Crisi

Mi scuso per il titolo ma non saprei come altro descrivere il mio stato d'animo se non con la parola crisi. Da tempo ormai ho continui alti e bassi per i quali alterno momenti "felici" a momenti in cui mi sento spaesata. Ho dei ritmi piuttosto intensi tra un lavoro full time, due figlie (5 e 2 anni), un marito ed una casa a cui badare. Con il tempo mi sento di essere diventata più forte del passato, ho scoperto un lato "più egoista" e tendo a salvaguardare di più me stessa: ho chiesto un aiuto in casa per non passare i miei giorni di riposo a fare faccende, ho voglia di fare shopping per me...dall'altro lato però ci sono periodi in cui mi sento appunto in "crisi", soprattutto con mio marito. Lui, praticamente l'unica storia della mia vita, non è mai stato un uomo dalle particolari attenzioni, ma ho sempre creduto che il nostro punto di forza fossero i sentimenti, e che sarebbe stato l'amore a colmare le differenze tra di noi.. Ora non sono più tanto sicura di questo, ci sono momenti in cui mi aggrappo al fatto che "lui mi vuole bene" e sento di contraccambiarlo, ma ci sono altri momenti in cui penso solo a quanto siamo diversi:
lui famiglia benestante che gli ha, e gli sta ancora, gestendo la vita, io con famiglia modesta che mi ha insegnato ad essere indipendente pur sostenendomi e aiutandomi, lui capricciosetto, con vari desideri da realizzare, io quasi per nulla, con l'idea che niente sia davvero indispensabile, lui con ancora qualche retaggio di idee maschiliste che si sente un eroe se solo svuota la lavastoviglie, io che lo ritengo normalità visto che lavoro come lui... E in tutto questo la sessualità tra di noi, seppur appagante quando succede, è pressoché inesistente ormai..
Ho tentato di esprimere questi miei pensieri a mio marito diverse volte,ma sinceramente non so mai da dove iniziare..Come faccio a spiegare questo caos di pensieri che ho in testa? Come faccio a dirgli che sto sinceramente chiedendomi se la nostra storia abbia un senso? Non voglio ferirlo, sono io ad avere dubbi, lui è esattamente quello di sempre.. tra le lacrime l'ho anche provocato pesantemente dicendogli che mi chiedo cosa siamo sposati a fare ma niente sembra smuoverlo.. per questo mi chiedo, esiste un approccio per esprimere con efficacia come mi sento che sortisca un effetto su di lui senza ferirlo? Questa mia crisi può essere solo frutto di stress, visto che da mesi soffro di un mal di pancia che ciclicamente si ripresenta quando sono allo stremo?
Ringrazio anticipatamente chi mi risponderà e saluto cordialmente
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Signora,

molto probabilmente il suo mal di pancia è un sintomo che ben rappresenta il forte disagio che sta vivendo, che si ripercuote sul suo organismo.

Dal suo racconto parrebbe che lei e suo marito siate due persone veramente diversissime, direi agli antipodi: cosa vi ha attratti reciprocamente?
Il vostro rapporto è stato sempre questo o anni fa era differente?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Grazie per la risposta Dottoressa,
da parte mia inizialmente credo ci fosse solo un grande bisogno d'amore, avevo 19 anni, nessuna esperienza precedente, lui era lì, carino, che dimostrava interesse verso di me, che aveva lasciato la famiglia per vivere da solo in un'altra regione e che quindi credevo maturo ed indipendente...ripensandoci adesso il primo anno insieme è stato un continuo alto e basso, lui muto, senza nessun bisogno di dialogo, che si addormentava in macchina mentre io parlavo praticamente da sola per ore tra le lacrime (che per me sono sempre state facili). E nonostante questo mi sono aggrappata a questa storia con tutta me stessa ed ho fatto di tutto per farla funzionare.. fino a quando dopo alcuni anni mi sembrava di aver raggiunto un buon equilibrio e mi sono detta ok, ci siamo, mi sento di poter passare la vita con lui..gli smacchi ad ogni ricorrenza dimenticata e le attenzioni particolari inesistenti sono rimasti sempre una costante, ma mi dicevo che le cose importanti sono altre e andavo avanti, ci siamo sposati nel 2009, dopo 6 anni, e i primi anni di matrimonio sono stati tranquilli e felici.. è nata la prima figlia nel 2012 e tutto andava bene, poi abbiamo deciso di averne un altro e nel 2015 è nata la nostra seconda cucciola e secondo me è da quel momento che io ho iniziato a cambiare.. o forse semplicemente a maturare, gestire due figlie con poca differenza d'età, avendo un lavoro a tempo pieno e con il senso di colpa per non riuscire a seguirle come vorrei mi ha sicuramente fatto crescere molto, mentre lui.. bhe lui sempre uguale, costantemente lo stesso, che ha continuato a coltivare i suoi interessi e a condurre più o meno la stessa vita.. con l'aggiunta che l'anno scorso i suoi genitori hanno deciso di ristrutturare una casa nella quale dovremmo avere un appartamento anche per noi (che siamo comunque già in una casa di proprietà con un mutuo da pagare) gestendo il lato finanziario della cosa senza mai chiedere nessun parere od avere nessun tipo di confronto (per fare un esempio i suoi genitori hanno la firma sul suo conto, cosa per me assolutamente inconcepibile!). Ho espresso il mio totale disappunto, non riesco a stare muta di fronte a certe cose, ma per lui è normale, è cresciuto così, con mamma e papà sempre pronti a scucire il necessario.. io questa cosa la odio ma non ho armi per combatterla ed ora mi ritrovo a non capire più come riuscire a trovare un nuovo equilibrio...perché io spero tanto che sia "colpa" mia, che sia io che sto dando di matto in quanto stressata perché non potrei mai pensare di fare pesare alle mie figlie una situazione famigliare non felice come quella che mi sembra si stia delineando sempre di più.. e poi guardo lui, tranquillo e beato e mi chiedo come possa non accorgersi del punto in cui siamo arrivati..
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Mi sembra che lei si sia presa fin dall'inizio ogni responsabilità, tanto che adesso sarebbe addirittura felice di pensare che fosse ancora tutto responsabilità/colpa sua - immagino perchè, se tutto dipendesse da lei, potrebbe pensare di averne il controllo.
Ha dato vita fin dall'inizio della relazione ad un grande "impegno" che però non dovrebbe essere necessario se due persone poco più che adolescenti stessero bene insieme:

