Il centro del mio problema, ma alla base
<p id="yui_3_16_0_ym19_1_1514927827562_29473" dir="ltr">Gentili dottori, <br clear="none" />sto seguendo una psicoterapia di cui la mia famiglia è a conoscenza da circa un 4 mesi, ma sento la necessità di scrivere anche qui per avere ulteriori confronti e per alleviare un fortissimo senso di disperazione che sento. Sono davvero molto confusa, non so neanche quale possa essere il centro del mio problema, ma alla base di tutto sento un fortissimo senso di colpa, che ritengo motivato e unico, ovvero legato a una condizione di vita tragica che, comparata alle altre situazioni che generano senso di colpa (di cui ho anche letto qui), risulta essere gravissima e quindi ritengo meritato anche il periodo di depressione che sto vivendo. Ciò che mi spinge a continuare la psicoterapia è la volontà di non causare ulteriore dolore alla mia famiglia, ma io mi ritengo un essere spregevole, sbagliato, che dovrebbe scomparire, infatti ho continuamente pensieri suicidi, in particolare la mattina presto e nel primo pomeriggio. Non riesco a concepirmi come essere umano individuale, mi sento ancorata alla realtà da cui provengo e sono convinta che non mi sia di diritto continuare la mia vita. <br clear="none" />Mio padre soffre di depressione da quando io avevo 10 anni e i miei fratelli più grandi 15/16, ma è difficile spiegare il mio rapporto con lui. Nei miei primi anni di vita è stato un papà meraviglioso, amorevole, interessato, un papà che provava un amore incondizionato per me e la mia famiglia, ma in seguito a delle dinamiche di cui io non sono a conoscenza, è caduto in depressione, o almeno così mi è stato detto da piccola. Io non ricordo nulla, solo quando la vita a casa era una vita in cui si respirava odio, tensione, sofferenza, purtroppo da me sottovalutati, una me che oggi derido e per cui provo pena, una bambina che si comportava come se se tutto fosse al suo posto, che non si chiedeva cosa avesse suo padre, ma semplicemente se ne vergognava, una bambina che non si chiedeva se i suoi fratelli stessero soffrendo, che con la sua voglia di vivere ha distrutto tutto ciò che gli stava accanto. Adesso provo molta rabbia, molto dolore e invidia perché gli altri hanno potuto godere di un papà vivo, ma vivo veramente, non il papà che pensavo fosse vivo nei miei anni di crescita. Mi sento colpevole della sua depressione, probabilmente non sono un essere umano in grado di amare e soffrire? forse non riesco a provare emozioni vere"</p>
<p id="yui_3_16_0_ym19_1_1514927827562_29496" dir="ltr">Spero vada bene<br clear="none" />Grazie ancora<br clear="none" />Cordiali saluti</p>
<p id="yui_3_16_0_ym19_1_1514927827562_29496" dir="ltr">Spero vada bene<br clear="none" />Grazie ancora<br clear="none" />Cordiali saluti</p>
[#1]
Gentile ragazza,
non so quali siano gli obiettivi terapeutici del percorso che hai intrapreso ora, ma credo dovresti lavorare in terapia su questo senso di colpa che ti lega al papà.
Premesso che è molto frequente nei bambini, soprattutto quando il papà va via (magari per una separazione e per decisione del tribunale) perchè un bambino ha il pensiero magico, attraverso il quale crede di poter far sì che accadano eventi.
Anche se un genitore sta male e perde in parte il proprio ruolo, il bimbo si sente in colpa...
Bisogna anche dire che la depressione è una patologia molto seria che purtroppo spegne, sebbene per ultimo, l'accudimento. Quindi, ti suggerisco di affrontare in terapia questo tema doloroso per te con l'aiuto del professionista.
Cordiali saluti,
non so quali siano gli obiettivi terapeutici del percorso che hai intrapreso ora, ma credo dovresti lavorare in terapia su questo senso di colpa che ti lega al papà.
Premesso che è molto frequente nei bambini, soprattutto quando il papà va via (magari per una separazione e per decisione del tribunale) perchè un bambino ha il pensiero magico, attraverso il quale crede di poter far sì che accadano eventi.
Anche se un genitore sta male e perde in parte il proprio ruolo, il bimbo si sente in colpa...
Bisogna anche dire che la depressione è una patologia molto seria che purtroppo spegne, sebbene per ultimo, l'accudimento. Quindi, ti suggerisco di affrontare in terapia questo tema doloroso per te con l'aiuto del professionista.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
non credo che riuscirò mai a sciogliere questo senso di colpa (che non riguarda solo mio papà), non provo nessun desiderio di vita perché ormai mi è precluso, avrei dovuto capire e agire da piccola, tutti si affidavano a me, adesso non resta altro che fare lo stesso di mio padre, stare tutto il giorno a letto e mangiare,l'unica cosa che mi fa sentire tranquilla adesso.
[#3]
Se è vero che noi ci comportiamo in base alle nostre idee, prova a pensare come questa idea sia pericolosa per te: "non credo che riuscirò mai a sciogliere questo senso di colpa..."
Da piccola, da bambina che cosa avresti dovuto fare???
I bambini devono essere semmai protetti, non avere le responsabilità degli adulti!
Non fare confusione su questi aspetti importanti... ;-)
Da piccola, da bambina che cosa avresti dovuto fare???
I bambini devono essere semmai protetti, non avere le responsabilità degli adulti!
Non fare confusione su questi aspetti importanti... ;-)
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.2k visite dal 01/10/2017.
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