Ansia e grande rabbia ultimo esame università
Sono un ragazzo prossimo alla laurea magistrale e sto vivendo un momento di forte ansia e rabbia. Dopo la mia laurea triennale in scienze forestali mi sono iscritto alla laurea magistrale di biotecnologie agrarie. Il sistema universitario italiano lo permette e io pur avendo delle carenze e con molta fatica sono arrivato quasi a terminare gli studi in 2 anni e quindi pienamente in corso. Ad oggi mi manca un esame, il quale però è diviso in due moduli e quindi è come se ne fossero due, poche ore di tirocinio da fare e la stesura della tesi dopo che il 99 % del lavoro di laboratorio è stato terminato. Proprio ora sono andato in crisi.
L’anno scorso persi la borsa di studio per colpa di un professore che mi bocciò ripetutamente nel momento sbagliato, quando ormai non avevo il tempo e il modo di potermi dedicare ad un altro esame. Sentii questo evento come una forte ingiustizia, perché nonostante mi fossi comportato perfettamente ed anzi ero riuscito a dare tutti quegli esami nonostante le mie carenze, per il puro caso di problematiche burocratiche e di difficoltà dell’esame in questione non preventivabili, non potei arrivare al mio obiettivo. Da lì ho cominciato ad avere dei forti scatti di rabbia ed una paura per gli esami che non mi era capitata prima. Nonostante ciò passata l’estate scorsa sono ripartito e ho cominciato a rianellare esami, incluso quello in cui ero stato bocciato. Però qualcosa dentro di me si era rotto, ho cominciato a perdere l’entusiasmo e le ore passate da solo davanti ad un computer o ad un libro per preparare gli esami mi sono cominciate a pesare come un macigno.
Nella mia università l’anno accademico termina a febbraio e guarda caso: di nuovo sono stato bocciato tre volte consecutive al primo modulo del mio ultimo esame. La rabbia è così ritornata nel peggiore dei modi, credo che se non ci fosse mia madre a fermarmi a casa avrei distrutto molte cose. 1) Per me l’università, come il liceo sono sempre stati dei luoghi che ho visto come una gabbia. Per me la fine dell’università, pur conscio di tutte le problematiche del mondo del lavoro, è un qualcosa di meraviglioso: perché finalmente posso prendere in mano la mia vita. Ho già dei progetti e sento di avere la possibilità anche di sbagliare, di provare, di crescere. Invece l’università è stantia, è monotona: è noiosa! 2)Sono conosciuto come un ragazzo particolarmente dolce e gentile. Forse ho sempre avuto difficoltà nel gestire la rabbia che ho dentro. Sto cercando di ascoltarmi di più ed essere meno rigido con me stesso, mi sono detto che se mi laureo anche con qualche mese di ritardo pagando una rata universitaria non fa niente e sto cercando un modo per accettare la mia rabbia ed usarla in maniera positiva, non distruttiva. Ho sempre dato il massimo e vorrei solamente avere tempo, pazienza, per ascoltarmi e non avere tutto questa pressione. A quel punto sono certo di potermi esprimere, vivere, sbagliare...
L’anno scorso persi la borsa di studio per colpa di un professore che mi bocciò ripetutamente nel momento sbagliato, quando ormai non avevo il tempo e il modo di potermi dedicare ad un altro esame. Sentii questo evento come una forte ingiustizia, perché nonostante mi fossi comportato perfettamente ed anzi ero riuscito a dare tutti quegli esami nonostante le mie carenze, per il puro caso di problematiche burocratiche e di difficoltà dell’esame in questione non preventivabili, non potei arrivare al mio obiettivo. Da lì ho cominciato ad avere dei forti scatti di rabbia ed una paura per gli esami che non mi era capitata prima. Nonostante ciò passata l’estate scorsa sono ripartito e ho cominciato a rianellare esami, incluso quello in cui ero stato bocciato. Però qualcosa dentro di me si era rotto, ho cominciato a perdere l’entusiasmo e le ore passate da solo davanti ad un computer o ad un libro per preparare gli esami mi sono cominciate a pesare come un macigno.
Nella mia università l’anno accademico termina a febbraio e guarda caso: di nuovo sono stato bocciato tre volte consecutive al primo modulo del mio ultimo esame. La rabbia è così ritornata nel peggiore dei modi, credo che se non ci fosse mia madre a fermarmi a casa avrei distrutto molte cose. 1) Per me l’università, come il liceo sono sempre stati dei luoghi che ho visto come una gabbia. Per me la fine dell’università, pur conscio di tutte le problematiche del mondo del lavoro, è un qualcosa di meraviglioso: perché finalmente posso prendere in mano la mia vita. Ho già dei progetti e sento di avere la possibilità anche di sbagliare, di provare, di crescere. Invece l’università è stantia, è monotona: è noiosa! 2)Sono conosciuto come un ragazzo particolarmente dolce e gentile. Forse ho sempre avuto difficoltà nel gestire la rabbia che ho dentro. Sto cercando di ascoltarmi di più ed essere meno rigido con me stesso, mi sono detto che se mi laureo anche con qualche mese di ritardo pagando una rata universitaria non fa niente e sto cercando un modo per accettare la mia rabbia ed usarla in maniera positiva, non distruttiva. Ho sempre dato il massimo e vorrei solamente avere tempo, pazienza, per ascoltarmi e non avere tutto questa pressione. A quel punto sono certo di potermi esprimere, vivere, sbagliare...
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Gentile Utente,
sono d'accordo con te: la rabbia può essere utilizzata in modo positivo, come energia o carburante per poter portare a termine un progetto quale quello universitario.
Oppure la rabbia può portare a frustrazione, leggendo in modo diverso quel che accade: il significato che ciascuno di noi attribuisce agli eventi è fondamentale ma talvolta può essere anche fuorviante.
Non superare un esame ha rappresentato per te un ostacolo ai tuoi progetti futuri, perchè tutto è rallentato. E da una parte hai ragione in quanto è sano e sensato aver voglia di chiudere questa parte della tua vita ed iniziare a lavorare (che significa entrare davvero nel mondo degli adulti e crescere), ma semplicemente può capitare di non superare un esame.
Non ci sono altri modi, a tuo avviso, di gestire questa situazione?
sono d'accordo con te: la rabbia può essere utilizzata in modo positivo, come energia o carburante per poter portare a termine un progetto quale quello universitario.
Oppure la rabbia può portare a frustrazione, leggendo in modo diverso quel che accade: il significato che ciascuno di noi attribuisce agli eventi è fondamentale ma talvolta può essere anche fuorviante.
Non superare un esame ha rappresentato per te un ostacolo ai tuoi progetti futuri, perchè tutto è rallentato. E da una parte hai ragione in quanto è sano e sensato aver voglia di chiudere questa parte della tua vita ed iniziare a lavorare (che significa entrare davvero nel mondo degli adulti e crescere), ma semplicemente può capitare di non superare un esame.
Non ci sono altri modi, a tuo avviso, di gestire questa situazione?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.5k visite dal 06/11/2017.
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