Ipocondria e psicoterapia
Buongiorno,
È da un paio di mesi che sto attraversando un forte periodo di ipocondria e ansia.
Sono sempre stata una persona un po’ ansiosa ma in un modo che definirei sano è fisiologico, che non mi ha mai creato problemi. Ho sempre avuto infatti una vita felice e piena di esperienze.
Tornata dalle ferie ad agosto, ho iniziato a sentire un sintomo allarmandomi molto per poi fare una visita specialistica qualche giorno dopo risultata negativa. Da li è stato un susseguirsi di sintomi vari sempre seguiti da visite che escludevano patologie, ma l’ansia e il disagio sono rimasti.
Anche in momenti come questo in cui non sento sintomi fisici, è come se mi fosse rimasta una sorta di inquietudine e di ansia, aumentata dal fatto che queste situazioni mi hanno portato ad avere dei piccoli attacchi d’ansia (sudorazione, tachicardia) che ho paura che ritornino, aumentino o diventino invalidanti.
Preciso che quando li ho avuti ero consapevole che fosse ansia e non mi hanno portato a scappare da situazioni: ho paura tuttavia che la situazione possa peggiorare.
Aggiungo che il mio stato di tensione mi fa passare l’apperito e faccio fatica a mangiare come prima.
Questa situazione è estremamente frustrante perché non so identificare il motivo di ciò che mi sta succedendo, vorrei solo tornare a vivere bene come prima la mia vita.
Ho iniziato a vedere una psicoterapeuta (una seduta per il momento), ma non sono convinta al 100%. So che è presto per dirlo ma non mi sono trovata a mio agio. Lo studio non è particolarmente accogliente e mi sono sentita molto ‘osservata’ è giudicata.
Dovrei aspettare e vedere come va o provare già a sentire altri pareri?
Grazie mille
È da un paio di mesi che sto attraversando un forte periodo di ipocondria e ansia.
Sono sempre stata una persona un po’ ansiosa ma in un modo che definirei sano è fisiologico, che non mi ha mai creato problemi. Ho sempre avuto infatti una vita felice e piena di esperienze.
Tornata dalle ferie ad agosto, ho iniziato a sentire un sintomo allarmandomi molto per poi fare una visita specialistica qualche giorno dopo risultata negativa. Da li è stato un susseguirsi di sintomi vari sempre seguiti da visite che escludevano patologie, ma l’ansia e il disagio sono rimasti.
Anche in momenti come questo in cui non sento sintomi fisici, è come se mi fosse rimasta una sorta di inquietudine e di ansia, aumentata dal fatto che queste situazioni mi hanno portato ad avere dei piccoli attacchi d’ansia (sudorazione, tachicardia) che ho paura che ritornino, aumentino o diventino invalidanti.
Preciso che quando li ho avuti ero consapevole che fosse ansia e non mi hanno portato a scappare da situazioni: ho paura tuttavia che la situazione possa peggiorare.
Aggiungo che il mio stato di tensione mi fa passare l’apperito e faccio fatica a mangiare come prima.
Questa situazione è estremamente frustrante perché non so identificare il motivo di ciò che mi sta succedendo, vorrei solo tornare a vivere bene come prima la mia vita.
Ho iniziato a vedere una psicoterapeuta (una seduta per il momento), ma non sono convinta al 100%. So che è presto per dirlo ma non mi sono trovata a mio agio. Lo studio non è particolarmente accogliente e mi sono sentita molto ‘osservata’ è giudicata.
Dovrei aspettare e vedere come va o provare già a sentire altri pareri?
Grazie mille
[#1]
Gentile Utente,
in che senso si è sentita osservata e giudicata dalla psicoterapeuta?
Ha messo a fuoco la problematica?
Le è stato proposto un percorso di psicoterapia? Se sì, con quali obiettivi?
Le faccio queste domande per capire meglio la situazione...
