Un esperto ma credo che abbia paura
Caro Dottore,
mio padre ha compiuto 70 anno lo scorso luglio e proprio il quel periodo ha avuto un infarto ed è stato operato per un triplice bypass coronarico. L'intervento è perfttamente riuscito , gli esami sia del sangue che quelli cardiaci sono sempre in miglioramento e, a parte una pressione leggermente alta che sta curando, fisicamente il quadro è positivo. Purtroppo tutto è aggravato dal fatto che mio padre è affetto da poliomelite da quando era bambino. Ora continua a sostenere che sente dei brividi dentro, che ha freddo ma non ha la febbre e piange spesso. Non sono affatto un esperto ma credo che abbia paura di morire anche se il quadro è positivo. Ha qualche consiglio da darmi? Basta un trattamento farmacologico?
mio padre ha compiuto 70 anno lo scorso luglio e proprio il quel periodo ha avuto un infarto ed è stato operato per un triplice bypass coronarico. L'intervento è perfttamente riuscito , gli esami sia del sangue che quelli cardiaci sono sempre in miglioramento e, a parte una pressione leggermente alta che sta curando, fisicamente il quadro è positivo. Purtroppo tutto è aggravato dal fatto che mio padre è affetto da poliomelite da quando era bambino. Ora continua a sostenere che sente dei brividi dentro, che ha freddo ma non ha la febbre e piange spesso. Non sono affatto un esperto ma credo che abbia paura di morire anche se il quadro è positivo. Ha qualche consiglio da darmi? Basta un trattamento farmacologico?
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Gentile signore,
sì, è probabile che l'ipotesi che lei prospetta sia quella giusta. Molte persone, anziane e non, di fronte ad un grande spavento che riguarda la salute, non riescono a tranquillizzarsi anche se tutto si risolve positivamente.
Hanno paura di "rilassarsi" per timore di essere troppo ottimisti. In più, a 70 anni, è normale pensare alla fine della propria vita, tanto più che suo padre ha sofferto molto a causa della poliomelite. Quindi con lo spettro della morte ha sempre avuto a che fare.
Provi a parlare con uno psichiatra e valuti con lui se la situazione è tale da richiedere un trattamento farmacologico. Un sostegno psicologico sarebbe decisamente auspicabile, ma, non so quanto possa accettare suo padre queste soluzioni. Nel caso egli non fosse d'accordo, può rivolgersi lei a qualcuno per avere informazioni su comportarsi al meglio con suo padre. Chieda (al medico di base, oppure cerchi lei) di qualcuno specializzato in geriatria.
Un cordiale saluto.
sì, è probabile che l'ipotesi che lei prospetta sia quella giusta. Molte persone, anziane e non, di fronte ad un grande spavento che riguarda la salute, non riescono a tranquillizzarsi anche se tutto si risolve positivamente.
Hanno paura di "rilassarsi" per timore di essere troppo ottimisti. In più, a 70 anni, è normale pensare alla fine della propria vita, tanto più che suo padre ha sofferto molto a causa della poliomelite. Quindi con lo spettro della morte ha sempre avuto a che fare.
Provi a parlare con uno psichiatra e valuti con lui se la situazione è tale da richiedere un trattamento farmacologico. Un sostegno psicologico sarebbe decisamente auspicabile, ma, non so quanto possa accettare suo padre queste soluzioni. Nel caso egli non fosse d'accordo, può rivolgersi lei a qualcuno per avere informazioni su comportarsi al meglio con suo padre. Chieda (al medico di base, oppure cerchi lei) di qualcuno specializzato in geriatria.
Un cordiale saluto.
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
[#3]
Gentile utente,
mi domandavo come mai lei chiedesse in questa sezione un sostegno per suo padre fermo restando che ha fatto bene. Mi spiego. Il quadro clinico è positivo ed essendo il figlio la sua intuizione potrebbe essere giusta. Ma forse considerata la situazione e la sua serietà, mi aspettavo , essendosi rivolto qui, una sua preoccupazione rispetto a se stesso ed al suo rapporto con suo padre. Ma forse stò divagando !!!
Rispetto a quanto detto dalla collega sono concorde con lei.
Buone cose
mi domandavo come mai lei chiedesse in questa sezione un sostegno per suo padre fermo restando che ha fatto bene. Mi spiego. Il quadro clinico è positivo ed essendo il figlio la sua intuizione potrebbe essere giusta. Ma forse considerata la situazione e la sua serietà, mi aspettavo , essendosi rivolto qui, una sua preoccupazione rispetto a se stesso ed al suo rapporto con suo padre. Ma forse stò divagando !!!
Rispetto a quanto detto dalla collega sono concorde con lei.
Buone cose
Dott. Giacomo Del Monte
www.sessuologo-psicologo-roma.com
www.psicosalute.it
www.sessuologoesessualita.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 12/12/2008.
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