Pessimismo cronico
Buongiorno a tutti,
scrivo perché sono psicologicamente esausta a causa del comportamento di una mia amica. Ci conosciamo da circa dieci anni ed è sempre stata una persona pessimista e lamentosa ma da qualche anno a questa parte il suo atteggiamento è peggiorato: si lamenta ogni giorno e ogni volta che ci sentiamo perché non ha un fidanzato (io lo ho), perché guadagna poco, perché sta sempre sola e non ha vita sociale, appena ha un semplice mal di testa mi dice che ha paura di avere un tumore, recentemente le è venuta la dermatite e si è lamentata con me dicendomi che temeva di aver contratto l'aids da un suo partner occasionale. Sono mesi e mesi che la ascolto e che provo con empatia a farle vedere gli aspetti positivi della vita, che le do consigli, che la faccio ragionare ma lei continua a ripeteremi ossessivamente le stesse lamentele. Ieri non ce l'ho fatta più e le ho detto che deve smetterla di scaricarmi sempre addosso la sua negatività e ho peggiorato le cose: ha iniziato a rinfacciarmi tutte le mie mancanze nei suoi confronti, che pure io ho sempre pianto sulla sua spalla (certo, ma in 10 anni sarà capitato pochissime volte), che lei c'è sempre stata per me anche quando era fidanzata e che non mi ha mai lasciata sola (non è vero, perché per mesi, quando ero single, anche io sono stata sola ma non gliel'ho mai fatto pesare) e che io invece la trascuro perché penso al mio ragazzo (e anche questo non è del tutto vero perché l'ho spesso invitata ad uscire ma lei ha rifiutato). Ha concluso dicendo che non mi confiderà più nulla perché per lei l'amicizia è fatta anche di sfoghi e non solo di cose belle. Alla luce di ciò, come dovrei comportarmi con lei? Al momento mi sono allontanata perché mi sento inutile per lei e non voglio essere invasa dalla sua negatività.
scrivo perché sono psicologicamente esausta a causa del comportamento di una mia amica. Ci conosciamo da circa dieci anni ed è sempre stata una persona pessimista e lamentosa ma da qualche anno a questa parte il suo atteggiamento è peggiorato: si lamenta ogni giorno e ogni volta che ci sentiamo perché non ha un fidanzato (io lo ho), perché guadagna poco, perché sta sempre sola e non ha vita sociale, appena ha un semplice mal di testa mi dice che ha paura di avere un tumore, recentemente le è venuta la dermatite e si è lamentata con me dicendomi che temeva di aver contratto l'aids da un suo partner occasionale. Sono mesi e mesi che la ascolto e che provo con empatia a farle vedere gli aspetti positivi della vita, che le do consigli, che la faccio ragionare ma lei continua a ripeteremi ossessivamente le stesse lamentele. Ieri non ce l'ho fatta più e le ho detto che deve smetterla di scaricarmi sempre addosso la sua negatività e ho peggiorato le cose: ha iniziato a rinfacciarmi tutte le mie mancanze nei suoi confronti, che pure io ho sempre pianto sulla sua spalla (certo, ma in 10 anni sarà capitato pochissime volte), che lei c'è sempre stata per me anche quando era fidanzata e che non mi ha mai lasciata sola (non è vero, perché per mesi, quando ero single, anche io sono stata sola ma non gliel'ho mai fatto pesare) e che io invece la trascuro perché penso al mio ragazzo (e anche questo non è del tutto vero perché l'ho spesso invitata ad uscire ma lei ha rifiutato). Ha concluso dicendo che non mi confiderà più nulla perché per lei l'amicizia è fatta anche di sfoghi e non solo di cose belle. Alla luce di ciò, come dovrei comportarmi con lei? Al momento mi sono allontanata perché mi sento inutile per lei e non voglio essere invasa dalla sua negatività.
