Sono infelice e spenta

Buonasera a tutti voi, vi scrivo perché mi sento in un limbo.
Racconterò tutto dal principio, da quando una scelta fatta per amore sembra si sia trasformata in un rappprto unilaterale, fatto di sole rinunce.
Sette anni fa, il mio compagno, solo il mese prima, era stato lasciato dall'ex moglie per il proprio amante. Il suo fu un matrimonio indubbiamente devastante su tutti i fronti, lei era violenta, spendacciona, amante dei vizi e, dulcis in fundo, non faceva nè la moglie nè la mamma ( poiché preferiva lasciare il figlio alla suocera o al padre, ogni giorno, per uscire a far le sue cose ).
Nonostante tutto ciò, alla suddetta signora non è mai mancato nulla.
Avevo solo 21 anni quando lo conobbi ( Lui ha più di 10 anni rispetto a me ) in un evento pubblico e, nel giro di poco, iniziammo una relazione a distanza.
Io, provenendo a mia volta da una famiglia allargata, non ho avuto nessun tentennamento nel sapere del figlioletto che viveva con lui, nè del suo vissuto.
Lo amavo e, per lui, oltre che sobbarcarmi il carico emotivo ancora ' fresco ' di separazione, ho lasciato la mia città, i miei studi, i miei due lavori, i miei amici e la mia famiglia per andare a vivere a casa sua ( 150 km di distanza ).
Svolsi vari lavori, purtroppo stagionali, e mi ritrovavo sempre e puntualmente chiusa in casa, quasi sempre sola, ad occuparmi di suo figlio che mi faceva disperare.
I sacrifici e le rinunce mie hanno continuato specialmente durante la convivenza, ma non essendo una donna di grosse pretese, non mi ha mai pesato.
Poi, dopo 3 anni, scopro di aspettare mio figlio ( che amo da morire e reputo la cosa più bella in tutta questa situazione ) e, purtroppo, già dalla gravidanza iniziarono ad evidenziarsi i veri problemi.
Quando è nato il piccolo, fino ad ora, noto con dolore sia la differeza di trattamento tra il suo primo figlio e il nostro ( mia suocera il piccolo non lo pensa minimamente ) mentre il rapporto tra me e il mio compagno ha subito un vero e proprio mutamento, ma non di quelli tipici e momentanei che portano dietro i figli piccoli, diciamo che anno dopo anno il suo comportamento è cambiato negativamente sempre più.
È diventato dispotico nelle faccende, reagisce in modo verbalmente violento se gli faccio notare qualcosa e va via quando tento di discutere con lui in modo costruttivo, non abbiamo dialogo, ho scoperto che mi ha mentita circa i suoi interessi ( i primi anni si finse appassionato alle mie stesse cose pur di fare colpo, mi ha illusa ), se mi vede triste si innervosisce e sbraita perché dice che deve stare tranquillo e non posso appesantirgli la vita con i miei patetici stati d'animo. Non parliamo altro che di problemi, delle sue soddisfazioni professionali, di quello che fa o dice a lavoro con amici/colleghi, delle sue spese, dei suoi acquisti e progetti.
Ormai l'intimità si limita a 4-5 volte l'anno ( e solo perché io prendo iniziativa ).
Infine, col piccolo non ho minimamente aiuto e la mia famiglia è lontana.


Grazie in anticipo
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

ha provato a cercare delle soluzioni a questo disagio, magari rivolgendosi direttamente ad uno psicologo psicoterapeuta di coppia, anche da sola?

Ha provato a chiedere aiuto ai parenti di Suo marito che sono vicino? Sua suocera non Le dà una mano, e gli altri?
Ha costruito delle amicizie in questi anni?

Attualmente lavora o si occupa esclusivamente di Suo figlio? Quanti anni ha il bimbo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Dottoressa, grazie per la risposta.

Per.quanto riguarda un aiuto psicologico l'avevo valutato molto attentamente. Proposi a lui una terapia di coppia ma reagì molto male alla mia proposta, dicendo che i soldi servono per cose più urgenti e che devo risolvermi i miei problemi per conto mio.
Purtroppo, ogni qual volta tento di accennargli qualcosa circa il mio stato d'animo va letteralmente in escandescenza, iniziando a tirare in ballo anche cose dell'ex moglie ( con la quale io non c'entro niente ).
Secondo mio modesto parere da profana, io per lui rappresento solo un riscatto del suo vecchio fallimento matrimoniale, lo dimostra anche il fatto che dopo solo un mese dall'abbandono dell'ex abbia cercato una compagna da far vivere a casa con lui e il bambino il prima possibile.
Lui ama quel che io gli do', credo.

Il bambino ha ttre anni, mia suocera si riversa un accudimento morboso solo sul primo nipote; l'unica volta che è stata dieci minuti sola con mio figlio lo ha accusato di averle fatto male ( cosa non vera, ovviamente )
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Lui ama quel che io gli do', credo."

Credo che questo sia emblematico e drammatico.

Se quest'uomo non sembra in grado di stare dentro una relazione, Lei per quali ragioni è trattenuta a starci?
[#4]
Utente
Utente
È una domanda che mi pongo sovente un po' troppo spesso negli ultimi periodi.
Sono sempre stata una persona razionale, che prima di agire d'impulso cerca di mantenere la calma e pesare attentamente i miei agiti e le parole.
Per ora, posso dire che a lui fungono da collante:
- I miei sentimenti che, seppur ormai ovattati, posso affermare di provare.
- Il desiderio di non piombare sulle spalle dei miei parenti ( loro mi hanno offerto aiuto ed accoglienza nel caso vedessi non c'è più niente da fare, ma non avendo un lavoro stabile [ sono un artigiano ] mi dispiacerebbe pesare su di loro. Preferirei trovare prima un'occupazione per garantire qualcosa a mio figlio e a me ).
- La paura del dopo, di essere debole e ritornare indietro finendo per ammettere implicitamente una colpa che non mi appartiene ( spesso, chi vanifica il movebte che lo spingono a compiete una scelta drastica e poi finisce per tornare indietro senza un motivo altrettanto valido... per strane ragioni morali, sembra ammetta di aver commesso un errore con quella scelta drastica. ) Forse mi manca solo la giusta motivazione a farlo.

Quindi, da un lato ho la paura razionale che la mia vita rimanga sempre così e dall'altro la paura più irrazionale legata alla mancanza di spinta emotiva.

Comunque, no, non ho avuto modo di legare con nessuno. O sono amici di lui e quindi troppo grandi o coetanee che hanno esigenze diverse dalle mie e non hanno figli.