Irascibilità, sessualità, ansia sociale,difficoltà relazionali
La mia infanzia si sviluppa normalmente, anche se manifesto già alcuni tratti della mia personalità. Ad esempio l'intolleranza verso i giudizi, con i compagni litigavo spesso, per quei classici sfottò adolescenziali. Altro carattere era l'aggressività, verso la famiglia e le persone che sì relazionavano con me, al manifestarsi di eventi che mi infastidivano, anche un semplice sguardo severo. Due peculiarità che mi seguiranno nella vita. A ciò vanno sommati altri eventi che hanno direzionato la mia esistenza. La morte di mio fratello quando avevo 10 anni, un sabato sera che sarà un primo spartiacque nella mia vita. Venimmo svegliati dalle urla di mia nonna, erano incomprensibili ma spaventose, dense di disperazione. I carabinieri avevano chiamato lei, non riuscendo a rintracci. Seguirono giorni duri, mascherati soltanto dall'incoscenza giovanile. Gli ultimi anni delle superiori sì svilupparono sulla falsariga dei precedenti. Sempre con quel senso di ribellione e sfida, in particolare verso i docenti. Con i compagni c'era un rapporto altalenante, partecipavo attivamente nella classe anche se non era infrequenti le liti. Sempre durante le superiori avvenne un evento che ribaltò totalmente la mia esistenza. Ero molto amico con due compaesani, uno di questi frequentava una classe vicino alla mia. C'era dei rapporti fraterni, dati anche dai numerosi anni passati insieme (asilo,elementari,medie e superiori). Un giorno, un mio compagno fece un insinuazione velata sulla natura di questa amicizia, aveva sostenuto che fossi omosessuale. Un vera assurdità, io nasco etero e cresco etero, le mie attenzioni erano solo per le donne, e molte volte ho anche fatto degli sfottò sui gay. Ma da quel giorno fui ossessionato da quel pensiero, ogni giorno, ogni ora. Da lì la notizia di questa presunta omosessualità si diffuse in paese, per delle circostanze che ho ben chiare. Iniziò l'inferno in terra, battute, sorrisi maliziosi, e una progressiva solitudine. Voluta da me e favorita da queste dinamiche, ho addirittura preso a pugni alcune persone che avevano osato fare delle battute, anche se non erano palesi. In quel frangente rischiarono tanto. Ad oggi la solitudine è più marcata, i dubbi sulla mia sessualità si sono rafforzati sempre di più. Anche se durante questi anni ho avuto alcune ragazze, anche se non ho mai avuto rapporti completi. Le risatine sono all'ordine del giorno, probabilmente dettate da attegiamenti che sono interpretati come omosessuali,ma che sono dettati da una insicurezza sempre più marcata. Non frequento più sport, esco con 2 amici (etero) che credono sia gay, hanno fatto alcune battutine a cui ho risposto in malo modo, fisicamente e verbalmente. Frequento l'Università ma sono perennemente svogliato. Desidero solo eliminare questa questione omosessuale, non per gli altri ma per me stesso. E desidero, altresì, essere stimato dagli altri, diventare un punto di riferimento e non altro. Cosa ne pensate? Quali sono i vostri consigli?
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Gentile ragazzo,
la tua vita in effetti non è stata semplice, ma se non ho capito male è questa più recente questione del timore di essere omosessuale o delle dicerie che corrono sul tuo conto.
Immagino che vivendo forse in un paese di piccole dimensioni sia difficile liberarsi da questa "etichetta". Tuttavia, il problema principale potrebbe essere quello di dubitare tu stesso della tua sessualità, e comportarti di conseguenza, in modo titubante con le ragazze e come se dovessi metterti alla prova con tutti, quasi a dover render conto ad altri.
Un percorso psicologico, invece, potrebbe aiutarti a mettere te al centro e sullo sfondo il parere altrui.
Cordiali saluti,
la tua vita in effetti non è stata semplice, ma se non ho capito male è questa più recente questione del timore di essere omosessuale o delle dicerie che corrono sul tuo conto.
Immagino che vivendo forse in un paese di piccole dimensioni sia difficile liberarsi da questa "etichetta". Tuttavia, il problema principale potrebbe essere quello di dubitare tu stesso della tua sessualità, e comportarti di conseguenza, in modo titubante con le ragazze e come se dovessi metterti alla prova con tutti, quasi a dover render conto ad altri.
Un percorso psicologico, invece, potrebbe aiutarti a mettere te al centro e sullo sfondo il parere altrui.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Alcune precisazioni, la quaestio principale è l'omosessualità, le dicerie sono secondarie. A meno che queste non mi vengano esposte di persona, andado volutamente a delegittimarmi. Sul fatto di dover rendere conto dissento, in realtà è il carattere che mi porta a certe azioni. Sono sempre stato drastico verso chi si poneva in modo inopportuno, ancor prima che sì manifestasse il problema. Parlare con uno psicoterapeuta per sentirmi dire certe cose? Sarebbe il colpo finale.
[#3]
Mettere te al centro, qualora tu non lo avessi capito, significa imparare a regolare le tue reazioni che sono eccessive e che possono portarti a seri problemi.
Se prendere a pugni le persone ti sembra un comportamento adeguato e non gravemente problematico, ritengo che l'omosessualità sia proprio l'ultimo dei tuoi problemi.
Inoltre, essere così tanto INSICURO, non ti sembra un altro bel problema di cui occuparti?
"Le risatine sono all'ordine del giorno, probabilmente dettate da attegiamenti che sono interpretati come omosessuali,ma che sono dettati da una insicurezza sempre più marcata. "
Se prendere a pugni le persone ti sembra un comportamento adeguato e non gravemente problematico, ritengo che l'omosessualità sia proprio l'ultimo dei tuoi problemi.
Inoltre, essere così tanto INSICURO, non ti sembra un altro bel problema di cui occuparti?
"Le risatine sono all'ordine del giorno, probabilmente dettate da attegiamenti che sono interpretati come omosessuali,ma che sono dettati da una insicurezza sempre più marcata. "
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.3k visite dal 30/10/2017.
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