E' stata solo un'invenzione?
Cerco di esporre la mia storia brevemente. Sono continuamente colpita da dubbi e modi diversi di vedere questa situazione con il mio ex, da una parte penso che razionalizzando e con i piedi per terra semplicemente la relazione non andava perche' non doveva andare dall'altre forse ci credo ancora e non mi riesco a spiegare come una persona che pensavo mi ritenesse speciale potesse poi gettarmi e lasciami cosi.
Ci iniziamo a frequentare circa un anno e mezzo fa e da subito sentiamo una profonda connessione come se ci fossimo conosciuti da sempre.
Dopo poche settimane lui mi dice che vuole interrompere tutto perche' stavamo andando troppo oltre e sapeva gia che mi avrebbe fatto soffrire io lo interpreto come la solita paura che hanno gli uomini di legarsi e quando il giorno dopo questo episodio lui si ripresenta a casa mia chiedendomi perdono lo riaccetto a braccia aperte, pensando fosse stato solo un momento passeggero.
Iniziamo quindi questa relazione che per me era fantastica perche' per la prima volta stavo una persona che "diceva" di amarmi davvero.
E' stato molto bello ma anche con momenti di alti e bassi in cui lui spariva anche per 2/3 giorni senza darmi nessuna indicazione di dove si trovasse.
Dopo 1 mese che viveva a casa mia viene licenziato da lavoro e non si impegna a cercarne un'atro, io inizio a vivere un incubo:
lui passa le sue giornate a letto senza fare niente, mi risponde dopo ore e io stressatissima torno da lavoro con davanti una persona che non riconosco e che spreca le sue giornate a far niente e cerco quindi di farlo ragionare e di aiutarlo a trovare lavoro ma niente. Abbozza ogni volta milioni di scuse per giustificare il fatto che passi le sue giornate a letto.
Il mio umore va sempre peggio e gli ultimi mesi prima che ci lasciassimo io non facevo altro che chiedere spiegazioni al suo comportamento ed essere nervosa e aggressiva e minacciarlo che lo avrei lasciato, fino a quando un giorno mi dice che e' meglio interrompere e che ha bisogno di una pausa.
Ora sono passati 7 mesi, ci siamo rivisti 2 settimane fa perche' mi sono fatta sentire io ma lui si sta rivelando sempre peggio. Mi dice che devo dimenticarlo, che lui ha dei demoni dentro, gli piace che le persone siano spiacenti per lui e le tratta male per vedere quanto gli possano stare dietro e che non sa cosa e' l'amore e non prova amore per nessuno. Ha iniziato a prendere droghe sintetiche e vive le sue giornate nel peggiore dei modi.
Mi sono comunque proposta di aiutarlo se ha bisogno di andare dallo psicologo dicendogli che non voglio niente in cambio, solo vorrei aiutarlo.
Non capisco cosa sto facendo onestamente e comunque mi dispiace e non riesco a non rendermi disponibile per aiutarlo anche se mi ha distrutto.
Come dovrei reagire?
Ci iniziamo a frequentare circa un anno e mezzo fa e da subito sentiamo una profonda connessione come se ci fossimo conosciuti da sempre.
Dopo poche settimane lui mi dice che vuole interrompere tutto perche' stavamo andando troppo oltre e sapeva gia che mi avrebbe fatto soffrire io lo interpreto come la solita paura che hanno gli uomini di legarsi e quando il giorno dopo questo episodio lui si ripresenta a casa mia chiedendomi perdono lo riaccetto a braccia aperte, pensando fosse stato solo un momento passeggero.
Iniziamo quindi questa relazione che per me era fantastica perche' per la prima volta stavo una persona che "diceva" di amarmi davvero.
E' stato molto bello ma anche con momenti di alti e bassi in cui lui spariva anche per 2/3 giorni senza darmi nessuna indicazione di dove si trovasse.
Dopo 1 mese che viveva a casa mia viene licenziato da lavoro e non si impegna a cercarne un'atro, io inizio a vivere un incubo:
lui passa le sue giornate a letto senza fare niente, mi risponde dopo ore e io stressatissima torno da lavoro con davanti una persona che non riconosco e che spreca le sue giornate a far niente e cerco quindi di farlo ragionare e di aiutarlo a trovare lavoro ma niente. Abbozza ogni volta milioni di scuse per giustificare il fatto che passi le sue giornate a letto.
Il mio umore va sempre peggio e gli ultimi mesi prima che ci lasciassimo io non facevo altro che chiedere spiegazioni al suo comportamento ed essere nervosa e aggressiva e minacciarlo che lo avrei lasciato, fino a quando un giorno mi dice che e' meglio interrompere e che ha bisogno di una pausa.
Ora sono passati 7 mesi, ci siamo rivisti 2 settimane fa perche' mi sono fatta sentire io ma lui si sta rivelando sempre peggio. Mi dice che devo dimenticarlo, che lui ha dei demoni dentro, gli piace che le persone siano spiacenti per lui e le tratta male per vedere quanto gli possano stare dietro e che non sa cosa e' l'amore e non prova amore per nessuno. Ha iniziato a prendere droghe sintetiche e vive le sue giornate nel peggiore dei modi.
Mi sono comunque proposta di aiutarlo se ha bisogno di andare dallo psicologo dicendogli che non voglio niente in cambio, solo vorrei aiutarlo.
Non capisco cosa sto facendo onestamente e comunque mi dispiace e non riesco a non rendermi disponibile per aiutarlo anche se mi ha distrutto.
Come dovrei reagire?
[#1]
Al di là del fatto che la sua insistenza, nel volere e pretendere spiegazioni del perché lui si sia comportato come si sta tutt'ora comportando, possa esser coincisa con il vostro allontanamento, mi pare evidente che siamo di fronte a una persona problematica. Solo che le storie d'amore dove uno dei due si porta dentro dei carichi pesanti sono ancora più difficili di quelle "normali", dove nessuno dei due ha grossi problemi irrisolti.
Avergli proposto di farsi vedere da uno specialista può aver avuto un senso, ma in ultima analisi dev'essere lui a decidere di andarci.
Veda la cosa dalla prospettiva opposta: non è che un giorno magari tornerete insieme perché lui sarà magicamente guarito; è che siccome lui magari un giorno starà bene, deciderà spontaneamente - oppure no - di tornare con lei.
Legga questo nel frattempo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3520-equilibrio-psichico-ed-equilibrio-in-amore-vanno-di-pari-passo.html
Avergli proposto di farsi vedere da uno specialista può aver avuto un senso, ma in ultima analisi dev'essere lui a decidere di andarci.
Veda la cosa dalla prospettiva opposta: non è che un giorno magari tornerete insieme perché lui sarà magicamente guarito; è che siccome lui magari un giorno starà bene, deciderà spontaneamente - oppure no - di tornare con lei.
Legga questo nel frattempo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3520-equilibrio-psichico-ed-equilibrio-in-amore-vanno-di-pari-passo.html
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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