Ansia mentre cammino
Salve,
Circa due anni fa ebbi un’improvvisa e forte vertigine dopo aver guardato in alto a sinistra mentre camminavo a causa di problematiche muscolari cervicali (almeno così mi dissero i dottori, e mi dissero anche di non darci peso e che non sarebbe ricapitato).
Quell’evento fu come un trauma per me e da allora iniziai ad accusare ansia ogni volta che mettevo piede fuori casa, con senso di instabilità, mani sudate ecc. Uscire e camminare era diventato davvero un problema per me.
Da lì contattai uno psichiatra che mi diede Dropaxin gocce 20 la mattina e 20 dopo pranzo. Il problema dell’ansia sparí dopo qualche mese di terapia.
La terapia è stata portata avanti per 13 mesi e tuttora la prendo ma sto quasi per sospenderla dopo un periodo di diminuzione graduale (adesso 5 gocce la mattina e 5 dopo pranzo).
Dopo la diminuizione però quando cammino fuori di casa non posso fare a meno di sentirmi in “terreno ostile”, non mi rilasso. Quando cammino (sempre fuori casa) non faccio altro che analizzare ciò che mi dice il corpo in cerca di possibili vertigini ignorando completamente l’ambiente che mi circonda (comunque non come prima della terapia).
Sono consapevole che sia ansia post traumatica, e sono consapevole anche di non voler prendere il Dropaxin a vita (ho paura che mi faccia male a lungo termine).
In che modo potrei convincere il mio cervello a star tranquillo?
Pensavo ad uno psicologo ma non so in che modo possa aiutarmi.
Cordialmente.
Circa due anni fa ebbi un’improvvisa e forte vertigine dopo aver guardato in alto a sinistra mentre camminavo a causa di problematiche muscolari cervicali (almeno così mi dissero i dottori, e mi dissero anche di non darci peso e che non sarebbe ricapitato).
Quell’evento fu come un trauma per me e da allora iniziai ad accusare ansia ogni volta che mettevo piede fuori casa, con senso di instabilità, mani sudate ecc. Uscire e camminare era diventato davvero un problema per me.
Da lì contattai uno psichiatra che mi diede Dropaxin gocce 20 la mattina e 20 dopo pranzo. Il problema dell’ansia sparí dopo qualche mese di terapia.
La terapia è stata portata avanti per 13 mesi e tuttora la prendo ma sto quasi per sospenderla dopo un periodo di diminuzione graduale (adesso 5 gocce la mattina e 5 dopo pranzo).
Dopo la diminuizione però quando cammino fuori di casa non posso fare a meno di sentirmi in “terreno ostile”, non mi rilasso. Quando cammino (sempre fuori casa) non faccio altro che analizzare ciò che mi dice il corpo in cerca di possibili vertigini ignorando completamente l’ambiente che mi circonda (comunque non come prima della terapia).
Sono consapevole che sia ansia post traumatica, e sono consapevole anche di non voler prendere il Dropaxin a vita (ho paura che mi faccia male a lungo termine).
In che modo potrei convincere il mio cervello a star tranquillo?
Pensavo ad uno psicologo ma non so in che modo possa aiutarmi.
Cordialmente.
[#1]
Gentile ragazzo,
sembra che quell'evento abbia contribuito a fare emergere tutta una serie di condotte precauzionali che da una parte sono comprensibili in seguito ad uno spavento/dolore/trauma, ma che è necessario eliminare e depotenziare.
Lo psicologo specializzato in psicoterapia può senz'altro aiutare in quanto attraverso l'utilizzo di tecniche specifiche si dovranno sciogliere tali paure (es di stare male ancora).
Cordiali saluti,
sembra che quell'evento abbia contribuito a fare emergere tutta una serie di condotte precauzionali che da una parte sono comprensibili in seguito ad uno spavento/dolore/trauma, ma che è necessario eliminare e depotenziare.
Lo psicologo specializzato in psicoterapia può senz'altro aiutare in quanto attraverso l'utilizzo di tecniche specifiche si dovranno sciogliere tali paure (es di stare male ancora).
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Dipende.
Di solito dipende da molti aspetti, quali la diagnosi, la motivazione del pz, l'età del pz, la durata del disturbo, ecc...
Secondo me vale la pena fare una prima valutazione, meglio se dopo aver scelto uno psicologo psicoterapeuta nella zona, magari attraverso un giro di telefonate, domandando se il professionista si occupa di questo tipo di problematiche.
Cordiali saluti,
Di solito dipende da molti aspetti, quali la diagnosi, la motivazione del pz, l'età del pz, la durata del disturbo, ecc...
Secondo me vale la pena fare una prima valutazione, meglio se dopo aver scelto uno psicologo psicoterapeuta nella zona, magari attraverso un giro di telefonate, domandando se il professionista si occupa di questo tipo di problematiche.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.1k visite dal 28/10/2017.
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