Vorrei sapere se ci sono libri e/o saggi
Non è la prima volta che richiedo un consulto, ma per problemi tecnici sono costretta a richiederne un altro, quindi vi prego di scusarmi per il mancato rispetto.
Vorrei sapere se ci sono libri e/o saggi, articoli ecc che possono aiutarmi a vederci meglio sulla depressione e soprattutto sui danni che questa comporta sui figli quando ne è affetto un genitore (il padre, in particolare). Nel mio caso specifico la depressione è arrivata quando noi figli eravamo molto piccoli, quindi si tratta principalmente delle conseguenze che si hanno nella crescita vera e propria con un genitore depresso.
Vi ringrazio in anticipo per la risposta
Vorrei sapere se ci sono libri e/o saggi, articoli ecc che possono aiutarmi a vederci meglio sulla depressione e soprattutto sui danni che questa comporta sui figli quando ne è affetto un genitore (il padre, in particolare). Nel mio caso specifico la depressione è arrivata quando noi figli eravamo molto piccoli, quindi si tratta principalmente delle conseguenze che si hanno nella crescita vera e propria con un genitore depresso.
Vi ringrazio in anticipo per la risposta
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Gentile Utente,
le conseguenze della depressione di uno o entrambi i genitori sono spesso serie e dipendono da tanti fattori, come l'età del genitori e del figlio al momento dell'insorgenza della malattia e il fatto che ne sia colpita la madre o il padre.
Un genitore depresso è assente e indisponibile emotivamente, può essere irritabile, instabile, dannoso nel presentare ai figli una visione molto negativa dell'esistenza.
Non mi risulta che esistano testi divulgativi sull'argomento, ma riguardo alla depressione paterna le segnalo questo articolo di pochi anni fa che riporta i risultati di uno studio molto esteso:
http://pediatrics.aappublications.org/content/pediatrics/early/2011/11/04/peds.2010-3034.full.pdf
Un caro saluto,
le conseguenze della depressione di uno o entrambi i genitori sono spesso serie e dipendono da tanti fattori, come l'età del genitori e del figlio al momento dell'insorgenza della malattia e il fatto che ne sia colpita la madre o il padre.
Un genitore depresso è assente e indisponibile emotivamente, può essere irritabile, instabile, dannoso nel presentare ai figli una visione molto negativa dell'esistenza.
Non mi risulta che esistano testi divulgativi sull'argomento, ma riguardo alla depressione paterna le segnalo questo articolo di pochi anni fa che riporta i risultati di uno studio molto esteso:
http://pediatrics.aappublications.org/content/pediatrics/early/2011/11/04/peds.2010-3034.full.pdf
Un caro saluto,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
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E' un tema troppo specifico e, in ogni caso, consideri che non esistono testi su qualsiasi argomento: è più probabile trovare articoli scientifici che illustrino i risultati di singoli studi.
Le segnalo anche questo:
http://www.corriere.it/scienze/09_maggio_04/padre_depresso_figli_60bbcfbe-38ab-11de-a257-00144f02aabc.shtml
La depressione paterna (cioè la depressione maschile nelle sue ricadute sui figli) è inoltre studiata poco o nulla, rispetto a quella materna, che si ripercuote significativamente sui figli in particolare nei primi anni di vita e ne può mettere a repentaglio la sopravvivenza.
Le segnalo anche questo:
http://www.corriere.it/scienze/09_maggio_04/padre_depresso_figli_60bbcfbe-38ab-11de-a257-00144f02aabc.shtml
La depressione paterna (cioè la depressione maschile nelle sue ricadute sui figli) è inoltre studiata poco o nulla, rispetto a quella materna, che si ripercuote significativamente sui figli in particolare nei primi anni di vita e ne può mettere a repentaglio la sopravvivenza.
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Certo, il fatto che esistano studi pubblicati su riviste e non saggi sull'argomento non significa che le conseguenze della depressione di un padre siano di poco conto.
Può comunque leggere gli articoli che le ho linkato e cercarne altri: consideri che i saggi e i manuali vengono scritti a partire dagli studi clinici, quindi i materiali di partenza sono proprio gli articoli che può consultare.
Può comunque leggere gli articoli che le ho linkato e cercarne altri: consideri che i saggi e i manuali vengono scritti a partire dagli studi clinici, quindi i materiali di partenza sono proprio gli articoli che può consultare.
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Ex utente
La ringrazio.
Vorrei chiederle un altro parere: è una ragione strettamente interiore quella di non riuscire a condividere il pianto di qualcuno? Mi risulta molto difficile, quasi impossibile, riuscire a continuare una conversazione se il mio interlocutore inizia a piangere, ma non perché non mi interessi, bensì perché provo una sensazione di imbarazzo, disagio, cerco di rimanere impassibile, ma allo stesso tempo mi chiedo se io risulti in quel momento insensibile. Sento un desiderio di fuggire appena qualcuno (sia di famiglia che non) si mostra "nudo" con me.
Vorrei chiederle un altro parere: è una ragione strettamente interiore quella di non riuscire a condividere il pianto di qualcuno? Mi risulta molto difficile, quasi impossibile, riuscire a continuare una conversazione se il mio interlocutore inizia a piangere, ma non perché non mi interessi, bensì perché provo una sensazione di imbarazzo, disagio, cerco di rimanere impassibile, ma allo stesso tempo mi chiedo se io risulti in quel momento insensibile. Sento un desiderio di fuggire appena qualcuno (sia di famiglia che non) si mostra "nudo" con me.
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Ex utente
Non proprio, perché io penso a cosa potrei dire per farla stare meglio, capisco che si è lasciata andare perché si è sentita libera di farlo, ma al momento dell'azione vorrei fuggire, non riesco a guardarla negli occhi, magari la abbraccio pur di non intrattenere lo sguardo. A volte sforzandomi ci sono riuscita, per cui penso sia un problema da risolvere.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1k visite dal 28/09/2017.
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