardo la mia salute e patologie che potrei avere; in questi momenti quello che succede intorno a me non mi suscita emozioni.
in alcuni momenti, pur non avendo pensieri in testa inerenti l'ipocondria, ho le "problematiche" descritte sopra.. può essere che incosciamente ci sto pensando senza accorgermi?
quanto la visione di materiale forte è vero; vedo molti film horror
in alcuni momenti, pur non avendo pensieri in testa inerenti l'ipocondria, ho le "problematiche" descritte sopra.. può essere che incosciamente ci sto pensando senza accorgermi?
quanto la visione di materiale forte è vero; vedo molti film horror
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.2k visite dal 11/11/2017.
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