Frustrazione specialistica in psicologia
Gentili dottori,
scrivo perché sto vivendo un periodo totale di confusione e di frustrazione direi.
Dopo aver conseguito la laurea triennale in psicologia dei processi cognitivi ho deciso di proseguire con la specialistica in psicologia clinica perché il mio amore per la psicologia è nato proprio come interesse per la psicopatologia. Io però ho una formazione cognitiva, motivo per cui mi sarebbe piaciuto studiato i meccanismi cognitivi coinvolti nello sviluppo dei disturbi mentali. Fuori dalla mia città c'erano molti corsi di psicologia clinica di stampo cognitivo che mi avrebbero permesso di studiare esattamente ciò che volevo, ma purtroppo la mia situazione economica non è delle migliori, ragion per cui ho dovuto rinunciare ed iscrivermi al corso di psicologia clinica offerto dalla mia città. Tale corso però affronta lo studio della psicologia solo ed esclusivamente secondo l'approccio psicoanalitico, infatti ci sono tutti esami di psicologia dinamica. Attualmente io non credo molto in questo approccio, faccio parecchia fatica a capirlo. Ciò mi aveva portato inizialmente a rinunciare al mio sogno di studiare psicologia clinica e di iniziare un percorso di neuroscienze, anche quello però non mi avrebbe soddisfatta a piena perché avrei studiato solo "il cervello" e non la psicopatologia. Mi sono rivolta dunque al tutor di facoltà che mi ha consigliato di scegliere la specialistica in funzione di ciò che avrei voluto fare dopo, ed io non ho dubbi... voglio occuparmi di clinica. Mi ha inoltre detto di non preoccuparmi perché l'approccio alla psicopatologia l'avrei potuto scegliere comunque in seguito.
Adesso chiedo gentilmente a voi, che avete una formazione di gran lunga superiore alla mia, come posso affrontare al meglio questi due anni? In che modo posso approcciarmi senza "paraocchi" e scetticismo allo studio della dinamica/psicoanalisi? Sento paradossalmente di star tradendo i miei principi abbandonando i paradigmi cognitivi a me cari, ma se è l'unica strada per conseguire in seguito i miei obbiettivi sono disposta a farlo.
scrivo perché sto vivendo un periodo totale di confusione e di frustrazione direi.
Dopo aver conseguito la laurea triennale in psicologia dei processi cognitivi ho deciso di proseguire con la specialistica in psicologia clinica perché il mio amore per la psicologia è nato proprio come interesse per la psicopatologia. Io però ho una formazione cognitiva, motivo per cui mi sarebbe piaciuto studiato i meccanismi cognitivi coinvolti nello sviluppo dei disturbi mentali. Fuori dalla mia città c'erano molti corsi di psicologia clinica di stampo cognitivo che mi avrebbero permesso di studiare esattamente ciò che volevo, ma purtroppo la mia situazione economica non è delle migliori, ragion per cui ho dovuto rinunciare ed iscrivermi al corso di psicologia clinica offerto dalla mia città. Tale corso però affronta lo studio della psicologia solo ed esclusivamente secondo l'approccio psicoanalitico, infatti ci sono tutti esami di psicologia dinamica. Attualmente io non credo molto in questo approccio, faccio parecchia fatica a capirlo. Ciò mi aveva portato inizialmente a rinunciare al mio sogno di studiare psicologia clinica e di iniziare un percorso di neuroscienze, anche quello però non mi avrebbe soddisfatta a piena perché avrei studiato solo "il cervello" e non la psicopatologia. Mi sono rivolta dunque al tutor di facoltà che mi ha consigliato di scegliere la specialistica in funzione di ciò che avrei voluto fare dopo, ed io non ho dubbi... voglio occuparmi di clinica. Mi ha inoltre detto di non preoccuparmi perché l'approccio alla psicopatologia l'avrei potuto scegliere comunque in seguito.
Adesso chiedo gentilmente a voi, che avete una formazione di gran lunga superiore alla mia, come posso affrontare al meglio questi due anni? In che modo posso approcciarmi senza "paraocchi" e scetticismo allo studio della dinamica/psicoanalisi? Sento paradossalmente di star tradendo i miei principi abbandonando i paradigmi cognitivi a me cari, ma se è l'unica strada per conseguire in seguito i miei obbiettivi sono disposta a farlo.
[#1]
Gentile ragazza,
a mio avviso non ha molto senso tutto ciò, perchè se vuoi davvero occuparti di clinica devi essere messa nelle condizioni di sapere diverse teorie e poi poter scegliere.
Quindi è indispensabile studiare, conoscere e imparare ad apprezzare anche la psicoanalisi. Poi potrai scegliere.
Io condivido alcune tue perplessità sulla psicoanalisi, ciò non toglie che ai tempi l'ho studiata e ciò mi ha permesso di compiere delle scelte.
Inoltre, l'indirizzo scelto all'università non preclude il tuo futuro! Perciò continua a studiare e ad appassionarti alla psicologia.
In bocca al lupo per tutto!
a mio avviso non ha molto senso tutto ciò, perchè se vuoi davvero occuparti di clinica devi essere messa nelle condizioni di sapere diverse teorie e poi poter scegliere.
Quindi è indispensabile studiare, conoscere e imparare ad apprezzare anche la psicoanalisi. Poi potrai scegliere.
Io condivido alcune tue perplessità sulla psicoanalisi, ciò non toglie che ai tempi l'ho studiata e ciò mi ha permesso di compiere delle scelte.
Inoltre, l'indirizzo scelto all'università non preclude il tuo futuro! Perciò continua a studiare e ad appassionarti alla psicologia.
In bocca al lupo per tutto!
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Gentile dottoressa, innanzitutto grazie per l'attenzione. Sono d'accordo sul dover studiare e conoscere le diverse teorie, infatti è proprio questo il problema! Mi ritroverò ad affrontare un percorso di studi in cui si tiene conto di un solo ed unico approccio teorico, ignorandone completamente gli altri. Spero solo che ciò non incida negativamente sulla mia preparazione futura. La ringrazio ancora per la risposta!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.1k visite dal 03/11/2017.
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