Fine tragica di una relazione
Salve
ho avuto per 4 anni una relazione travagliata con un ragazzo più grande di me di 6 anni (io, ora, ho 25 anni, lui 31).
Il primo anno, era un tesoro. Sempre presente, voleva che lo seguissi ovunque andasse, non si dimenticava mai nulla che mi riguardasse e mi riempiva di attenzioni. Io lo trattavo male, invece, dicendo di no ad ogni sua proposta. Inoltre, a differenza sua, l'ho sempre tenuto lontano dalla mia vita. Nel mentre, avevo anche altre relazioni. Inizialmente, ci uscivo per hobby. Dopo questo anno, lui è partito per l'America per sei mesi, mesi in cui non ha mai mancato di scrivermi, di chiedermi di andare da lui o di dirmi quanto gli mancassi. Una volta tornato, ci siamo subito visti, ma era freddo. Gli ho confessato che, in questi mesi di distanza, ho capito di provare qualcosa per lui e lui ha risposto che per me invece non provava nulla. Abbiamo fatto sesso un paio di volte e poi è sparito. Circa 5 mesi dopo, lo ricercai. Lui rispose subito e riprendemmo a parlare. Gli chiesi un drink e mi rispose che stava per partire per le vacanze. Così, gli dissi semplicemente di farsi vivo se avesse voluto. Mi contattò a maggio e, da quel momento, non smettemmo mai più di sentirci, frequentandoci per oltre due anni. Lui amava il bdsm, sempre praticato, e me lo aveva già confessato, ma io feci sempre finta di nulla. Così, riprese a ripropormi di diventare la sua sottomessa e io, pur di non perderlo, accettai. All'inizio, era tutto divertente. Ero la sua slave solo a letto. Poi, cambiò e iniziò a voler controllare anche la mia vita. Spariva per giorni, poi riappariva e pretendeva che io fossi sempre a sua disposizione, che rimanessi a casa ad aspettarlo o che dessi buca alle mie amiche per lui. Voleva dominarmi non solo fisicamente, ma anche psicologicamente. E io ne ero completamente assuefatta. Tutto questo fino a questo sabato. Da giorni, mi chiedeva di fare un qualcosa che sapeva non volessi fare solo per "punirmi". Gli diedi buca per due settimane. Sabato, all'ennesimo mio rifiuto, per indurmi a scendere di casa, mi inviò delle mie foto, scattate di nascosto, in cui ero nuda e legata. Se non fossi scesa, le avrebbe pubblicate. Non accettai il ricatto e lo invitai a farlo, dicendogli che di lui non avevo paura. Da lì, è impazzito. Ha voluto porre fine a questa relazione, dicendomi che gli ho rotto le palle perché non obbedisco mai. Io, senza capire la gravità del gesto da lui posto in essere ma sentendomi persa senza di lui, lo invitai a ripensarci, gli chiesi scusa e gli dissi che sarei cambiata. Non volle sapere ragioni e mi disse che comunque mi voleva bene, che le foto le aveva cancellate, che per lui era solo sesso e che sarei dovuta andare avanti con la mia vita. A fatica, accettai la sua decisione. Solo a distanza di giorni mi sono resa conto di quanto sia stato meschino. Vorrei urlargli addosso tutto lo schifo che mi fa per aver violato la mia privacy,ma non posso, non posso più. Ora, mi sento completamente svuotata. Cosa fare?
ho avuto per 4 anni una relazione travagliata con un ragazzo più grande di me di 6 anni (io, ora, ho 25 anni, lui 31).
Il primo anno, era un tesoro. Sempre presente, voleva che lo seguissi ovunque andasse, non si dimenticava mai nulla che mi riguardasse e mi riempiva di attenzioni. Io lo trattavo male, invece, dicendo di no ad ogni sua proposta. Inoltre, a differenza sua, l'ho sempre tenuto lontano dalla mia vita. Nel mentre, avevo anche altre relazioni. Inizialmente, ci uscivo per hobby. Dopo questo anno, lui è partito per l'America per sei mesi, mesi in cui non ha mai mancato di scrivermi, di chiedermi di andare da lui o di dirmi quanto gli mancassi. Una volta tornato, ci siamo subito visti, ma era freddo. Gli ho confessato che, in questi mesi di distanza, ho capito di provare qualcosa per lui e lui ha risposto che per me invece non provava nulla. Abbiamo fatto sesso un paio di volte e poi è sparito. Circa 5 mesi dopo, lo ricercai. Lui rispose subito e riprendemmo a parlare. Gli chiesi un drink e mi rispose che stava per partire per le vacanze. Così, gli dissi semplicemente di farsi vivo se avesse voluto. Mi contattò a maggio e, da quel momento, non smettemmo mai più di sentirci, frequentandoci per oltre due anni. Lui amava il bdsm, sempre praticato, e me lo aveva già confessato, ma io feci sempre finta di nulla. Così, riprese a ripropormi di diventare la sua sottomessa e io, pur di non perderlo, accettai. All'inizio, era tutto divertente. Ero la sua slave solo a letto. Poi, cambiò e iniziò a voler controllare anche la mia vita. Spariva per giorni, poi riappariva e pretendeva che io fossi sempre a sua disposizione, che rimanessi a casa ad aspettarlo o che dessi buca alle mie amiche per lui. Voleva dominarmi non solo fisicamente, ma anche psicologicamente. E io ne ero completamente assuefatta. Tutto questo fino a questo sabato. Da giorni, mi chiedeva di fare un qualcosa che sapeva non volessi fare solo per "punirmi". Gli diedi buca per due settimane. Sabato, all'ennesimo mio rifiuto, per indurmi a scendere di casa, mi inviò delle mie foto, scattate di nascosto, in cui ero nuda e legata. Se non fossi scesa, le avrebbe pubblicate. Non accettai il ricatto e lo invitai a farlo, dicendogli che di lui non avevo paura. Da lì, è impazzito. Ha voluto porre fine a questa relazione, dicendomi che gli ho rotto le palle perché non obbedisco mai. Io, senza capire la gravità del gesto da lui posto in essere ma sentendomi persa senza di lui, lo invitai a ripensarci, gli chiesi scusa e gli dissi che sarei cambiata. Non volle sapere ragioni e mi disse che comunque mi voleva bene, che le foto le aveva cancellate, che per lui era solo sesso e che sarei dovuta andare avanti con la mia vita. A fatica, accettai la sua decisione. Solo a distanza di giorni mi sono resa conto di quanto sia stato meschino. Vorrei urlargli addosso tutto lo schifo che mi fa per aver violato la mia privacy,ma non posso, non posso più. Ora, mi sento completamente svuotata. Cosa fare?
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Gentile utente,
è una "fortuna" che abbia trovato,
in parte inconsapevolmente,
la forza per ribellarsi a delle pratiche che, mi pare di capire, Lei accettava per non perderlo.
E non mi riferisco solo a quelle sessuali
-siete ambedue adulti.. anche se forse non consenzienti allo stesso modo-
ma pure ad essere controllata e dominata nella vita.
".. a distanza di giorni mi sono resa conto di quanto sia stato meschino...".
Nelle relazioni ognuno fa il proprio "gioco",
e colei/colui che dipende
spesso solo dopo si rende conto di esserlo stato.
Ora non c'è che da riprendere la propria vita senza di lui,
col vuoto iniziale che lascia la fine di una relazione significativa.
Ma è altrettanto importante approfondire gli aspetti legati alla dipendenza affettivo-sessuale,
se per Lei è importante non ricalcare tale copione nella prossima relazione. In questo caso si rivolga ad un/a nostro/a Collega di persona.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 03/11/2017.
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