La mia ansia è generata dalla paura di svenire
Buonasera,
sono una ragazza di 25 anni. Da 3 anni soffro di ansia. Tutto è cominciato con uno svenimento per un improvviso calo di pressione; per quanto possa sembrare un evento di poco conto, per me è stato molto traumatico dato che non mi era mai capitato di svenire prima di allora. Dopo quell'episodio, ho avuto un attacco di panico ( respiro affannoso, tachicardia, irrealtà, paura di svenire). Ho cominciato, sotto consiglio del mio medico di base, a prendere il Sereupin ( prima in sciroppo fino ad arrivare alla pastiglia da 20mg). In un paio di settimane stavo decisamente meglio e dopo 6 mesi che continuavo la cura, io e il mio medico abbiamo deciso graduatamente di smetterla. Per un paio di mesi sono stata bene ma poi ho cominciato ad avere attacchi d'ansia ( senso di irrealtà,paura di svenire e di perdere il controllo); così ho ricominciato il Sereupin per altri 6 mesi e ovviamente sono stata bene.
Un anno fa ho deciso di interromperlo ( non di colpo) perchè mi sembrava assurdo dover ricorrere a questi "trucchetti" per stare bene. Durante l'anno ho avuto episodi di ansia ma mi sono detta che dovevo andare avanti e che era tutto frutto della mia mente.
La mia ansia è generata dalla paura di svenire; spesso e volentieri soffro di derealizzazione durante la giornata , e questo porta ad agitarmi e a pensare che potrei svenire da un momento all'altro. Mi capita durante la giornata , nelle più normali situazioni ( mentre guido, mentre leggo, mentre parlo o mentre mangio). Sento un forte calore, nausea e subito dopo brividi e senso di irrealtà. Avete qualche consiglio per risolvere la situazione? La mia ansia è causata dalla paura di svenire in seguito a questo senso di derealizzazione, perciò è un circolo vizioso.
Ho sentito parlare di terapia cognitivo-comportamentale, purtroppo in questo momento non posso permettermi di pagare uno psicologo. Se per caso avete dei consigli ve ne sarei molto grata, in quanto mi sta bloccando nella vita quotidiana e anche nei progetti futuri. Grazie mille
sono una ragazza di 25 anni. Da 3 anni soffro di ansia. Tutto è cominciato con uno svenimento per un improvviso calo di pressione; per quanto possa sembrare un evento di poco conto, per me è stato molto traumatico dato che non mi era mai capitato di svenire prima di allora. Dopo quell'episodio, ho avuto un attacco di panico ( respiro affannoso, tachicardia, irrealtà, paura di svenire). Ho cominciato, sotto consiglio del mio medico di base, a prendere il Sereupin ( prima in sciroppo fino ad arrivare alla pastiglia da 20mg). In un paio di settimane stavo decisamente meglio e dopo 6 mesi che continuavo la cura, io e il mio medico abbiamo deciso graduatamente di smetterla. Per un paio di mesi sono stata bene ma poi ho cominciato ad avere attacchi d'ansia ( senso di irrealtà,paura di svenire e di perdere il controllo); così ho ricominciato il Sereupin per altri 6 mesi e ovviamente sono stata bene.
Un anno fa ho deciso di interromperlo ( non di colpo) perchè mi sembrava assurdo dover ricorrere a questi "trucchetti" per stare bene. Durante l'anno ho avuto episodi di ansia ma mi sono detta che dovevo andare avanti e che era tutto frutto della mia mente.
La mia ansia è generata dalla paura di svenire; spesso e volentieri soffro di derealizzazione durante la giornata , e questo porta ad agitarmi e a pensare che potrei svenire da un momento all'altro. Mi capita durante la giornata , nelle più normali situazioni ( mentre guido, mentre leggo, mentre parlo o mentre mangio). Sento un forte calore, nausea e subito dopo brividi e senso di irrealtà. Avete qualche consiglio per risolvere la situazione? La mia ansia è causata dalla paura di svenire in seguito a questo senso di derealizzazione, perciò è un circolo vizioso.
Ho sentito parlare di terapia cognitivo-comportamentale, purtroppo in questo momento non posso permettermi di pagare uno psicologo. Se per caso avete dei consigli ve ne sarei molto grata, in quanto mi sta bloccando nella vita quotidiana e anche nei progetti futuri. Grazie mille
[#1]
gentile ragazza una problematica del genere ha bisogno di un percorso specifico e una monitorizzazione dei progressi e delle ricadute. Purtroppo nessun consiglio pratico on line può essere dato poichè non ci sono strategie immediate senza un lavoro di valutazione e approfondimento diagnostico..
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Cara Utente,
posso indicarle qualche generico consiglio per l'ansia:
http://www.serviziodipsicologia.it/consigli-per-lansia/
ma mi sembra piuttosto chiaro che non sarà risolutivo perchè un disturbo che dura già da 3 anni non può essere risolto se non con adeguata terapia, che non può essere solo farmacologica.
Come ha visto infatti appena smette di assumere l'antidepressivo tutto ritorna come prima, proprio perchè non ha lavorato sul problema con strumenti psicologici e non ne ha nemmeno individuate le cause (lo svenimento può essere la causa scatenante, ma non la causa prima, altrimenti tutte le persone reagirebbero così ad un episodio simile).
Di conseguenza il ricorso ad uno psicologo è necessario e insostituibile.
Escludendo i professionisti privati può rivolgersi tranquillamente al Consultorio familiare o a Centro di Salute Mentale, strutture pubbliche presso le quali pagherà al massimo un ticket.
L'importante è che si rivolga a qualcuno e non pensi che uno stato di malessere continuo e pervasivo come quello che la sta colpendo sia risolvibile semplicemente mettendo in atto qualche trucchetto o qualche consiglio.
Le faccio tanti auguri,
posso indicarle qualche generico consiglio per l'ansia:
http://www.serviziodipsicologia.it/consigli-per-lansia/
ma mi sembra piuttosto chiaro che non sarà risolutivo perchè un disturbo che dura già da 3 anni non può essere risolto se non con adeguata terapia, che non può essere solo farmacologica.
Come ha visto infatti appena smette di assumere l'antidepressivo tutto ritorna come prima, proprio perchè non ha lavorato sul problema con strumenti psicologici e non ne ha nemmeno individuate le cause (lo svenimento può essere la causa scatenante, ma non la causa prima, altrimenti tutte le persone reagirebbero così ad un episodio simile).
Di conseguenza il ricorso ad uno psicologo è necessario e insostituibile.
Escludendo i professionisti privati può rivolgersi tranquillamente al Consultorio familiare o a Centro di Salute Mentale, strutture pubbliche presso le quali pagherà al massimo un ticket.
L'importante è che si rivolga a qualcuno e non pensi che uno stato di malessere continuo e pervasivo come quello che la sta colpendo sia risolvibile semplicemente mettendo in atto qualche trucchetto o qualche consiglio.
Le faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Utente
Ringrazio entrambi per le cortesi risposte. Si, lo svenimento non è la causa; sono una persona che ha sempre avuto bisogno di avere il totale controllo su ogni situazione perciò credo che lo svenimento ( che mi ha fatto perdere il controllo su me stessa senza che io potessi farci nulla) mi abbia destabilizzata in quanto ho paura di perdere il controllo di me stessa ancora. Mi informerò riguardo ai centri che mi ha consigliato. Ringrazio ancora.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 28.8k visite dal 04/10/2017.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.