Cordiali saluti,
in che senso si è sentita osservata e giudicata dalla psicoterapeuta?
Ha messo a fuoco la problematica?
Le è stato proposto un percorso di psicoterapia? Se sì, con quali obiettivi?
Le faccio queste domande per capire meglio la situazione...
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Buongiorno,
La psicoterapeuta ha iniziato a formulare alcune ipotesi sulla problematica, ma dice che il primo vero responso me lo saprà dire dalla terza seduta in poi.
La terapia è di tipo cognitivo comportamentale, mi ha detto che mi insegnerà a gestire la cosa.
Mi sono sentita molto osservata nel momento in cui ho iniziato a piangere sfogandomi, mi sono sentita a disagio. Magari è normale, non ho esperienze di psicoterapia quindi non so bene com’è l’approccio con il paziente.
In più mi ha dato appuntamento la prossima volta fra due settimane e il giorno dopo mi ha telefonato chiedendo conferma dell’appuntamento fra due settimane dicendo che dopo la conferma dovrò comunque pagare. È un atteggiamento corretto?
Grazie mille
La psicoterapeuta ha iniziato a formulare alcune ipotesi sulla problematica, ma dice che il primo vero responso me lo saprà dire dalla terza seduta in poi.
La terapia è di tipo cognitivo comportamentale, mi ha detto che mi insegnerà a gestire la cosa.
Mi sono sentita molto osservata nel momento in cui ho iniziato a piangere sfogandomi, mi sono sentita a disagio. Magari è normale, non ho esperienze di psicoterapia quindi non so bene com’è l’approccio con il paziente.
In più mi ha dato appuntamento la prossima volta fra due settimane e il giorno dopo mi ha telefonato chiedendo conferma dell’appuntamento fra due settimane dicendo che dopo la conferma dovrò comunque pagare. È un atteggiamento corretto?
Grazie mille
[#3]
Ogni terapeuta lavora in modo diverso, pur seguendo una teoria di riferimento.
Lei dice: "Questa situazione è estremamente frustrante perché non so identificare il motivo di ciò che mi sta succedendo, vorrei solo tornare a vivere bene come prima la mia vita."
Di solito le cause, se presenti, sono messe a fuoco insieme, pz. e terapeuta e non è il terapeuta che "scopre" le cause del disagio. Si formulano ipotesi, ma queste ipotesi devono essere verificate.
Quando ha iniziato a piangere e il terapeuta La osservava, quale atteggiamento si sarebbe aspettato? Che cosa intende con "disagio"?
Per quanto riguarda le modalità di gestione dell'appuntamento e del pagamento, dipendono dal contratto terapeutico (se firmato da Lei). Esso stabilisce durata delle sedute, compensi professionali, obiettivi terapeutici, frequenza delle sedute, ecc...
Onorare un appuntamento da oggi a quindici giorni mi pare eccessivo, perchè umanamente è possibile incontrare imprevisti dell'ultimo, ma è corretto e contemplato nella quasi totalità dei contratti di addebitare la seduta annullata a distanza di 24 ore.
Cordiali saluti,
Lei dice: "Questa situazione è estremamente frustrante perché non so identificare il motivo di ciò che mi sta succedendo, vorrei solo tornare a vivere bene come prima la mia vita."
Di solito le cause, se presenti, sono messe a fuoco insieme, pz. e terapeuta e non è il terapeuta che "scopre" le cause del disagio. Si formulano ipotesi, ma queste ipotesi devono essere verificate.
Quando ha iniziato a piangere e il terapeuta La osservava, quale atteggiamento si sarebbe aspettato? Che cosa intende con "disagio"?
Per quanto riguarda le modalità di gestione dell'appuntamento e del pagamento, dipendono dal contratto terapeutico (se firmato da Lei). Esso stabilisce durata delle sedute, compensi professionali, obiettivi terapeutici, frequenza delle sedute, ecc...
