Crisi pianto

Salve. Frequento da quasi due anni una psicologa. Essendo molto insicura non so bene cosa ho. Credo di soffrire di sbalzi d'umore e fin qui tutto bene. Ho venti anni e sono sempre stata un'anima vagante, non ho mI trovato ciò che mi appassionava profondamente. Poi con l'inizio delle sedute, due anni fa, ho scoperto quella che credevo la mia vocazione: la musica e in particolare il canto. Ho un legame profondo con essa dato che anche a mia mamma piace moltissimo ed io avendo trascorso pochissimo tempo con lei ne sono particolarmente legata (ho genitori separati da quando avevo 11 anni e mia mamma in quel periodo non si è fatta sentire molto perché stava passando un periodo di "rinascita interiore"-lo ha affermato lei con dispiacere-.) Ora probabilmente ieri ho avuto un crisi di pianto perché dalla nuova insegnante di canto mi è stato detto che avevo una voce diversa DALLA sua aspettativa..... e dalla mia. Mi è crollato tutto. Questa insegnante credeva (come.io tuttora spero) che io fossi un mezzosoprano scuro (voce abbastanza rara ma.non troppo) e invece ieri all'improvviso ha cambiato idea dicendomi che mi credeva un soprano scuro e sembrava delusa quando ha detto che credeva anche che avessi corde vocali più lunghe "considerando la mia lunghezza del collo".(io non so dunque di per certo cosa e come sono.devo andare da un foniatra.) Volevo piangere in quel momento ma trattenevo le lacrime. Sono tornata da canto che si trova fuori città, dalla parte opposta di casa mia, fino a casa (che sta in provincia ella.mia.città) a piedi di sera-notte...... piangendo e parlando da sola, sentendomi sola al mondo, inutile e con pensieri e azioni autolesioniste. In alcuni momenti però ho alternato sensazioni di essere un completo fallimento a grandiosità come se fossi superiore a tutti. Inoltre ho avuto un episodio di binge eating e ho tentato di indurmi il vomito senza successo.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Mi sembra di capire che tu abbia una carente considerazione di te stessa, per cui hai cercato qualcosa che ti qualificasse e l'hai trovata nel canto, sentendoti, come dici, "un'anima vagante". Ma quando questo supporto esterno al tuo io è stato incrinato dal giudizio, da te avvertito come negativo, della nuova insegnante di canto, è entrata in crisi un'autostima troppo fragile. Questa ipersensibilità al giudizio altrui, i sentimenti di insufficienza personale che ne derivano, compensati da visioni grandiose di sé stessi, possono manifestarsi in adulti che hanno sofferto da bambini della dolorosa e inesplicabile perdita dei supporti affettivi. I bambini si spiegano l'abbandono come una propria colpa: "la mamma mi ha lasciata perché non meritavo il suo amore", etc. Con l'aiuto della psicologa che ti segue puoi senz'altro tentare di ricostruire un io che si accetti costantemente e che si voglia bene senza il supporto di eccellenze o particolarità fuori dal comune (la "voce abbastanza rara", etc.). Ti consiglierei di farle leggere la tua lettera, che contiene, a mio parere, molte indicazioni utili per orientare il tuo percorso di terapia.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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