Problemi di socializzazione
Salve sono una ragazza di 19 anni e vorrei raccontare brevemente la mia storia. Prefetto col dire che sono sempre stata una ragazza sulle nuvole fin da bambina e più giocosa fino alle medie e per questo facevo fatica ad integrarmi con i miei compagni di classe, in prima liceo mi sono ammalata di psicosi dove sono riuscita a guarire parzialmente fino ad oggi. Nel corso degli anni ho vissuto la mia adolescenza in stragrande maggioranza dietro ai social, è come se avessi preso forza da tutto ciò costruendo i un immagine più sicura di me infatti ero riuscita grazie ad esso a stringere delle amicizie e vedermi occasionalmente con esse, a terminare la scuola e a prendere la patente. Il problema viene fuori adesso che per colpa di un di lavoro dove sono stata mi sono riammalata anche se in forma più leggera ma delle persone che ritenevo amiche ad aiutarmi a trovare il lavoro hanno detto a tutti che ho dei problemi e che sono un asociale ed il bello che la gente ci crede per davvero mi considerano una ritardata quando non lo sono e a me questa cosa fa soffrire perche mi ritengo una persona con belle qualità e che vorrebbe dare amore ma vedo che tutti hanno dei pregiudizi su di me e questo mi fa cadere il morale sotto terra quando cerco di relazionarmi.
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A quel che capisco hai fatto delle confidenze sulla malattia di cui hai sofferto, e questa notizia, riferita a persone non molto sensibili, anziché sollecitare una maggiore comprensione nei tuoi confronti ha destato curiosità e giudizi sbagliati. Niente di strano poi che vedendoti troppo osservata tu ti sia intimidita, peggiorando la situazione. Capisco il tuo dispiacere e il tuo sconforto, specie mentre affronti un ambiente nuovo. Molto spesso le persone che hanno sofferto di psicosi si presentano fragili e smarrite (che tipo di psicosi ti è stato diagnosticato, a proposito?). Solo se incontrano persone gentili riescono a rasserenarsi e a dare il meglio di sé, ma purtroppo non tutte le persone sono gentili. Non ho capito, però, se continui a frequentare il nuovo posto di lavoro. In questo caso un possibile recupero della tua serenità potrebbe essere quello di cercare degli alleati contro l'ambiente ostile, parlando del tuo disagio con una o due persone che avverti come più disponibili all'ascolto, e ignorare il resto dei colleghi senza pretendere di far capire subito a tutti che sei una persona di belle qualità. Probabilmente sei in cura farmacologica; spero anche in cura con uno psicologo. Chiedi aiuto ai tuoi dottori, senza timidezze. Se stai già seguendo qualche terapia di gruppo, è in questo tipo di contesto che si può acquistare una maggiore sicurezza personale, la capacità di ignorare le offese e di sollecitare e accogliere i segnali di simpatia.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
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Utente
No il lavoro purtroppo l ho già finito è quando sono tornata a casa che e venuta fuori la cosa e l han detto senza il mio consenso sui social in modo indiretto e adesso vedo tante persone che hanno pietà di me quando vorrei far capire di essere una persona normale che vale come tutte, alcune amiche hanno rifiutato un invito ad uscire con me per colpa di questi pettegolezzi e non so come approciarmi.
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Cara utente, i social, come certo sai, se non vengono usati con la dovuta discrezione scatenano gli istinti peggiori di persone senza sensibilità. Sai bene che tu devi tutelare te stessa: NON RISPONDERE alle provocazioni e alle frasi che ti sembrano offensive, e soprattutto evita di vedere offese volontarie dove c'è soltanto indelicatezza, sgradevole certamente, ma non lasciartene raggiungere: peggio per quelli che sono fatti così. Non credo che delle amiche sincere e sensibili avrebbero evitato di uscire con te per qualche pettegolezzo in rete, quindi forse è stato meglio non vederle, queste persone. Rimane il fatto che tu hai costruito il tuo mondo relazionale tramite i social, e adesso ti sembra che ti venga sottratta per intero questa possibilità di chiacchierare con amici e di uscire con loro. Rassicurati: non è così. Se riesci ad isolati dai soliti social per una settimana, a non leggere le frasette offensive e soprattutto a non interpretarle come offese volontarie, vedrai che tutto tornerà a rasserenarsi. Urge però qualche frequentazione di poche, vere amiche. Esci di più, frequenta luoghi di aggregazione giovanile (la parrocchia, l'Università Popolare, l'Università delle Tre Età, altri luoghi della tua città che potrai reperire in rete) e valuta la possibilità di qualche incontro di gruppo su tematiche psicologiche. Per farti un esempio, qui dove sto io ci sono una miriade di corsi collettivi, dalla Danzaterapia alle sedute di Psicodinamica, dalla Scrittura Espressiva alla Comunicazione non Violenta, ai corsi sull'Assertività, a quelli sul Benessere Personale etc. Spesso questi corsi sono offerti gratuitamente alle ASL o nelle Unitré. La mia raccomandazione, riassumendo, è questa: ignora i social per qualche tempo, e cerca forme di aggregazione non virtuale più piacevoli e meglio frequentati. Con tanti auguri. Tienimi al corrente.
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Lo so che è difficile recuperare la fiducia nel prossimo, come tu dici, ma chiuderti in casa fa male solo a te, non a quelli che hanno agito in maniera crudele nei tuoi confronti. In un gruppo accogliente e protettivo, come può essere quello di un corso tenuto nelle sedi che ti ho indicato sopra, le tue paure e i tuoi disagi potranno attenuarsi. Tuttavia, se per ora proprio non riesci ad incontrare tutte insieme molte persone sconosciute, ricorda che un colloquio con uno psicologo della tua città potrebbe aiutarti ad affrontare il problema. Ancora auguri!
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Certamente. Che importa a te se quelle sono persone di animo misero? Vai per la tua strada. Del resto, le possibilità sono due: dare a queste persone la possibilità di farti soffrire, dando importanza ai loro atteggiamenti, o non concedere questa possibilità, restando serena e contenta di te stessa.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1.4k visite dal 04/11/2017.
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