Innamorarsi
Ciao, scrivo riguardo questo ambito perché ultimamente non penso ad altro.
Faccio l'università, vivo da sola con altri coinquilini e il fine settimana generalmente torno a casa e lavoro. Sono abbastanza contenta della mia vita,certo ci sono cose che potrebbero migliorare, come per tutti credo, ma non posso lamentarmi. L'unico versante che mi "manca", per cui non mi sento "realizzata" è sulla sfera amorosa. Fino a qualche tempo fa non è mai stato un problema, neanche adesso lo è, ma effettivamente sento molto di più la "mancanza" di una persona vicina, che mi voglia bene, che mi dia conforto quando ne ho bisogno, che mi speroni a fare sempre meglio, e con cui sperimentare, crescere insieme. Mi manca questo e da qualche tempo non penso ad altro.
Vedo le mie amiche che hanno relazioni più o meno durature, vedo con che facilità trovano un ragazzo, (si lasciano dopo 1 annetto e due mesi neanche dopo stanno con qualcun'altro), le vedo contente, felici mentre io non ho nessuno. La cosa inizia a pesarmi, sto bene da sola, ma, secondo me, potrei stare ancora meglio se avessi qualcuno. Mi manca emozionarmi, lasciarmi andare, l' essere complici, e sentire quella "confusione" mista a contentezza nello stomaco e nella testa. Quando ho questi momenti mi ripeto che devo dare tempo al tempo, che quando sarò pronta arriverà anche per me, ma io sono stanca di aspettare e non vorrei che queste siano solo scuse per ingannare me stessa ed evitare la realtà.
Io ho avuto delle frequentazioni in passato, ma erano tutte persone che non mi interessavano più di tanto, quindi sono stata quasi sempre io a chiudere dato che non c'era,almeno da parte mia, quell'interesse in più ad approfondire la conoscenza. Io ultimamente sono arrivata a pensare che c'è qualcosa che non va in me, non so se sia estetico o altro, ma io credo di essere abbastanza. Oggi i ragazzi non tentano neanche "l'approccio", evidentemente non attiro all'attenzione per cui una persona è interessata a conoscermi, a venire a parlare con me. Non so che pensare...
Faccio l'università, vivo da sola con altri coinquilini e il fine settimana generalmente torno a casa e lavoro. Sono abbastanza contenta della mia vita,certo ci sono cose che potrebbero migliorare, come per tutti credo, ma non posso lamentarmi. L'unico versante che mi "manca", per cui non mi sento "realizzata" è sulla sfera amorosa. Fino a qualche tempo fa non è mai stato un problema, neanche adesso lo è, ma effettivamente sento molto di più la "mancanza" di una persona vicina, che mi voglia bene, che mi dia conforto quando ne ho bisogno, che mi speroni a fare sempre meglio, e con cui sperimentare, crescere insieme. Mi manca questo e da qualche tempo non penso ad altro.
Vedo le mie amiche che hanno relazioni più o meno durature, vedo con che facilità trovano un ragazzo, (si lasciano dopo 1 annetto e due mesi neanche dopo stanno con qualcun'altro), le vedo contente, felici mentre io non ho nessuno. La cosa inizia a pesarmi, sto bene da sola, ma, secondo me, potrei stare ancora meglio se avessi qualcuno. Mi manca emozionarmi, lasciarmi andare, l' essere complici, e sentire quella "confusione" mista a contentezza nello stomaco e nella testa. Quando ho questi momenti mi ripeto che devo dare tempo al tempo, che quando sarò pronta arriverà anche per me, ma io sono stanca di aspettare e non vorrei che queste siano solo scuse per ingannare me stessa ed evitare la realtà.
Io ho avuto delle frequentazioni in passato, ma erano tutte persone che non mi interessavano più di tanto, quindi sono stata quasi sempre io a chiudere dato che non c'era,almeno da parte mia, quell'interesse in più ad approfondire la conoscenza. Io ultimamente sono arrivata a pensare che c'è qualcosa che non va in me, non so se sia estetico o altro, ma io credo di essere abbastanza. Oggi i ragazzi non tentano neanche "l'approccio", evidentemente non attiro all'attenzione per cui una persona è interessata a conoscermi, a venire a parlare con me. Non so che pensare...
[#1]
<erano tutte persone che non mi interessavano più di tanto...
non vorrei che queste siano solo scuse per ingannare me stessa ed evitare la realtà. >
Gentile Utente,
fermo restando che non ci si può imporre di innamorarsi di qualcuno a tutti i costi bisognerebbe comprendere meglio quale delle due ipotesi sia da considerare. Se fosse valida la prima non le resterebbe che attendere senza andare a costruire un problema dove non c'è.
Per la seconda invece, alcune domande
Per quali motivi ad esempio potrebbe pensare che siano scuse, oltre a quanto ci ha detto?
Cosa avevano di poco interessante le persone conosciute in precedenza?
Ha un'idea precisa della persona che vorrebbe incontrare e del tipo di relazione che desidererebbe?
C'è qualcosa che la porterebbe a temere un rapporto a due?
Come si pone nei rapporti con l'altro sesso?
Come vanno le cose nella sua famiglia, che rapporto ha con i suoi genitori?
Dato che questo tema nei suoi post è ricorrente, non sarebbe da scartare l'idea di approfondire con un nostro collega di persona.
Dipende comunque da quanto le domande i dubbi di cui parla siano presenti e pervasivi.
