Quasi 5 anni, rifiuta la mamma

Il mio 2genito mi rifiuta da 2 anni, in modo crescente.
Io e io marito lavoriamo a tempo pieno, di norma io arrivo prima.
Ripresi il lavoro quando il bimbo aveva 10 mesi, all'asilo è sempre andato felice. L'ho allattato fino a 19 mesi.
Fino a giugno lo portavo all'asilo e lo andava a prendere la nonna, con cui sta fino al mio rientro. Per sua richiesta, ora lo porta mio marito. Il papà lo porta anche a nuoto.
Mio marito è il mio capo al lavoro e si comporta come tale anche in casa. A parte occuparsi del bambino (che ama moltissimo) e a volte cucinare, lascia a me tutte le altre incombenze (pulizie, acquisti, riordino, organizzazione, pratiche burocratiche, visite mediche, ecc).
Io sono stressata, spesso nervosa. Purtroppo mio marito è invece aggressivo per indole. Di questo sono dispiaciuta, il 1genito è diventato un ragazzino nervoso e riconosco di esserne la causa.
Il secondogenito fin da piccolo ha ritardo nel linguaggio e nelle tappe evolutive. Dapprima il pediatra sminuiva, poi è stato valutato dal neuropsichiatra infantile e dal logopedista riportando un quadro di ritardo del linguaggio, comportamento oppositivo e impulsivo, deficit di attenzione e borderline cognitivo. Pur ritenendo necessaria la logopedia (il bambino era arrivato a 4 anni ad avere un grosso problema di morsi, perché non riusciva a esprimersi), l'han sconsigliata per adesso (il piccolo non avrebbe prestato attenzione). Facciamo invece la terapia neuro-psicomotoria (che lui chiama "ginnastica").
Avremo a breve la prossima visita.
Mio marito si è sempre opposto alle mie preoccupazioni minimizzandole, e le diagnosi nero su bianco lo mettono in evidente disagio: per lui il bambino è sanissimo e lo adora.
Il piccolo ha anche di frequenti convulsioni febbrili (nei ricoveri sono quasi sempre stata io con lui) e ci vede un po' male.
è molto socievole, allegro, ottimista e volitivo, ma aggressivo e iperattivo. Le maestre e le nonne fan fatica a tenerlo, spesso si mette in pericolo, rompe le cose, scappa ecc.
Sono quasi solo io a sgridarlo, qualcuno lo deve pur fare... Oltre a farmi carico di tutto il peso pratico e psicologico delle sue condizioni, con lunghe notti di pianti e preoccupazione costante per il suo futuro.
Già da piccino ha avuto verso di me comportamenti strani: a 2 anni e mezzo non mi ha vista per 10 giorni e quando sono arrivata felice, è rimasto impassibile e mi ha chiesto come mi chiamassi - come un'estranea.
Quando vado a prenderlo all'asilo al posto della nonna, non vuole venire. Quando rientro a casa la sera mi mette il broncio dicendo "Volevo papà!" e mentre cuciniamo piange inconsolabile perché gli manca il padre. Accetta di venire a letto con me solo se il papà è fuori casa.
La terapista riferisce che non mi menziona tra i membri della sua famiglia (citando però la gatta) e che con indifferenza dice che la mamma non torna mai a casa, che forse non verrà più.
Mi sento in colpa, cerco di essere meno nervosa e stressata e più disponibile.
Aiuto!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
L’aiuto vero lo sta ricevendo dalla terapeuta.

Va solo il bambino oppure anche la famiglia?

Sarebbe utile che andaste tutti in terapia, soprattutto suo marito e lei.

Il capo, è un capo soltanto a lavoro, tra le mura domestiche ci sono altri ruoli, scaldati dall’amore, dal rispetto e dalla complicità.

Se il bambino, che è così sensibile, sente la sua mancanza, fa addirittura finta che lei non ci sia per non soffrire, sposta sulla gatta e sulle figure vicarianti, significa che non è sereno, e che avrebbe bisogno di lei.

Se lei è nervosa, infelice e stanca. Lui lo sente.
Fa delle cose con lui?
Voi due da soli?
Parco? Negozi? Sport? Gelati o passeggiate ?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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