Ansia inspiegabile con fobia
Buongiorno, dopo un periodo nero con il mio compagno, siamo riusciti finalmente a ritrovare la serenità di coppia. Vi scrivo però, perché ho scoperto ieri di avere una vera e propria fobia dei coltelli, ad eccezione di quelli utilizzati in cucina.
In pratica, il mio compagno, ieri sera è tornato a casa e, tranquillamente mi ha detto del nuovo acquisto che aveva fatto: un coltello richiudibile di dimensioni simili a quelle di un coltello che si usa a tavola per mangiare. Come ha aperto questo coltello,per farmelo vedere, io, che ero seduta sulla sedia, ho fatto un salto in piedi terrorizzata, urlandogli di metterlo via. Lui ha detto che ero irriconoscibile. Dopo cena, siamo andati in camera da letto e lui, per farmi prendere confidenza con "quest'arma", mi ha detto di prenderlo in mano, assicurandomi che aveva la sicura e che non mi si sarebbe aperto in mano. Quando mi ha chiesto di ridarglielo, io gli ho detto di no perché avevo paura. Alla fine lui è riuscito a prendermi il coltello e lo ha messo via, nel cassetto del comodino, lontano dalla mia vista, ma io sono corsa fuori dalla camera e sono riuscita a rientrare soltanto venti minuti dopo. Lui mi ha chiesto da dove sia nata questa mia paura, che non ho mai avuto,ma onestamente questa domanda me la faccio anche io. Non è la prima volta che lui porta un "coltellino" in casa e io ho un'immensa fiducia in lui, so che non lo userebbe mai contro di me, che sono la sua famiglia anche anagraficamente, eppure quando ha in mano questo oggetto, io, oltre all'ansia che ho già di natura, mi terrorizzo a tal punto di urlare. Siamo in cerca di una gravidanza e mi rendo conto che questi spaventi non mi facciano bene, per questo mi rivolgo a voi, nella speranza che possiate aiutarmi, in quanto la mia psicologa non la sento da tre settimane e il prossimo appuntamento è lunedì prossimo causa malattia. Come potrei controllare la paura del coltellino? Secondo voi, quale potrebbe essere l'origine della paura? È tanto dannosa per il concepimento, la reazione che ho nei confronti dell' oggetto? In attesa di risposte ringrazio in anticipo.
In pratica, il mio compagno, ieri sera è tornato a casa e, tranquillamente mi ha detto del nuovo acquisto che aveva fatto: un coltello richiudibile di dimensioni simili a quelle di un coltello che si usa a tavola per mangiare. Come ha aperto questo coltello,per farmelo vedere, io, che ero seduta sulla sedia, ho fatto un salto in piedi terrorizzata, urlandogli di metterlo via. Lui ha detto che ero irriconoscibile. Dopo cena, siamo andati in camera da letto e lui, per farmi prendere confidenza con "quest'arma", mi ha detto di prenderlo in mano, assicurandomi che aveva la sicura e che non mi si sarebbe aperto in mano. Quando mi ha chiesto di ridarglielo, io gli ho detto di no perché avevo paura. Alla fine lui è riuscito a prendermi il coltello e lo ha messo via, nel cassetto del comodino, lontano dalla mia vista, ma io sono corsa fuori dalla camera e sono riuscita a rientrare soltanto venti minuti dopo. Lui mi ha chiesto da dove sia nata questa mia paura, che non ho mai avuto,ma onestamente questa domanda me la faccio anche io. Non è la prima volta che lui porta un "coltellino" in casa e io ho un'immensa fiducia in lui, so che non lo userebbe mai contro di me, che sono la sua famiglia anche anagraficamente, eppure quando ha in mano questo oggetto, io, oltre all'ansia che ho già di natura, mi terrorizzo a tal punto di urlare. Siamo in cerca di una gravidanza e mi rendo conto che questi spaventi non mi facciano bene, per questo mi rivolgo a voi, nella speranza che possiate aiutarmi, in quanto la mia psicologa non la sento da tre settimane e il prossimo appuntamento è lunedì prossimo causa malattia. Come potrei controllare la paura del coltellino? Secondo voi, quale potrebbe essere l'origine della paura? È tanto dannosa per il concepimento, la reazione che ho nei confronti dell' oggetto? In attesa di risposte ringrazio in anticipo.
