Percorso terapeutico

Gentili dottori

Sono un ragazzo omosessuale di 25 anni e da quando ne avevo 16 sono in psicoterapia. Ebbene sì, da quasi 10 anni seguo un percorso terapeutico che sembra non concludersi mai. Inizialmente la mia terapeuta mi ha aiutato a fare chiarezza sulla mia sessualità e a risolvere alcune tensioni con la mia famiglia, poi nel corso degli anni sono sorte varie tipologie di problemi. Alcuni di questi problemi sono stati risolti mentre altri no.
Questo percorso fino ad un certo punto mi è stato molto utile, devo essere sincero. La mia psicologa per diversi anni è stata davvero un riferimento e mi ha fatto crescere e maturare ma da un paio di anni a questa parte non mi sento più aiutato. Non si fa altro che scavare nel mio passato e nel mio IO più profondo senza cercare concrete soluzioni nel presente. Ed io sinceramente sento di essermi indebolito, insomma, a livello psicologico mi sento sempre più fragile e non riesco a risolvere determinati problemi.
Quando cerco di trovare una soluzione concreta, insieme a lei, ad alcune mie problematiche spesso mi ribadisce la spiegazione della mia omosessualità e il mio rapporto morboso e castrante col materno.
Io ho capito questa cosa ma di certo non posso parlare di questo per altri 10 anni.
Io capisco che i percorsi terapeutici possono essere lunghi ma sto cominciando, purtroppo, a pensare che questa terapeuta ci stia "mangiando" un po' troppo sui miei problemi e mi dispiace molto pensare questo poiché è una persona che ho stimato molto ma adesso mi sta facendo un po' arrabbiare. Io, a mia volta, sono rimasto un po' "incatenato" a questo percorso terapeutico pensando sempre di averne bisogno... l'anno scorso avevo intenzione di concludere ma ho iniziato a sviluppare un disturbo ossessivo compulsivo non gravissimo, a mio avviso, ma neanche una passeggiata, mi ha comunque portato molta sofferenza a livello psicologico.
Lei mi ha detto che ho sempre avuto un tratto ossessivo ed in effetti credo che abbia ragione ma il DOC è esploso circa 1 anno fa.
Anche in merito al DOC ci è andata per le lunghe. Io per ora ho molti alti e bassi ma sicuramente, almeno su questo, la situazione "Ossessioni" sembra essersi un pochino calmata.
Mi rivolgo a voi esperti per un parere. Possibile che un percorso terapeutico duri così a lungo? Possibile che si parli sempre del passato e che si scavi sempre più a fondo per così tanto tempo? Ad un certo punto il terapeuta non dovrebbe essere onesto e decidere di concludere lui stesso il percorso?
Io ho comunque intenzione di lasciare dato che non sono più soddisfatto e poi sotto alcuni aspetti sto sempre peggio. Quando ho accennato a lei il fatto che il percorso mi sembra troppo lungo e che io mi sento fragile senza soluzioni concrete mi ha semplicemente detto che è normale che alcuni percorsi durino anni e che io non posso scaricare responsabilità al terapeuta perché non è corretto.
A voi i pareri. Cosa mi consigliate?
Grazie in anticipo per l'attenzione.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Riguardo alla durata della psicoterapia,
esistono impostazioni differenti
e in relazione a ciò cambia anche la durata (ricorda i film di Woody Allen, e la psicoterapia che dura tutta la vita?).

Dei Suoi interrogativi, peraltro legittimi,
ne ha parlato a fondo con la Sua psicoterapeuta?
Un conclusione concordata è sicuramente più utile che non uno strappo unilaterale.

Le allego una lettura che potrà interessarLa:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta Dottoressa, e grazie per la lettura che mi ha allegato.
In effetti ho solamente "accennato" più volte i miei dubbi senza parlarne in maniera troppo approfondita. So che ogni soggetto può avere tempi diversi ma nel mio caso ho la sensazione di perdere tempo e denaro con lei ultimamente.
Sicuramente non concluderò in maniera brusca il percorso.
Ma secondo lei scavare per anni e anni nel passato di una persona ricercando cause profonde quanto può essere davvero utile? Nel mio caso questo eccessivo scavarmi dentro mi ha indebolito. È normale? Mi sembra si sapere troppe cose e di essere troppo sensibile. Poi a volte sto sviluppando l'inclinazione a psicoanalizzare qualsiasi cosa...
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597


"...Ma secondo lei scavare per anni e anni nel passato di una persona ricercando cause profonde quanto può essere davvero utile?..."

La risposta dipende dall'orientamento che ognuno di noi Psy ritiene più efficace...
Ma in ogni caso sia il pz sia il terapeuta esercitano un monitoraggio costante sul percorso
e sul raggiungimento degli obiettivi concordati.
Dei dubbi se ne parla, da ambedue le parti;
è proprio questo che La invito a fare con la Sua terapeuta.

Riguardo agli orientamenti e relativa durata,
questa lettura La aiuterà:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html