Uno psichiatra psicoterapeuta
Salve, da circa 3 anni soffro di ansia e da 1 anno sono in cura da uno psichiatra psicoterapeuta di cui sono molto soddisfatto e con cui ho un buonissimo rapporto. Non assumo farmaci (lo psichiatra non me li ha mai proposti) e la mia psicoterapia si basa sulla psicoterapia cognitivo comportamentale e la Mindfulness. Da bambino ero già un tipo un po' ansioso e irrequieto e nella mia adolescenza ci sono stati degli eventi che hanno fatto sfociare in patologia una mia ansia caratteriale (separazione dei miei genitori e un "problema" di salute di cui potete avere una descrizione dettagliata nel mio ultimo consulto in cardiologia). Lo psichiatra presso cui sono in cura mi ha diagnosticato un disturbo d'ansia generalizzato. Comunque la psicoterapia mi sta aiutando molto e a distanza di un anno da quando ho iniziato posso dire di aver fatto grandi progressi dal punto di vista della gestione delle paure (che erano per la maggior parte concentrate sulla mia salute),delle emozioni, mi sento molto più tranquillo della mia salute e riesco ad affrontare meglio i lati negativi della vita come malattie, perdite, dispiaceri, ecc . Quello che però ancora non è migliorato di molto è il lato dei sintomi fisici dovuti all'ansia. La mindfulness (che si basa sia su pratiche formali come esercizi di meditazione sul respiro, che di pratiche informali come il prendere in maniera diversa i problemi della vita) aiuta tanto a rilassarsi e in alcuni periodi in cui pratico assiduamente gli esercizi sul respiro sento una diminuzione delle tensioni ma non vanno mai del tutto via. Periodi in cui sto meglio si alternano a momenti di forte attivazione corporea che però mi sembra del tutto ingiustificata e inappropriata perchè dietro non ci sono dei pensieri o delle paure. Infatti sento di essere migliorato tanto sotto l'aspetto psichico ed emotivo. Tuttavia continua a mantenersi un buon livello (a volte più alto, a volte più basso) di attivazione corporea. E' normale questo? Il mio medico mi dice che ho sofferto per tanto tempo di ansia senza lavorarci e dunque è normale che il corpo ci metta tempo a ristabilizzarsi e che in ogni caso devo tenere ben a mente che ho un carattere ansioso che di per sè mi predispone anche in situazioni di assenza di paure e pensieri negativi ad avere il sistema di allarme attivato. Comunque c'è da dire che quando sono in certe situazioni (ad esempio quando sto con la mia ragazza, con gli amici o in vacanza) il corpo è molto meno attivato e mi sento bene, quando invece trascorro molto tempo solo, non esco tanto, non faccio chissà quali attività il corpo si attiva.
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Gentile ragazzo,
il corpo non mente, perciò se manifesta sintomi, evidentemente restano attivi dei nuclei che le inducono ansia.
Da ciò che dice mi sembra probabile che questi nuclei siano profondi, antichi e pertanto predisponenti all'ansia.
Anche su di essi si può fare molto e ottenere buoni risultati, ma credo non sia particolarmente facile ottenerlo con l'approccio cognitivo comportamentale perchè esso si occupa esclusivamente di pensieri coscienti e si tratterebbe invece di trattare paure inconsce.
Tali paure possono essere portate alla coscienza, ma vanno individuate; occorre pertanto la sensibilità del terapeuta e/o specifiche tecniche di altri approcci o forse molto tempo e capacità di introspezione.
Le consiglierei pertanto di consultare anche uno psicologo psicoterapeuta di altro approccio per risolvere il problema più rapidamente.
Le terapie brevi integrate ad es. risolvono generalmente i disturbi d'ansia in pochi mesi ed in modo soddisfacente, agendo sia sui fattori scatenanti sia su quelli predisponenti.
Cordiali saluti
il corpo non mente, perciò se manifesta sintomi, evidentemente restano attivi dei nuclei che le inducono ansia.
Da ciò che dice mi sembra probabile che questi nuclei siano profondi, antichi e pertanto predisponenti all'ansia.
Anche su di essi si può fare molto e ottenere buoni risultati, ma credo non sia particolarmente facile ottenerlo con l'approccio cognitivo comportamentale perchè esso si occupa esclusivamente di pensieri coscienti e si tratterebbe invece di trattare paure inconsce.
Tali paure possono essere portate alla coscienza, ma vanno individuate; occorre pertanto la sensibilità del terapeuta e/o specifiche tecniche di altri approcci o forse molto tempo e capacità di introspezione.
Le consiglierei pertanto di consultare anche uno psicologo psicoterapeuta di altro approccio per risolvere il problema più rapidamente.
Le terapie brevi integrate ad es. risolvono generalmente i disturbi d'ansia in pochi mesi ed in modo soddisfacente, agendo sia sui fattori scatenanti sia su quelli predisponenti.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#2]
Utente
Salve dottoressa, la ringrazio per l'attenzione. In realtà con il mio psicoterapeuta ci siamo occupati molto del mio passato (da bambino e poi da adolescente) e abbiamo elaborato ogni singolo trauma e ogni singola "macchia" se così si può chiamarla del mio passato sia vicino che lontano. Probabilmente c'è ancora da lavorare e la paura che ha scatenato l'ansia patologica (quella relativa alla salute e al cuore, di cui può aver avuto una idea più chiara se ha letto il consulto in cardiologia) non è del tutto risolta. Certo sto molto meglio, l'ho elaborata e dico di star meglio perchè se guardo a dove sono partito i miglioramenti li noto, ma non è del tutto risolto il problema relativo a questa paura, che è stata la paura scatenante e che mi sono portato dietro per tanti anni. Sul consiglio di cambiare psicoterapeuta ci vado con i piedi di piombo perchè sono in cura con lui da 1 anno, abbiamo stima reciproca, fiducia e la sua preparazione è fuori dubbio (ci è stato consigliato da un primario di psichiatria di un noto centro italiano). Inoltre per me sarebbe molto impegnativo abbandonare un altro psicoterapeuta e ricominciare d'accapo con un altro. Oppure può essere di giovamento?
[#3]
Ovviamente bisogna tener conto di ciò che le hanno detto i medici. Mi sembra comunque evidente che le passate esperienze riguardo la salute del cuore l'abbiano traumatizzata e mi domando se siano state sufficientemente elaborate.
Non è necessario che cambi psicoterapeuta, semplicemente potrebbe consultarne un altro per sentire un altro parere con relativa diagnosi e prognosi terapeutica.
Non è necessario che cambi psicoterapeuta, semplicemente potrebbe consultarne un altro per sentire un altro parere con relativa diagnosi e prognosi terapeutica.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 988 visite dal 10/11/2017.
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