Cordialità
non vorrei che queste siano solo scuse per ingannare me stessa ed evitare la realtà. >
Gentile Utente,
fermo restando che non ci si può imporre di innamorarsi di qualcuno a tutti i costi bisognerebbe comprendere meglio quale delle due ipotesi sia da considerare. Se fosse valida la prima non le resterebbe che attendere senza andare a costruire un problema dove non c'è.
Per la seconda invece, alcune domande
Per quali motivi ad esempio potrebbe pensare che siano scuse, oltre a quanto ci ha detto?
Cosa avevano di poco interessante le persone conosciute in precedenza?
Ha un'idea precisa della persona che vorrebbe incontrare e del tipo di relazione che desidererebbe?
C'è qualcosa che la porterebbe a temere un rapporto a due?
Come si pone nei rapporti con l'altro sesso?
Come vanno le cose nella sua famiglia, che rapporto ha con i suoi genitori?
Dato che questo tema nei suoi post è ricorrente, non sarebbe da scartare l'idea di approfondire con un nostro collega di persona.
Dipende comunque da quanto le domande i dubbi di cui parla siano presenti e pervasivi.
Cordialità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la risposta dott.ssa Rinella.
Per quanto riguarda il fatto delle "scuse" che accennavo sopra, non vorrei che siano risposte che mi dó per evitare la realtà perché dare "tempo al tempo" implica aspettare, perché non è ancora il momento giusto diciamo, ma quando lo sarà? Questo mi dà speranza, ma non capisco perché tutte, anche chi è esteticamente non è bellissima abbia trovato una persona.
I ragazzi con cui sono uscita non mi attraevano fisicamente diciamo, non avevano quel "qualcosa in più" che mi faceva scattare l'interesse a continuare a frequantarli e conoscerli. Ci uscivo perché credevo che l'aspetto esteriore non è tutto, ed è tutt'ora così, però adesso sono consapevole che ci deve essere quel trasporto altrimenti, per me, sarebbe difficile anche avere un contatto fisico.
Sì, ho un idea del prototipo di ragazzo che vorrei, sia esteticamente che caratterialmente (intelligente, positivo, maturo,simpatico, che mi voglia bene, che mi sappia rispettare e mi incoraggi, queste sono le caratteristiche che mi piacerebbero di lui, ma saprei accontentarmi qualora non le avesse tutte). Vorrei una relazione in cui ci sia presenza, complicità, voglia di fare insieme. Sono forse obiettivi surrealistici? O troppo alti? Queste comunque sono dei caratteri generali, mi rendo conto che,forse, chiedo un po' troppo, ma so che io posso dare abbastanza quindi non vorrei accontentarmi.
Ho un po' di timore in una ipotetica relazione a due, semplicemente perché sarebbe la prima volta che ho un interesse verso qualcuno che mi può piacere e lui sia interessato a me, quindi che non sia solo unidirezionale (fino ad ora sono uscita solo con quei ragazzi per cui io non avevo interesse mentre loro sì). E questo mi spaventa perché è nuovo, non ho esperienza, penso sia normale con qualcosa che non si conosce, avere un po' di titubanza o paura.
Riguardo ai rapporti con l'altro sesso non credo di avere particolari problemi,parlo tranquillamente con loro, sia al liceo che adesso all'università, anzi posso dire di essere più sciolta. E con i miei ho un buon rapporto, parlo con mamma soprattutto, forse perché è una donna e sa come ragiono, mi conosce bene, su questo abito però sono più riservata.
Per quanto riguarda il fatto delle "scuse" che accennavo sopra, non vorrei che siano risposte che mi dó per evitare la realtà perché dare "tempo al tempo" implica aspettare, perché non è ancora il momento giusto diciamo, ma quando lo sarà? Questo mi dà speranza, ma non capisco perché tutte, anche chi è esteticamente non è bellissima abbia trovato una persona.
I ragazzi con cui sono uscita non mi attraevano fisicamente diciamo, non avevano quel "qualcosa in più" che mi faceva scattare l'interesse a continuare a frequantarli e conoscerli. Ci uscivo perché credevo che l'aspetto esteriore non è tutto, ed è tutt'ora così, però adesso sono consapevole che ci deve essere quel trasporto altrimenti, per me, sarebbe difficile anche avere un contatto fisico.
Sì, ho un idea del prototipo di ragazzo che vorrei, sia esteticamente che caratterialmente (intelligente, positivo, maturo,simpatico, che mi voglia bene, che mi sappia rispettare e mi incoraggi, queste sono le caratteristiche che mi piacerebbero di lui, ma saprei accontentarmi qualora non le avesse tutte). Vorrei una relazione in cui ci sia presenza, complicità, voglia di fare insieme. Sono forse obiettivi surrealistici? O troppo alti? Queste comunque sono dei caratteri generali, mi rendo conto che,forse, chiedo un po' troppo, ma so che io posso dare abbastanza quindi non vorrei accontentarmi.
Ho un po' di timore in una ipotetica relazione a due, semplicemente perché sarebbe la prima volta che ho un interesse verso qualcuno che mi può piacere e lui sia interessato a me, quindi che non sia solo unidirezionale (fino ad ora sono uscita solo con quei ragazzi per cui io non avevo interesse mentre loro sì). E questo mi spaventa perché è nuovo, non ho esperienza, penso sia normale con qualcosa che non si conosce, avere un po' di titubanza o paura.
Riguardo ai rapporti con l'altro sesso non credo di avere particolari problemi,parlo tranquillamente con loro, sia al liceo che adesso all'università, anzi posso dire di essere più sciolta. E con i miei ho un buon rapporto, parlo con mamma soprattutto, forse perché è una donna e sa come ragiono, mi conosce bene, su questo abito però sono più riservata.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1k visite dal 03/11/2017.
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