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Cara Utente,
le persone che si comportano come la sua amica:
"Sono mesi e mesi che la ascolto e che provo con empatia a farle vedere gli aspetti positivi della vita, che le do consigli, che la faccio ragionare ma lei continua a ripetermi ossessivamente le stesse lamentele"
sono in cerca di attenzione e non di soluzioni.
Lo ha constatato personalmente quando ha ricevuto ad esempio rifiuti alle sue proposte di uscire assieme al suo fidanzato e quando ogni suo suggerimento è caduto nel vuoto.
La situazione potrebbe quindi continuare all'infinito in questo modo, se lei continuasse a prestare "spalla e orecchie" a una persona che non ha alcune reale intenzione di cambiare e migliorare, visto che ottiene gratificazione dall'attenzione che riceve e dagli sforzi che le vede profondere per aiutarla.
Intendiamoci: non è una persona "cattiva" e con tutta probabilità non si rende nemmeno conto di quello che sta facendo, ma non è utile assecondarla ulteriormente.
L'unica cosa veramente utile che può fare per lei è dirle che ritiene di non poterle essere ulteriormente d'aiuto perchè le sembra che stia male, che soffra di ansia o depressione, e che quindi solo uno psicologo potrà darle davvero una mano.
Dicendole questo asseconderà il suo sentirsi sfortunata e malata, dicendole che anche secondo lei lo è, e affermerà chiaramente che vuole il suo bene e che questo bene non è continuare a prestare spalla e orecchie ai suoi lamenti, perchè questo non ha portato a nessun miglioramento nel tempo.
Ovviamente le parli in modo tale che no si offenda, sentendo al parola "psicologo" e magari si offra i aiutarla a trovare la persona giuste e di accompagnarla almeno al primo colloquio.
La sua amica potrebbe prenderla male o prenderla bene, questo non si può sapere, ma se il suo messaggio sarà chiaro sarà anche l'unica cosa realmente utile che potrà fare per lei.
Un caro saluto,
le persone che si comportano come la sua amica:
"Sono mesi e mesi che la ascolto e che provo con empatia a farle vedere gli aspetti positivi della vita, che le do consigli, che la faccio ragionare ma lei continua a ripetermi ossessivamente le stesse lamentele"
sono in cerca di attenzione e non di soluzioni.
Lo ha constatato personalmente quando ha ricevuto ad esempio rifiuti alle sue proposte di uscire assieme al suo fidanzato e quando ogni suo suggerimento è caduto nel vuoto.
La situazione potrebbe quindi continuare all'infinito in questo modo, se lei continuasse a prestare "spalla e orecchie" a una persona che non ha alcune reale intenzione di cambiare e migliorare, visto che ottiene gratificazione dall'attenzione che riceve e dagli sforzi che le vede profondere per aiutarla.
Intendiamoci: non è una persona "cattiva" e con tutta probabilità non si rende nemmeno conto di quello che sta facendo, ma non è utile assecondarla ulteriormente.
L'unica cosa veramente utile che può fare per lei è dirle che ritiene di non poterle essere ulteriormente d'aiuto perchè le sembra che stia male, che soffra di ansia o depressione, e che quindi solo uno psicologo potrà darle davvero una mano.
Dicendole questo asseconderà il suo sentirsi sfortunata e malata, dicendole che anche secondo lei lo è, e affermerà chiaramente che vuole il suo bene e che questo bene non è continuare a prestare spalla e orecchie ai suoi lamenti, perchè questo non ha portato a nessun miglioramento nel tempo.
Ovviamente le parli in modo tale che no si offenda, sentendo al parola "psicologo" e magari si offra i aiutarla a trovare la persona giuste e di accompagnarla almeno al primo colloquio.
La sua amica potrebbe prenderla male o prenderla bene, questo non si può sapere, ma se il suo messaggio sarà chiaro sarà anche l'unica cosa realmente utile che potrà fare per lei.
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4k visite dal 07/10/2017.
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