Inaridimento
Salve, francamente non ho idea se questo sia uno sfogo o una richiesta di aiuto che so nessuno e' in grado di darmi.
In poche parole, la mia vita e' una merda.
La mia situazione ha del disastroso praticamente da tutti i punti di vista.
Fisico: soffro di cefalea a grappolo che si sta cronicizzando. Il problema non solo e' irrisolvibile, ma mi ha reso dipendente da alcuni farmaci che danneggiano palesemente la mia salute (farmaci nemmeno prescritti per questo problema, ma che ho scoperto per puro caso funzionare). E' invalidante, sia socialmente, che per il lavoro, che...per il dolore. Accuso una serie di altri sintomi, cardiaci, epatici, muscolari...sto praticamente sempre male, o privo di forze.
38 anni, separato, preda della ex e degli avvocati, lavoravo per pagare alimenti e il sistema giudiziario Italiano. Figlia di 7 anni, allontanatami dalla madre, e costretta dalla stessa a chiamarmi per nome, e col tempo, dimenticarmi.
Fidanzata su cui avevo riposto una serie di aspettative, sparita in Sud America.
Pessimo rapporto con i miei genitori, che anziche' aiutarmi, mi creano problemi: padre incosciente e sconsiderato nelle sue spese e decisioni, madre psicopatica, nevrastenica, che passa il suo tempo a insultarmi per...qualsiasi cosa, vera ma soprattutto inventata che sia, minacciarmi, ecc. Pochissime amicizie con cui ho smesso di confidarmi per non scadere nel piagnisteo e non pesare su di loro.
Diverse terapie psicologiche fallite miseramente.
Lavoro impegnativo a livello di turni e spostamenti su base internazionale.
Ho provato, lottando come un ossesso, a correggere ognuno di questi fattori, uno per uno, ma senza alcun risultato su nessun fronte.
Sono solo riuscito a licenziarmi, perche' non sostenevo piu' i ritmi frenetici del lavoro correlato a tutti gli altri problemi. Adesso mi ritrovo inaridito, a casa di mia madre, a campare delle tre lire messe da parte, che non dureranno certo per sempre.
Il mio stato mentale e' terribile: non c'e' assolutamente niente che stimoli la mia voglia, dedizione o anche minimo interesse. Non riesco a stabilire una connessione col mondo che mi circonda. Non ho voglia di fare niente, e infatti passo le mie giornate in casa a curarmi come posso gli attacchi di cefalea, in pigiama, con mia madre quasi 70enne che mi urla dietro. Non mi innamoro di nessuna ragazza, sono completamente apatico, e non ho voglia di vedere i miei amici. Quelli che erano i miei hobby (musica, lettura, pittura), non suscitano piu' nemmeno la mia attenzione. Orribile a dirsi, anche vedere mia figlia e' diventato un obbligo, piu' che un piacere.
E' come se si fosse instaurato un sistema di autodifesa per cui niente mi puo' piu' tangere: il mio cinismo e menefreghismo sono totali, a tutto campo, e riguardano ogni mio aspetto di interazione con la vita. Chiaro che non mi fa star bene, ma non ci sto nemmeno troppo male (almeno).
Mi chiedo se sia "normale" per persone che hanno subito traumi importanti come me, diventare aride. E accettabile.
In poche parole, la mia vita e' una merda.
La mia situazione ha del disastroso praticamente da tutti i punti di vista.
Fisico: soffro di cefalea a grappolo che si sta cronicizzando. Il problema non solo e' irrisolvibile, ma mi ha reso dipendente da alcuni farmaci che danneggiano palesemente la mia salute (farmaci nemmeno prescritti per questo problema, ma che ho scoperto per puro caso funzionare). E' invalidante, sia socialmente, che per il lavoro, che...per il dolore. Accuso una serie di altri sintomi, cardiaci, epatici, muscolari...sto praticamente sempre male, o privo di forze.
38 anni, separato, preda della ex e degli avvocati, lavoravo per pagare alimenti e il sistema giudiziario Italiano. Figlia di 7 anni, allontanatami dalla madre, e costretta dalla stessa a chiamarmi per nome, e col tempo, dimenticarmi.