"il primo anno insieme è stato un continuo alto e basso, lui muto, senza nessun bisogno di dialogo, che si addormentava in macchina mentre io parlavo praticamente da sola per ore tra le lacrime"

e ha sentito che ogni miglioramento nel rapporto era merito suo e di questo suo "impegno":

"mi sono aggrappata a questa storia con tutta me stessa ed ho fatto di tutto per farla funzionare.. fino a quando dopo alcuni anni mi sembrava di aver raggiunto un buon equilibrio e mi sono detta ok, ci siamo, mi sento di poter passare la vita con lui..gli smacchi ad ogni ricorrenza dimenticata e le attenzioni particolari inesistenti sono rimasti sempre una costante".

In tutto ciò pare quasi che suo marito non abbia (avuto) un ruolo e forse lui si sta comportando proprio in linea con questa percezione, coltivando i propri interessi e disinteressandosi di tutto quello che può essere un peso.

Immagino che per accontentarsi di una persona che l'ha trattata così fin dall'inizio lei fosse veramente affamata d'amore e magari desiderosa di creare rapidamente una sua famiglia, il che potrebbe averla portata a sottovalutare determinati problemi di fondo che oggi, ad un'altra età e con una maggiore sicurezza e consapevolezza, non riesce più ad accettare.

Le suggerisco di parlare con un mio collega della sua vita precedente all'incontro con lui, cioè dei motivi per i quali aveva "un grande bisogno d'amore" e quindi importanti lacune affettive.
Approfondendo adeguatamente la trattazione prima di tutto di questa parte della sua vita si libererà dalle "zavorre" che derivano da quelle carenze e che la stanno ancora influenzando, non permettendole di essere libera e portandola ad auto-centrare eccessivamente su sè stessa la lettura causale degli eventi.

Ci rifletta!
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Utente
Utente
Grazie Dottoressa,
la sua analisi mi fa molto riflettere..
Riguardo alle carenze affettive non saprei, ho sempre avuto un rapporto molto profondo con mia madre, praticamente mia unica confidente, con mio padre non c'è mai stato molto dialogo, mio fratello è più piccolo di 6 anni e all'esterno del mio nucleo familiare non ho mai cucito rapporti di amicizia praticamente con nessuno.. così d'impeto non direi di aver avuto carenze affettive, ma credo proprio che sia giunto il momento di dipanare la matassa del mio malessere e di capire quale sia la cosa migliore da fare per sistemare questa situazione.
Grazie ancora di cuore per le sue parole
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Consideri che se ha parlato di "un grande bisogno d'amore" viene da sè ipotizzare che le sia mancato qualcosa negli anni della sua crescita.

La causa potrebbe risiedere nella mancata disponibilità emotiva di suo padre, ma anche nel rapporto troppo stretto con sua madre, che potrebbe averla "usata" come amica e confidente a propria volta, oppure controllata ottenendo di sapere tutto quello che le succedeva - magari "pilotando" il suo distacco da coetanei e coetanee che avrebbero potuto prenderne il posto (tanto che lei dice di non avere mai coltivato amicizie al di fuori della famiglia).
Con questo non intendo dire che sua madre avesse cattive intenzioni, ma che a volte le dinamiche familiari sono patogene e possono provocare immensi problemi anche quando non è presente una situazione a prima vista disfunzionale.