Disturbo delle relazioni con la madre
Ho 18 anni, vivo ad Aosta e frequento la 5° superiore.
Ormai da molti anni mi affligge un problema.
Provo un forte odio, una fortissima rabbia nei confronti di mia madre.
Questo avviene in momenti ben precisi, e senza alcun nesso apparentemente logico.Intendo dire che ci sono comportamenti, gesti normali, che se mia madre compie, mi suscitano una rabbia fortissima. Per esempio se incrocia le gambe, o se mette le mani sui fianchi, o se ha i tacchi e produce rumore quando cammina, o se sbadiglia in maniera ruomorosa, oppure quando mette in ordine i capelli o muove il capo per farli andare indietro.
Sono comportamenti normalissimi, e tra l'altro io non li associo a niente di particolare. Io stesso non ci trovo una ragione per cui debbano suscitarmi tanta ira. Ma quando compie queste azioni normali e quotidiane io provo un forte senso di rabbia, e anche nel momento stesso dell'ira sono consapevole che essa non ha ragion d'essere. Eppure non riesco a respingerla, e devo "scaricarla" imitando quello che mia madre ha fatto. Per esempio anche io incrocio le gambe, provando una forte ira.
Il fatto che io senta questo bisogno di "riprodurre" i suoi comportamenti lo posso associare a uno "sfogo" che la mia psiche ha trovato per "evadere", come un disturbo ossessivo-compulsivo. Ma come sia possibile questa ira che ormai mi affligge da circa 10 anni, e che forse è nata in maniera casuale e via via si è cronicizzata, non so spiegarmelo.
Inoltre voglio molto bene a mia madre, lei ha tante attenzioni per me, e vorrei avere un rapporto normale con lei. Ma questa ira che appare quando vuole ostacola il rapporto. Sono sempre inoltre stato costretto a nascondere questo problema, a sfogarmi di nascosto, poichè ogni volta che mi ha sorpreso che "imitavo" i suoi gesti, si è arrabbiata, mi ha punito, ecc, guardando al mio gesto come a un'offesa che le facevo, una critica continua ai suoi atteggiamenti, un mio modo sbagliato di pormi nei suoi confronti. Ho quindi sempre "allontanato" il mio disturbo, per paura di ripercussioni, e ancora oggi faccio così. Ho ormai quasi 19 anni, e non ne posso più. Seppure le mie "crisi" sono meno drastiche, durano pochi secondi, le abbandono facilmente, oggi pi di prima però non riesco a ignorarle. Così ogni attimo della mia giornata diventa occasione di tristezzae infelicità a causa del mio "problema". Prima era più grave, insomma, ma gli davo meno importanza.
Sò che questa descrizione del problema è molto lunga, ma vi chiedo gentilmente di pubblicarla sul sito e di darmi una risposta. Io così non riesco più a vivere.
Non è un modo per dire che mi suiciderei, non farei mai una cosa del genere.
Ma intendo dire che la mia vita è diventata insopportabile.
Un'ira che mi danneggia ogni bellezza, ogni singolo attimo piacevole.
Vi prego di darmi una risposte, pur essendo consapevole che avrei bisogno di recarmi da uno specialista, e spero che prima o poi troverò la forza di andarvi. In dieci anni (più o meno) questa è la prima volta che ne "parlo" con qualcuno. Nessuno sa di questo mio disturbo. L'unico passo che sono riuscito a fare è parlaarne anonimamente in un sito di specialisti. Spero sia il primo passo verso una definitiva soluzione del problema.
In attesa di una risposta,
vi ringrazio.
Ciao,
Mario
Ormai da molti anni mi affligge un problema.
Provo un forte odio, una fortissima rabbia nei confronti di mia madre.
Questo avviene in momenti ben precisi, e senza alcun nesso apparentemente logico.Intendo dire che ci sono comportamenti, gesti normali, che se mia madre compie, mi suscitano una rabbia fortissima. Per esempio se incrocia le gambe, o se mette le mani sui fianchi, o se ha i tacchi e produce rumore quando cammina, o se sbadiglia in maniera ruomorosa, oppure quando mette in ordine i capelli o muove il capo per farli andare indietro.
Sono comportamenti normalissimi, e tra l'altro io non li associo a niente di particolare. Io stesso non ci trovo una ragione per cui debbano suscitarmi tanta ira. Ma quando compie queste azioni normali e quotidiane io provo un forte senso di rabbia, e anche nel momento stesso dell'ira sono consapevole che essa non ha ragion d'essere. Eppure non riesco a respingerla, e devo "scaricarla" imitando quello che mia madre ha fatto. Per esempio anche io incrocio le gambe, provando una forte ira.
Il fatto che io senta questo bisogno di "riprodurre" i suoi comportamenti lo posso associare a uno "sfogo" che la mia psiche ha trovato per "evadere", come un disturbo ossessivo-compulsivo. Ma come sia possibile questa ira che ormai mi affligge da circa 10 anni, e che forse è nata in maniera casuale e via via si è cronicizzata, non so spiegarmelo.