Fidanzata su cui avevo riposto una serie di aspettative, sparita in Sud America.
Pessimo rapporto con i miei genitori, che anziche' aiutarmi, mi creano problemi: padre incosciente e sconsiderato nelle sue spese e decisioni, madre psicopatica, nevrastenica, che passa il suo tempo a insultarmi per...qualsiasi cosa, vera ma soprattutto inventata che sia, minacciarmi, ecc. Pochissime amicizie con cui ho smesso di confidarmi per non scadere nel piagnisteo e non pesare su di loro.
Diverse terapie psicologiche fallite miseramente.
Lavoro impegnativo a livello di turni e spostamenti su base internazionale.
Ho provato, lottando come un ossesso, a correggere ognuno di questi fattori, uno per uno, ma senza alcun risultato su nessun fronte.
Sono solo riuscito a licenziarmi, perche' non sostenevo piu' i ritmi frenetici del lavoro correlato a tutti gli altri problemi. Adesso mi ritrovo inaridito, a casa di mia madre, a campare delle tre lire messe da parte, che non dureranno certo per sempre.
Il mio stato mentale e' terribile: non c'e' assolutamente niente che stimoli la mia voglia, dedizione o anche minimo interesse. Non riesco a stabilire una connessione col mondo che mi circonda. Non ho voglia di fare niente, e infatti passo le mie giornate in casa a curarmi come posso gli attacchi di cefalea, in pigiama, con mia madre quasi 70enne che mi urla dietro. Non mi innamoro di nessuna ragazza, sono completamente apatico, e non ho voglia di vedere i miei amici. Quelli che erano i miei hobby (musica, lettura, pittura), non suscitano piu' nemmeno la mia attenzione. Orribile a dirsi, anche vedere mia figlia e' diventato un obbligo, piu' che un piacere.
E' come se si fosse instaurato un sistema di autodifesa per cui niente mi puo' piu' tangere: il mio cinismo e menefreghismo sono totali, a tutto campo, e riguardano ogni mio aspetto di interazione con la vita. Chiaro che non mi fa star bene, ma non ci sto nemmeno troppo male (almeno).
Mi chiedo se sia "normale" per persone che hanno subito traumi importanti come me, diventare aride. E accettabile.
[#1]
"Accettabile" ritengo di no, infatti lei, giustamente, non lo accetta e cerca aiuto. "Normale" diventare arido, come lei dice, alla ricerca di un'anestesia da fattori dolorosi e stressanti che le sono venuti addosso tutti insieme, credo proprio di sì. Senza contare che per qualcuno basta la cefalea a costituire un fattore depressivo. Lei dice di aver già sperimentato una serie di terapie psicologiche "fallite miseramente", e aggiunge di aver già cercato di correggere uno per uno i fattori disturbanti della sua vita... ma al momento vive nella casa di sua madre, in un ritorno alle origini che a quanto pare non le giova. Tuttavia ha una grande risorsa: è giovane. Al posto suo io tenterei un totale cambiamento d'ambiente, visto che non ha più il lavoro a tenerla ancorato ad un luogo preciso, e gli incontri con la sua figliola, al momento, sembrano poco positivi per tutti e due. Un tempo si partiva per un viaggio attorno al mondo, oppure ci si arruolava nella Legione Straniera o si entrava in convento... Le suggerirei qualcosa di più "moderno", ma vicino a questo tipo di soluzione. Dopo aver chiarito col giudice che segue le vicende con sua moglie e sua figlia che lei non sta scappando, ma cerca un recupero delle sue energie psichiche e della sua salute, mi allontanerei per almeno tre mesi aggregandomi ad una comunità che faccia volontariato. Persone povere e bisognose di tutto non ne mancano; scelga luoghi paesaggisticamente rasserenanti e provi a recuperare un sé stesso nuovo. Con tutti i migliori auguri. Mi tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 04/11/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Cefalea
Cefalea è il termine che descrive tutte le diverse forme di mal di testa: sintomi, cause, diagnosi e terapie possibili per le cefalee primarie e secondarie.