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Cara Utente,
di solito la fobia di strumenti atti a offendere come i coltelli deriva dalla presenza di aggressività che si teme di agire o di subire e quindi da una situazione non serena, nella quale sono presenti conflitti e, dal punto di vista psicodinamico, desideri inconsci di fare del male a sè stessi o ad altri.
Ragioni sui motivi per i quali può essere arrabbiata con il suo compagno o può pensare di essere oggetto di rabbia e malcontento da parte di lui e ne parli approfonditamente in occasione della prossima seduta con la sua psicologa.
Un caro saluto,
di solito la fobia di strumenti atti a offendere come i coltelli deriva dalla presenza di aggressività che si teme di agire o di subire e quindi da una situazione non serena, nella quale sono presenti conflitti e, dal punto di vista psicodinamico, desideri inconsci di fare del male a sè stessi o ad altri.
Ragioni sui motivi per i quali può essere arrabbiata con il suo compagno o può pensare di essere oggetto di rabbia e malcontento da parte di lui e ne parli approfonditamente in occasione della prossima seduta con la sua psicologa.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Io al mio compagno sono molto grada, in quanto da giugno a ottobre ero manipolata inconsciamente (da qui i problemi che c'erano stati tra me e lui, in quanto cercava di farmi capire che venivo manipolata ma io non mi rendevo conto ),da un ragazzo di sei anni in più di me, conosciuto tramite un amico mio e del mio compagno.Prima che potesse succedermi qualcosa, il mio compagno appena ha saputo che io sarei uscita per la quarta volta con questo ragazzo in amicizia, ha allertato il suocero con il quale ha un bellissimo legame, nonché mio papà, ex poliziotto, il quale a sua volta ha contattato un suo ex collega che conosco pure io, per capire che precedenti abbia o meno questo ragazzo, perché al mio compagno non andava a genio e gli puzzava di persona pericolosa.Siccome al mio compagno avevo detto dove saremmo andati io e questo ragazzo, lui l'ha detto a mio papà che a sua volta mi ha telefonato fingendo che fosse successo qualcosa di grave, per farmi tornare indietro.Arrivata a casa, il mio compagno, con l'aiuto di mio papà, mi ha fatta ragionare una volta per tutte, dicendomi che nell'ultimo periodo non ero più io perché quel ragazzo mi aveva incantata, in verità quello non era altro che uno che si fa di cocaina e altre droghe, in più spaccia, mi ha detto che aveva provato in tutti i modi a farmi ragionare ma io non gli credevo, perché quel ragazzo mi dava modo di smentire ciò che mi diceva il mio compagno, mi ha detto che mio papà e lui non ce l'avevano con me, ma con lui e per me il mio compagno era solo preoccupato. Lì ho capito tutto e ho capito che il mio compagno mi aveva appena salvata da un brutto giro, ho capito anche come mai lui avesse chiuso con quell'amico in comune e come mai dicesse anche a me di chiudere i contatti. Ha mantenuto ancora una volta la "promessa" che mi fece il giorno in cui mi regalò l'anello di fidanzamento, "Se vedrò qualcosa di strano in te, ti prometto che andrò a fondo e se sarà opera di terzi e tu lo vorrai, ti perdonerò anche dopo mille sbagli, anche se tutti saranno contro di me, anche se ciò mi costasse il legame con certe persone, perché prima di tutti vieni tu", questo dopo la classica frase. Lui ha sempre avuto la passione dei coltellini, il fatto è che oggi ho raccontato l'episodio a mio papà e lui mi ha fatto vedere delle baionette di mio nonno raccontandomi che con mia mamma lui aveva avuto da discutere affinché quelle potessero entrare in casa loro e anche lì ho avuto la stessa reazione che ho avuto con il mio compagno. Questo mi manda più in confusione perché mi viene da pensare che sia una paura non per mancanza di fiducia verso il mio compagno e mio papà, ma per un qualcosa che magari io collego. Premetto che quattro anni fa, per un anno sono entrata nel buco nero sell'autolesionismo, da cui però sono uscita
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.8k visite dal 08/11/2017.
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