Inoltre voglio molto bene a mia madre, lei ha tante attenzioni per me, e vorrei avere un rapporto normale con lei. Ma questa ira che appare quando vuole ostacola il rapporto. Sono sempre inoltre stato costretto a nascondere questo problema, a sfogarmi di nascosto, poichè ogni volta che mi ha sorpreso che "imitavo" i suoi gesti, si è arrabbiata, mi ha punito, ecc, guardando al mio gesto come a un'offesa che le facevo, una critica continua ai suoi atteggiamenti, un mio modo sbagliato di pormi nei suoi confronti. Ho quindi sempre "allontanato" il mio disturbo, per paura di ripercussioni, e ancora oggi faccio così. Ho ormai quasi 19 anni, e non ne posso più. Seppure le mie "crisi" sono meno drastiche, durano pochi secondi, le abbandono facilmente, oggi pi di prima però non riesco a ignorarle. Così ogni attimo della mia giornata diventa occasione di tristezzae infelicità a causa del mio "problema". Prima era più grave, insomma, ma gli davo meno importanza.
Sò che questa descrizione del problema è molto lunga, ma vi chiedo gentilmente di pubblicarla sul sito e di darmi una risposta. Io così non riesco più a vivere.
Non è un modo per dire che mi suiciderei, non farei mai una cosa del genere.
Ma intendo dire che la mia vita è diventata insopportabile.
Un'ira che mi danneggia ogni bellezza, ogni singolo attimo piacevole.
Vi prego di darmi una risposte, pur essendo consapevole che avrei bisogno di recarmi da uno specialista, e spero che prima o poi troverò la forza di andarvi. In dieci anni (più o meno) questa è la prima volta che ne "parlo" con qualcuno. Nessuno sa di questo mio disturbo. L'unico passo che sono riuscito a fare è parlaarne anonimamente in un sito di specialisti. Spero sia il primo passo verso una definitiva soluzione del problema.
In attesa di una risposta,
vi ringrazio.
Ciao,
Mario
[#1]
Buongiorno Mario
Se hai già deciso che non te la senti di recarti da uno specialista, purtroppo non c'è molto che sia possibile fare da qui.
Tutt'altra cosa sarebbe, invece, se per esempio chiedessi un consulto allo psicologo del centro ascolto della tua scuola, se ce n'è uno - molte scuole lo hanno, oggi.
Là non dovresti subito parlare delle cose "scottanti", ma potresti intanto restare più sul generico (difficoltà di rapporto con la madre) e poi vedere se il professionista che ti trovi davanti t'ispira fiducia e poi su quello costruire il seguito.
Cordiali saluti
Se hai già deciso che non te la senti di recarti da uno specialista, purtroppo non c'è molto che sia possibile fare da qui.
Tutt'altra cosa sarebbe, invece, se per esempio chiedessi un consulto allo psicologo del centro ascolto della tua scuola, se ce n'è uno - molte scuole lo hanno, oggi.
Là non dovresti subito parlare delle cose "scottanti", ma potresti intanto restare più sul generico (difficoltà di rapporto con la madre) e poi vedere se il professionista che ti trovi davanti t'ispira fiducia e poi su quello costruire il seguito.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Mario,
ho visto che pochi giorni fa hai chiesto un parere in psichiatria, e sembra non ti sia stata data una risposta precisa, almeno in relazione alle tue domande
Tu racconti di alcune tue sensazioni che fanno pensare ad un sintomo depressivo, ovvero l'irritabilità. In più sembra che tu ti stia facendo alcune domande relativamente al senso della tua vita, ecc.
Secondo me già solo questi due "segnali" dovrebbe portarti a chiedere una consulenza "dal vivo", perchè se ti aspetti che quattro righe via mail possano lenire la tua sofferenza, beh, potresti rimanere deluso
Potresti cercare su internet l'indirizzo di un CPS della tua zona (vai sul sito della tua ASL di appartenenza) e chiedere una visita, anonima e gratuita. Cosa ti costerebbe provare?
Poi, se ti va, puoi scriverci ancora dicendo come ti è sembrato il tutto
Dici che soffri da tanti anni, e allora cosa stai aspettando ancora?
ho visto che pochi giorni fa hai chiesto un parere in psichiatria, e sembra non ti sia stata data una risposta precisa, almeno in relazione alle tue domande
Tu racconti di alcune tue sensazioni che fanno pensare ad un sintomo depressivo, ovvero l'irritabilità. In più sembra che tu ti stia facendo alcune domande relativamente al senso della tua vita, ecc.
Secondo me già solo questi due "segnali" dovrebbe portarti a chiedere una consulenza "dal vivo", perchè se ti aspetti che quattro righe via mail possano lenire la tua sofferenza, beh, potresti rimanere deluso
Potresti cercare su internet l'indirizzo di un CPS della tua zona (vai sul sito della tua ASL di appartenenza) e chiedere una visita, anonima e gratuita. Cosa ti costerebbe provare?
Poi, se ti va, puoi scriverci ancora dicendo come ti è sembrato il tutto
Dici che soffri da tanti anni, e allora cosa stai aspettando ancora?
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.4k visite dal 15/12/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.