L'adozione e la fobia sociale

La mia vita è stata sempre un disastro, sin da piccolo. Scene di violenza inaudita tra i miei genitori sono ancora presenti nei miei ricordi, eravamo estremamente poveri e successivamente fui allontanato dalla mia famiglia biologica e rimasi in colleggio per quattro anni, fino all'età di 7 anni. Poi l'adozione, l'inizio dell'inferno. Mi sono trovato in una famiglia con un'altro "fratello" più piccolo di tre anni anche lui adottato (non siamo mai andati d'accordo). Cominciando la scuola elementare ho avuto i primi problemi, non riuscivo nemmeno a stare seduto con i miei compagni di classe. Fino all'età dei 20 anni non ho mai socializzato più di tanto e ho sempre avuto una vergogna e timidezza disarmante, per non parlare della mia autostima sotto terra, tra l'aver perso due anni scolastici. In questo lasso di tempo dove sono stati i miei genitori adottivi? Non lo so nemmeno io, un padre che prende antidepressivi, con un piccolo bar a carico dove riusciamo appena a fare la spesa. Mia madre invece si è sempre aspettata grandi cose da me; Mi sono sempre sentito così pieno di responsabilità da parte sua, tutte le estati dall'età di 16 anni lavoravo in una ditta che si occupa della raccolta differenziata, non il massimo per me, mentre vedevo i miei coetanei viaggiare, vacanze, la prima macchina, io niente di niente.. Intanto i miei genitori adottivi hanno avuto il loro primo figlio biologico. Finite le scuole superiori i miei si separano, mia madre decide di andarsene di casa insieme a suo figlio biologico e va ad abitare da mia nonna (abita nel palazzo di fronte al nostro), il tutto perché comincia a frequentare una poco di buono, una che come lei era separata e frequentava locali e discoteche. Io naturalmente non ho mai accettato queste sue scelte ed è arrivata fino al punto di venirci contro, ci vuole togliere di casa a tutti, mio padre in tutto ciò non muove un dito, nessuna reazione. In quella ditta dove lavoravo non mi hanno più chiamato perché mia madre è andata dal principale, essendo amici, dicendogli che io gli ho alzato le mani (assolutamente inventato!!). Ora non riesco a trovare lavoro, perché non ho il coraggio di entrare in un negozio con un CV in mano per chiedere se hanno bisogno di qualcuno, mi sembra quasi umiliante, il solo pensiero di dover affrontare una cosa del genere mi uccide, non riesco ad affrontare la mortificazione del no, o peggio del giudizio negativo altrui se dovessero prendermi. E così eccomi qua: adottato, un padre che è sempre stato assente non insegnandomi mai nulla, una "madre" che dopo la nascita di suo figlio naturale ha rinnegato tutto e tutti, senza un soldo, e con le mie tremende paure con il quale non posso affrontare nulla di tutto ciò se non trovo un lavoro, ma come faccio a trovare un lavoro se ho paura di cercarlo? Chiedo qui perché capite che con la mia situazione economica non posso nemmeno permettermi uno psicologo, scusatemi se mi sono dilungato, grazie per un'eventuale risposta.
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Dr. Enrico Cazzolino Psicologo, Psicoterapeuta 28 1
Buongiorno,

non è possibile entrare attraverso il web nel merito della sua richiesta, che per complessità e delicatezza merita l'ascolto e la competenza di un professionista che possa incontrarla.

Vorrei segnalarle, però, che non sempre è necessario un grande sforzo economico per rivolgersi a uno psicologo: anche se non conosco la realtà del territorio in cui abita, le consiglio di contattare un consultorio familiare o i servizi di psicologia attivi nella sua zona, presso ospedali o centri sanitari pubblici. Sono strutture qualificate, che spesso possono offrire supporto psicologico gratuitamente o a tariffe accessibili, secondo convenzioni regionali.

Un cordiale saluto,

Enrico Cazzolino
Psicologo Psicoterapeuta
www.consulentepsicologo.it

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