Relazione finita, litigi, senso di colpa e dubbi

Salve, sono stata con un ragazzo per 7 anni, ogni tanto quando si litigava lui si comportava come un genitore, mi sgridava tirando fuori le mie debolezze e qualcuno se ne doveva andare, per esempio andava via da casa mia perché non voleva star lì con me arrabbiato, per il resto stavamo bene. Io sono una ragazza insicura, tendo a diventare dipendente dei miei ragazzi e anche se si litigava lo cercavo quasi sempre io. Negli ultimi due anni la situazione si è fatta più complicata perché lui si è trasferito per lavoro, avrebbe voluto andassi a vivere con lui ma non volevo lasciare il lavoro che avevo già nonostante all'inizio fossi propensa. Le sue attenzioni verso di me sono calate ed era più irascibile se le cose non andavano come avrebbe voluto. Alla fine ho lasciato 3 mesi fa il lavoro perché volevo cambiare lavoro e perché sarei andata a vivere con lui, speravo che alcune cose si sarebbero appianate. Da 2 settimane stavo nella casa che lui condivideva con altre persone cercando un lavoro fisso ma spesso ero in casa un po' demotivata. Per un banale litigio mi ha cacciata di casa svuotandomi i cassetti davanti e aggredendomi, per poi dire che voleva lasciarmi e che non stava più bene con me. La settimana dopo avrei dovuto lavorare in quella città, ho dovuto dormire da un’amica per giorni e non si è mai scusato neanche quando ha visto sparire la mia roba da casa sua, penso si sia sentito incastrato vedendomi definitivamente da lui. Già negli ultimi mesi era più irascibile e ad ogni mio sbaglio e impaccio o se non avevo voglia a letto mi aggrediva verbalmente arrivando talvolta ad usare le mani dandomi schiaffi, spingendomi o cose simili, senza mai farmi veramente male ma comunque erano gesti brutti, che mi avevano pian piano tolto fiducia in lui(dice di averlo fatto per spronarmi). Dopo aver portato via le mie cose sono sparita, pensavo ci fossimo lasciati e mi rendevo conto che effettivamente negli ultimi tempi fossimo una coppia più spenta. Lui si è scusato dopo una settimana dicendo che voleva riprovarci ed era innamorato ma ho voluto chiudere perché non mi sembra una relazione sana. Mi son chiesta se il suo mettere le mani addosso fosse violenza ma mi convincevo di no anche perché vedevo un futuro con lui. Mi crolla il mondo addosso perché ho lasciato un lavoro e son tornata a casa, mi manca ma è come se avesse 2personalità, una carina e una che insulta avvilendomi, arrivato anche a sputarmi; anni fa nei litigi rispondevo, ultimamente tendevo a piangere reagendo pochissimo. L’anno scorso ho avuto un periodo di forte stress e ipocondria e sono stata pesante, questo avrà peggiorato il rapporto, ma penso fosse segnale di qualcosa che non andava, ho somatizzato tanto l'ansia. In questi giorni continuo a darmi la colpa per quello che è successo, non riesco ad uscirne, non riesco a capire se voglio lui o l'avere qualcuno a cui aggrapparmi, sono molto confusa, è come se avessi una lotta nella testa, è cambiato tutto così in fretta e sono in crisi.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

quello che hai subito si chiama VIOLENZA e il senso di colpa non ha motivo d'essere!

Tu scrivi: "Lui si è scusato dopo una settimana dicendo che voleva riprovarci ed era innamorato ma ho voluto chiudere perché non mi sembra una relazione sana. "

Infatti NON è una relazione sana; si tratta di un ciclo della violenza che è molto facile da leggere dall'esterno, ma mi rendo conto che per te on sia facile vederlo così chiaramente.

In poche parole lui è prima carino, poi diventa aggressivo e violento, per poi diventare nuovamente gentile e poi passare agli insulti e agli schiaffi.

Questo ciclo ha il solo effetto di confondere le persone che, come te, sono fragili e dipendenti!

Una serie di schiaffi sono facili da leggere, ma se ad uno schiaffo segue una carezza e poi ancora un altro schiaffo e poi un fiore, la vittima va in tilt e non capisce più nulla.

Il senso di colpa c'è perchè viene proprio generato dal carnefice con le squalifiche, tipo "non farmi più arrabbiare".

Purtroppo sono uomini molto deboli e problematici quelli che si comportano in questa maniera e tu hai fatto benissimo ad allontanartene.

Il mio suggerimento è di rivolgerti ad un centro antiviolenza per un trattamento specifico che ti aiuti a vedere chiaramente tutto ciò e a cambiare, allontanandoti dalla violenza.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2017 al 2018
Ex utente
La ringrazio tantissimo per il consiglio. Avevo già pensato di rivolgermi ad una psicologa per essere seguita anche per quanto riguarda le mie insicurezze personali. Mi rendo conto anche io che nella mia situazione sia difficile essere lucida e comprendere totalmente i problemi, soprattutto perchè questi meccanismi si sono instaurati maggiormente negli ultimi mesi, per anni siamo stati una coppia affiatata e abbiamo condiviso tante cose, mi sento mancare un po' il terreno sotto i piedi senza di lui, che era una bella persona e che anche ora agli occhi di tutti è serio e gentile, le persone con cui ne ho parlato stentano a credere ai miei racconti. Ma penso di avere anche una gran paura di stare da sola, per l'equilibrio che ho perso. Inoltre ora lui si è impuntato di voler tornare con me nonostante gli abbia detto che è finita, sembra proprio non farsene una ragione, mi chiama e mi vuole rivedere e questa cosa mi preoccupa un po', peró non posso vivere con l'ansia per colpa sua! Vuole che gli dica in faccia che non lo amo più perchè non ci crede..perchè sa benissimo che di persona non so essere dura o incisiva. Non so come porre fine a questa situazione, spererei che desista da solo ma questa insicurezza mi innervosisce.
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