Onorare un appuntamento da oggi a quindici giorni mi pare eccessivo, perchè umanamente è possibile incontrare imprevisti dell'ultimo, ma è corretto e contemplato nella quasi totalità dei contratti di addebitare la seduta annullata a distanza di 24 ore.
Cordiali saluti,
[#4]
Utente
Si infatti le regole dello studio sono delle 24 ore prima, sono rimasta un po’ male di questo atteggiamento infatti.
Comunque non ho firmato nessun contratto, di solito si dovrebbe firmare?
Io non riesco proprio a identificare il problema, tra l’altro speravo potesse essere da subito un appuntamento settimanale perché ho paura che questi disturbi si intensifichino.
Dovrei provare a sentire un altro parere?
Comunque non ho firmato nessun contratto, di solito si dovrebbe firmare?
Io non riesco proprio a identificare il problema, tra l’altro speravo potesse essere da subito un appuntamento settimanale perché ho paura che questi disturbi si intensifichino.
Dovrei provare a sentire un altro parere?
[#5]
Ok, avevo capito male io, avevo capito due settimane prima...:-)
In realtà queste regole sono giustamente utilizzate ovunque: io frequento una palestra nella quale le lezioni devono essere prenotate con anticipo e se si salta o viene annullata all'ultimo momento (anche per malattia) si paga comunque la lezione.
Si tratta di una regola che tutela il professionista, ma che tutela anche il pz. che sarà propenso ad impegnarsi e a rispettare gli appuntamenti, gestendo con serietà l'impegno.
Riguardo le cause dell'ansia, io non conosco la Sua situazione ma è anche vero che non sempre ci sono cause: talvolta lo stato ansioso è determinato da un evento che può spaventare il pz. oppure dall'incapacità di leggere correttamente i propri stati interni, ecc...
Invece, mi pare importante segnalare alla terapeuta tutte le Sue perplessità. Ovviamente, se non si trova bene da subito, potrebbe non avere alcun senso continuare.
Prima, però, farei un tentativo, chiarendo bene ogni dubbio e utilizzando al meglio la terapia.
Il contratto terapeutico deve essere sempre firmato dal pz e terapeuta.
Cordiali saluti,
In realtà queste regole sono giustamente utilizzate ovunque: io frequento una palestra nella quale le lezioni devono essere prenotate con anticipo e se si salta o viene annullata all'ultimo momento (anche per malattia) si paga comunque la lezione.
Si tratta di una regola che tutela il professionista, ma che tutela anche il pz. che sarà propenso ad impegnarsi e a rispettare gli appuntamenti, gestendo con serietà l'impegno.
Riguardo le cause dell'ansia, io non conosco la Sua situazione ma è anche vero che non sempre ci sono cause: talvolta lo stato ansioso è determinato da un evento che può spaventare il pz. oppure dall'incapacità di leggere correttamente i propri stati interni, ecc...
Invece, mi pare importante segnalare alla terapeuta tutte le Sue perplessità. Ovviamente, se non si trova bene da subito, potrebbe non avere alcun senso continuare.
Prima, però, farei un tentativo, chiarendo bene ogni dubbio e utilizzando al meglio la terapia.
Il contratto terapeutico deve essere sempre firmato dal pz e terapeuta.
Cordiali saluti,
[#6]
Utente
Si sì aveva capito bene, le regole dello studio prevedono pagamento se si annulla oltre le 24 ore prima, mentre lei mi ha detto che dovrò pagare comunque in caso di annullamento anche se mancano due settimane, per questo ero perplessa.
Comunque proverò ancora a vedere la prossima volta come va e valuterò il da farsi. Purtroppo non mi é stato accennato nulla a riguardo del contratto..
Grazie mille
Comunque proverò ancora a vedere la prossima volta come va e valuterò il da farsi. Purtroppo non mi é stato accennato nulla a riguardo del contratto..
Grazie mille
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1.3k visite dal 29/10/2017.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.